Fiaccolata sotto la Mole contro l’inceneritore
I responsabili di Trm ribattono che «l’impianto è sicuro e collaudato» ma i cittadini raccolgono le firme a favore della raccolta differenziata
26 January, 2004
Emanuela Minucci Gli striscioni e gli slogan contro l’inceneritore sono già pronti. L’appuntamento è di quelli che - a sentire gli organizzatori - «riusciranno a radunare una folla oceanica». Si tratta della manifestazione dei comitati di Beinasco, Borgaretto, Fornaci, Orbassano cui aderiscono partiti come Rifondazione e parte dei Verdi (più tante associazioni ambientaliste, Torino Social Forum) che si terrà lunedì alle 20 nel centro storico. E’ organizzata dagli stessi protagonisti che scesero in piazza a Beinasco qualche sera fa con una fiaccolata «contro un impianto che riempirà di veleni la nostra atmosfera». Ieri, a Palazzo civico, la presentazione della protesta, cui ha partecipato anche il capogruppo di Rifondazione Marilde Provera: «Siamo completamente contrari alla costruzione dell’inceneritore - ha spiegato - perché si tratta di un impianto dannoso che si può tranquillamente sostituire con una gestione più eco-compatibile e attenta dei rifiuti a cominciare dalla produzione eccessiva dei contenitori per arrivare a una raccolta differenziata fatta seriamente sino al riutilizzo o al riciclaggio della spazzatura». Considerazioni queste, contestate da Stefano Esposito, l’amministratore delegato di Trm, (la società che gestirà l’inceneritore) che parla di caccia alle streghe: «Si tratta di un impianto completamente innocuo e supercollaudato». Sempre su questo problema si è pronunciato ieri anche Agostino Ghiglia di An: «Chiediamo alle parti coinvolte, dalla Regione al Comune, di prendere in considerazione l’ipotesi di una \"terza via\", quanto più possibile distante da ogni centro abitato, sia esso il grande e popoloso comune di Torino o la piccola, ma non per questo meno degna di attenzione, frazione Dojrone». E ancora di rifiuti si è parlato ieri a Palazzo civico, grazie alla finestra del «Diritto di Tribuna». Di scena, il comitato spontaneo di Barriera di Milano, che attraverso uno dei suoi promotori, Giovanni Allemani, ha raccolto 2300 firme «perchè il Comune realizzi meglio la raccolta differenziata, pulisca sul serio il quartiere e ridefinisca le tariffe della raccolta rifiuti in base ai componenti della famiglia e non ai metri quadri». La loro protesta arriverà venerdì 30 gennaio in commissione. Saranno presenti i vertici dell’Amiat e la presidenza della sesta circoscrizione Eleonora Artesio.