Expo 2015, i pro e i contro
Il dibattito milanese è concentrato sulla candidatura ad ospitare l’Expo 2015. La scelta del comune ha trovato un consenso bipartisan . C’è però anche chi non è favorevole. Documenti
28 November, 2007
<i><b><font size="1">Ovidio Diamanti</font></b></i>
Il sindaco di Milano Letizia Moratti ha lanciato l’idea, tempo fa, di un <b>Expo dell’ambiente</b>. La grande Fiera internazionale di tutti i paesi (ne sono previsti 120) durerà dal 15 aprile al 15 ottobre 2015 e attirerà in città 29 milioni di visitatori. Indubbio, quindi, che l’annuncio di Letizia Moratti abbia messo in evidenza l’attenzione dell’amministrazione milanese verso l’impatto ambientale che un evento di questa portata potrebbe avere sull’area metropolitana milanese. Non è un caso quindi che il tema scelto per la candidatura è: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.
Per i sostenitori dell’evento, l’Expo dovrà essere sostenibile ed ecologica, rispettosa del Protocollo di Kyoto. Per fare questo il Comune di Milano sta lavorando sul <b>Piano energetico e ambientale</b>, e su quello dei <b>cambiamenti climatici</b>. E’ una strategia con l'intento di ridurre entro il 2012 l’emissione di gas serra del 15% rispetto ai valori del 2000.
Per i sostenitori dell'Expo è un risultato che si raggiunge cambiando il volto alla città, una sfida che può essere vinta proprio sfruttando l’esposizione universale per attirare quelle risorse economiche necessarie a realizzare le metropolitane, riqualificare le aree dismesse, lanciare un grande piano per la mobilità sostenibile e ridisegnare il verde urbano. .
L’esposizione, se verrà assegnata a Milano, sarà ospitata in un’area di <b>un milione di metri quadrati</b> attigua al polo fieristico di Rho-Pero, il complesso più grande e all’avanguardia in Europa. Il budget per il nuovo sito è di <b>4,1 miliardi di euro</b>, per metà già finanziati dal governo. Saranno spesi altri 10 miliardi per potenziare le infrastrutture.
Sotto questo aspetto un obiettivo ambizioso è quello di arrivare al 2015 con sei linee metropolitane anziché le attuali tre. Ma nelle intenzioni degli organizzatori c’è anche quella di arrivare all’appuntamento con una rete viaria "efficiente". Di recente il ministro Di Pietro ha firmato gli accordi di programma per la Tangenziale Est Esterna Milanese, la Brebemi e la Pedemontana. Sono previsti lavori per 50 interventi di viabilità, piste ciclabili, 22 opere ferroviarie. Di particolare rilievo il prolungamento della M3 fino a Paullo e della M2 fino a Vimercate.
Anche sul fronte del verde urbano sono previsti interventi rilevanti. Milano conta attualmente 180 mila alberi. Il Piano del Verde del Comune conta di attuare una forestazione pro-Expo tale da averne 500.000.
Non tutti pensano però che l’Expo sia una grande occasione di benefici e vantaggi. Il Comitato NoExpo, ad esempio, è un coordinamento di associazioni, cittadini, centri sociali, che si oppone alla candidatura dell’Expo. La loro opposizione nasce dalle preoccupazioni per l’impatto ambientale e la trasformazione del territorio che accompagneranno l’Esposizione universale. Soprattutto si teme la forte urbanizzazione del territorio e l’erosione delle aree verdi.