A Settimo Torinese il secondo inceneritore
ATO approva lo studio di comparazione, si punta all'area ex-CEAT. Entrerà in funzione nel 2013 (due anni dopo quello del Gerbido), costo previsto 250 milioni
31 January, 2008
<font size="1"><b><i>Sergio Capelli</i></b></font>
Alea iacta est, avrebbero detto gli antichi romani.
E' stato ufficialmente approvato all'unanimità dal CdA dell'ATO lo studio di comparazione sui siti candidati ad ospitare il secondo impianto: Ivrea, località San Bernardo; Rivarolo Canavese, area compresa tra i torrenti Orco e Malone; Settimo Torinese, area ex Ceat-Cavi. Il sito settimese ha stravinto, ottenedo il punteggio più alto in ognuna delle "aree tematiche" prese in esame, portando ad un risutato finale di 125,7 punti contro i 94,5 di Rivarolo Canavese e i 91,7 di Ivrea.
Il secondo impianto di incenerimento, previsto dal Piano Provinciale Gestione Rifiuti, dovrà smaltire 274mila tonnellate di rifiuti all'anno. Secondo le previsioni, dovrà entrare in funzione nel 2012 (dua anni dopo quello del Gerbido), e costerà 250 milioni di euro.