Secondo termovalorizzatore milanese: la Provincia apre la porta
Per il Presidente della Provincia ci vuole un nuovo impianto. Ma rilancia la sfida sulla raccolta differenziata
24 January, 2008
<i><b><font size="1">Ovidio Diamanti</font></b></i>
Ci vuole un nuovo termovalorizzatore. A dirlo è stato il Presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, che ha sciolto ogni dubbio sulle dichiarazioni che circa una settimana fa aveva rilasciato al Corriere della Sera. Il Presidente della Provincia aveva infatti sostenuto che occorreva scegliere tra il potenziamento dei termovalorizzatori esistenti oppure realizzarne di nuovi. Ora, le verifiche effettuate avrebbero mostrato che il rafforzamento di quelli esistenti non è sufficiente, per cui <b>occorre pensare a un nuovo impianto</b>.
Filippo Penati, però, non molla sulla questione della raccolta differenziata e chiede a Palazzo Marino di investire di più su questo fronte anche perché così sarà più facile sapere quale capacità dovrà avere il nuovo termovalorizzatore.
La posizione di Palazzo Isimbardi sembra risolvere la “querelle “ sul secondo termovalorizzatore milanese tra Regione, Provincia e Comune, profilando la possibilità di un accordo interistituzionale tra i tre enti. Ma con questa presa di posizione, la Provincia riesce ad aggirare le osservazioni prescrittive della Regione Lombardia al Piano provinciale dei rifiuti che a breve saranno discusse al Pirellone e poi inviate in Provincia. Tra queste osservazioni, una si intitola <b>“ambiguità nella scelta degli impianti di termovalorizzazione”</b> e non lascia spazio a dubbi: occorre prevedere nel Piano provinciale dei rifiuti un nuovo termovalorizzatore, mentre si esclude il potenziamento di quelli esistenti.
Se termovalorizzatore deve essere, si pone comunque la questione di dove va realizzato. Per ora si è ritornato a parlare dell’area vicina al carcere di Opera, ma anche di Nosedo, ipotesi comunque che avevano già suscitato polemiche da parte degli abitanti della zona.