COBAT: prossimi al 100% di recupero
Il Consorzio Obbligatorio Batterie esauste presenta il rapporto annuale: 191.000 tonnellate di batterie esauste raccolte, pari a 14,6 milioni di pezzi, circa 110 milioni di euro risparmiati sulla bilancia commerciale nazionale nell’acquisto di piombo. E lancia un progetto pilota a Lecco
04 December, 2007
<b>Quattro ambiti di azione</b>
191.000 tonnellate di batterie esauste raccolte, pari a 14,6 milioni di pezzi (quasi il 100% dell’immesso al consumo), circa 110 milioni di euro risparmiati sulla bilancia commerciale nazionale nell’acquisto di piombo: sono eccellenti i risultati di raccolta illustrati oggi a Roma nel corso della presentazione ufficiale del Rapporto 2006 del Cobat.
Un Consorzio grazie dal quale l’Italia è oggi Paese leader mondiale nel recupero di questi rifiuti pericolosi, oltre che per l’alto tasso di raccolta anche per l’ingente quantità assoluta di batterie recuperate - con una raccolta pro-capite di 3,2 kg/abitante nel 2006 - e soprattutto per la realizzazione di un sistema capillare che su tutto il territorio nazionale assicura un servizio efficiente di recupero e monitoraggio della gestione di questi rifiuti, pericolosi per l’ambiente e la salute, con un costo per i cittadini che è il più basso d’Europa (76 centesimi di Euro per ogni nuova batteria al piombo venduta), dati che accomunano il nostro con Paesi di grande tradizione ecologica come Danimarca, Svezia e Norvegia.
<b>Benefici economici ed ambientali per il Paese</b>
Grazie al Cobat, dalla gestione batterie al piombo a fine del loro ciclo di vita, derivano per il nostro Paese importanti benefici economici ed ambientali:
• la produzione annua degli impianti di riciclo, infatti, soddisfa mediamente oltre il 40% del fabbisogno di piombo nel nostro Paese, con un risparmio annuo di oltre 100 milioni di Euro;
• nel 2006 dalle batterie inviate a riciclo sono derivate 117 mila tonnellate di piombo, dalle caratteristiche identiche al piombo estratto ed ottenuto con un impiego inferiore di energia rispetto all’estrazione mineraria ed evitano un depauperamento delle risorse;
• in termini di protezione dell’ambiente, in 15 anni di attività il Cobat ha recuperato dalle batterie riciclate oltre 40 mila tonnellate di acido solforico, oltre 121 mila tonnellate di polipropilene.
<b>La nuova sfida della raccolta di pile e batterie non piombo</b>
Un patrimonio di esperienza, efficienza e professionalità che si pone oggi come riferimento obbligato per la creazione di un sistema di raccolta e riciclo di tutti i tipi di pile, batterie e accumulatori elettrici: un sistema che in Italia non c’è. L’urgenza viene posta ora a tutti gli Stati membri dalla Direttiva 2006/66/CE ed il Cobat costituisce una risposta pronta, adeguata ed organizzata per fare fronte a questa nuova sfida posta con urgenza al nostro Paese; oltre l’85% dei raccoglitori Cobat, infatti, dispone già oggi dei requisiti e delle autorizzazioni necessarie alla realizzazione di questo servizio.
<b>Parte un progetto pilota</b>
Sulla base di questa competenza consolidata e di esperienze analoghe già condotte in passato, il Cobat lancia oggi un progetto pilota di raccolta e riciclo, che sarà avviato nella Provincia di Lecco, nell’ambito di un Accordo di Programma con la Regione Lombardia. Il progetto prevede la realizzazione di un sistema di capillare di raccolta delle pile e batterie non piombo attraverso il ritiro presso le isole ecologiche dei Comuni ed i punti di raccolta già attivati dal Cobat con accordi specifici presso i centri della Grande Distribuzione Organizzata. Un progetto cui si affiancherà una campagna di informazione e sensibilizzazione dei cittadini, primi protagonisti del progetto con il loro contributo di invio alla raccolta differenziata di questi rifiuti. <font size="1"><b><i>- S.C.</i></b></font>