Ostinazione, speranza e car-sharing (considerazioni di una lettrice)
Pubblichiamo volentieri lo sfogo di una lettrice, che ringraziamo per la tenacia con cui, nonostante tutto, continua a "viaggiare controcorrente"
17 December, 2007
È trascorso un anno,
un anno all’insegna del trasporto eco-consapevole a Roma e Provincia...
<b>Ho attraversato</b> vagoni di metropolitane sempre più saturi di odori e di vite.
<b>Ho atteso</b> speranzosa MA1 e MA2 per veder poi arrivare piccoli, satolli e antichi autobus con un'espressione triste e sconsolata che neanche con un'allucinazione in corso potevano essere definiti: servizi sostitutivi della metro.
<b>Ho vissuto</b> con rassegnazione e un pizzico di angoscia blocchi improvvisi del servizio metropolitano dovuti a rotture, incidenti, suicidi, tentativi di suicidi/omicidi... spiando di sottecchi la faccia della gente intorno con la speranza di scorgere un guizzo di rabbia, di angoscia, di orrore... invano...
<b>Ho trattenuto</b> i conati di vomito di fronte a rifiuti organici mollati un po' qua e un po' là... quasi come una composizione artistica che tenta violentemente e in modo arcaico di affermare l'esserci
<b>Ho visto</b> comparire allibita schermi TV su autobus, vagoni metro, banchine metro... un bombardamento acustico e visivo che annulla il pensiero, la curiosità, il guardarsi intorno, l'essere, l’altro
<b>Ho camminato</b> sul tappeto di informazione che ormai quotidianamente copre i pavimenti di autobus, vagoni, corridoi e banchine di metro e ferrovie urbane... il tentativo di convincerci che l'informazione è ai nostri piedi … quando siamo noi ad essere sotto i suoi piedi... completamente aggiogati ad un informazione in pillole che usiamo e consumiamo velocissimamente, che non lascia tracce, che non stimola pensieri, dubbi, criticità perché troppo breve, troppo veloce, troppo sintetica, troppo poco complessa...
<b>Ho tentato</b> di organizzare spostamenti extraurbani con treni e autobus di linea .. per poi scoprire che all’arrivo non c’è altro per spostarsi se non curiosi servizi urbani assolutamente sconnessi dagli orari di arrivo di treni e autobus dalla grande città... oppure i piedi...
<b>Ho usato</b> il taxi... salvo essere salassata da code immobili ed interminabili, lavori in corso in pieno giorno e in punti nevralgici della città, assenza di corsie preferenziali... per non parlare della difficoltà di reperimento in orari cruciali...
<b>Ho registrato</b> astronomici aumenti del prezzo del petrolio e derivati che hanno camminato paralleli e proporzionali all’aumento delle auto e delle code.
<b>Ho esplorato</b> la possibilità di spostarmi in bici… per scoprire che le piste ciclabili finiscono spesso nel nulla e che andare in bici nel traffico romano è un gioco al massacro dove chi ci rimette non è chi sta su quattro ruote...
<b>Ho resistito</b> testarda al martellamento ossessivo di pubblicità, sconti, offerte, proposte di finanziamenti per convincere chicchessia a comprare una auto nuova... di qualunque genere, di qualunque marca, di qualunque colore, a qualunque costo, in qualunque concessionario, con qualunque finanziaria ma con un... COMPRATE UNA MACCHINA!!!
<b>Ho ceduto</b> tentando di comprarne una che almeno in apparenza mi desse l’illusione di tener fede ai mie principi ecologisti… frutto del bombardamento di quella metà di informazione che non è occupata a vendere macchine...
<b>Ho scoperto</b> che tentare di comprare una macchina a metano a Roma è una impresa titanica... e che oltre che rinunciare a un minimo di senso estetico avrei dovuto fare i conti con: costi altissimi, tempi di consegna lunghissimi, una rete di distribuzione capillare... ma nel senso che bisogna cercarla come un capello in un pagliaio...
<b>Ho rinunciato</b>... continuando ostinata ad usare i mezzi pubblici
<b>Ho dubitato</b>... della mia sanità mentale, di essere nel paese in cui pensavo di essere, di aver intrapreso viaggi nel tempo (all’indietro) o nello spazio in Cina, in Pakistan in Romania o in altri paesi la cui popolazione in alcuni momenti e su alcune linee sembra essere la sola presente in città...
<b>Ho guardato</b> vagoni metro riservati a classi in gita... ed ho avuto paura pensando che non possiamo neanche più consentire alle nuovissime generazioni l’ebbrezza di un viaggio di classe in metropolitana insieme agli abitanti della città.
<b>Ho ceduto</b> al fascino di un battage pubblicitario e di dibattiti più o meno articolati sul tema del carsharing… mi sono informata, ho letto, ho esultato per i fondi in finanziaria…. pensavo di aver trovato la mia meta, l’oasi dove dissetare la mia sete di ecologia vera e rispettosa di tempi e di bisogni...
<b>Ora sono qui in attesa...</b>
ho sperimentato, nei 10 gg trascorsi dalla mia prescrizione al servizio, centralini trappola, operatori gentili e inconcludenti, mail senza risposte, rimpalli... Sono aperta anche ad un contatto telepatico e a comunicazioni interplanetarie... non mi spaventano né mi formalizzo... ma nulla... Tutto tace...
<b>Annaerre</b>