Legambiente: appello ai paesi UE per il clima
"Decisioni chiare e concrete per confermare la nostra leadership". Legambiente: “l’Italia deve recuperare il ritardo
12 December, 2007
Un appello perché la fase politica del vertice porti a risultati positivi. Perché non siano solo parole, ma si confermi invece il ruolo guida che i governi europei hanno assunto nella battaglia contro i cambiamenti climatici. Queste la richiesta di impegno che gli ambientalisti rappresentati nel CAN-Europe (Climate Action Network) avanza ai Ministri dei Paesi UE che da domani entreranno in scena nei negoziati sul clima in corso a Bali. Richieste che Legambiente - membro del CAN - ripropone al governo italiano.
Conservare la leadership nella lotta ai cambiamenti climatici, essendo i maggiori responsabili delle emissioni di gas climalteranti al mondo e nello spirito di un ritrovato senso di equità globale.
Definire obiettivi di riduzione in linea con le ultime indicazioni dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change): le emissioni di gas a effetto serra devono essere abbattute a livello globale almeno del 50% entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990. Quindi, i paesi industrializzati devono puntare a una riduzione di almeno il 25-40% entro il 2020 (sempre rispetto al 1990).
Dimostrare che sono in grado di mantenere gli impegni mettendo in atto un processo che porti alla messa a punto dei meccanismi necessari per investire nel trasferimento di tecnologie, nell’adattamento e nella lotta alla deforestazione, anche attraverso adeguati finanziamenti.
Incoraggiare i passi positivi dei paesi in via di sviluppo a Bali e lavorare con loro e con gli altri Paesi chiave perché i negoziati raggiungano un risultato finale ambizioso.
Rispedire al mittente le forti pressioni degli altri Paesi industrializzati, Stati Uniti in testa, intenzionati a ignorare le richieste di riduzione delle emissioni, nonché a ostacolare il buon esito dei negoziati con inaccettabili pretese.
“Oggi più che mai l’Italia deve recuperare il ritardo sul fronte degli impegni e delle azioni di riduzione delle emissioni di gas serra – ha detto il <b>presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza</b> -. Affrontando il riscaldamento globale con decisione e coraggio, con una politica energetica che punti su efficienza, innovazione tecnologica e fonti rinnovabili, e una politica dei trasporti che dirotti merci e persone dalla strada alla ferrovia. E’ questa l’unica via che abbiamo per fermare quella che oggi tutti riconoscono come la minaccia più forte alla sopravvivenza del pianeta”. - <font size="1"><b><i>- S.C.</i></b></font>