Compostaggio e rd, qualcosa si muove
Iniziative e auto-organizzazione dei cittadini. Ne parliamo con Giovanni Zoppoli, dell'ARN - Associazione Risveglio Napoli
29 January, 2008
<font size="1"><b><i>Sergio Capelli</i></b></font>
Mentre i rifiuti scompaiono dalle strade cittadine, alcune associazioni e gruppi di cittadini si auto organizzano per la raccolta differenziata. Qualcosa si muove. Ne parliamo con <b>Giovanni Zoppoli, dell'ARN - Associazione Risveglio Napoli</b>
<b>Cominciamo dalla situazione per le strade della città. Ci sono ancora le montagne di rifiuti che abbiamo visto in tutti i servizi televisivi?</b>
Attualmente non se ne vedono molti. La città è stata sostanzialmente ripulita, anche se in alcuni quartieri l'emergenza non è stata ancora superata completamente.
<b>Come ha reagito la cittadinanza napoletana a questa emergenza?</b>
Dobbiamo partire da un presupposto: questa emergenza è andata ad innestarsi in un momento di "bassa" della cittadinanza, in un momento di sfiducia pressochè totale nelle istituzioni, soprattutto negli ambienti della sinistra.
A questa si aggiunge una mentalità "borbonica" diffusa: si aspetta costantemente l'intervento del "re". Re che solitamente ben si guarda dal mettersi in azione, e si rimane con un misto fra passività di fondo e lamento costante e diffuso.
<b>Eppure qualcosa si muove...</b>
Si, a fatica.
Già nel '93 con alcune associazioni mettemmo in campo il progetto "Riciclandia", colto ad una informazione e sensibilizzazione diffusa sul tema del riciclo della materia e della raccolta differenziata. Ci guardarono come se fossimo dei matti, fuori dal mondo, e pure un po' bacchettoni.
Oggi per fortuna la cittadinanza, anche a causa delle crisi cicliche, ha iniziato ad essere più sensibile a questi temi.
<b>Esistono dunque delle esperienze virtuose?</b>
Certo.
In primis quella legata alle Donne di Acerra, che da qualche tempo fanno la raccolta differenziata nella piazza del paese. E voglio segnalare soprattuto le iniziative scaturite dopo una assemblea partecipata che si è tenuta a Pianura poco tempo fa. Un'assemblea che ha rappresentato uno dei momenti di partecipazione diffusa più belli che ricordi. Dopo quel momento si sono sviluppate alcune esperienze di auto-organizzazione. Ad esempio ci sono stati accordi fra la cittadinanza e alcune imprese agricole. I cittadini si sono organizzati per conferire presso queste aziende i propri rifiuti organici, le aziende si impegnano a farne compost. Un modo per contribuire alla riduzione dei rifiuti in discarica, ma anche per ricostituire il rapporto con processo produttivo agricolo.
<b>Raccolta differenziata spontanea, ad Acerra, ma dove vengono conferiti i rifiuti?</b>
Il problema non è il conferimento: in Campania abbiamo alcune industrie che si occupano di riciclo della materia, il problema reale e la raccolta, e dunque alimentare queste aziende.
Paradossalmente una di queste, che si occupa di riciclo della plastica, deve acquistare la materia seconda in Toscana...
<b>Dunque sensibilità ambientale che cresce...</b>
Si, la sensibilità cresce, il problema è il rapporto con le istituzioni.
Siamo stati per anni in una fase di immobilità totale sul tema rifiuti e raccolta differenziata.
E' però corretto sottolineare come queste esperienze di auto organizzazione siano minoritarie. Mentre non più minoritaria è la sensibilità al tema...