Per fare una busta di plastica serve 1 minuto, per biodegradarsi 400 anni...
Conoscere e giocare con le plastiche al Museo A come Ambiente sabato 9 e domenica 10 febbraio dalle 14 alle 19
05 February, 2008
Eterni come...la plastica. Per rimuoverle dalle strade di alcune nostre città i tempi sono ad oggi indefiniti…
Prima c'era la borsa di tela, poi, con la modernità, sono arrivati i sacchetti in polietilene. Mentre state leggendo questa mail, pensate quanto distante da voi si trova un sacchetto di plastica, pochi centimetri, qualche metro… non di più. Con un consumo, in Italia, di 20 miliardi in un anno, il comune shopper è forse l’oggetto inventato e prodotto dall’uomo oggi più diffuso sul pianeta.
I ricercatori dell’Università di Plymouth ci dicono che i sedimenti, raccolti in oltre 20 spiagge inglesi, sono composti per un terzo da polimeri sintetici. Abbiamo esagerato: così a partire dal 1° gennaio 2010 anche l’Italia bandirà la produzione e l’uso delle buste di plastica. Non è un incubo. Non immaginatevi con la vostra spesa in equilibrio precario fra le vostre braccia, pronti a prendere al volo un barattolo pelati con un piede, sperando che il vasetto dello yogurt non si spiaccichi sulla vostra giacca nuova. Il futuro non è solo nell’usare meno plastica, ma nell’usare prodotti naturalmente biodegradabili.
E per una volta il nostro Paese rischia di essere all’avanguardia: sulla scia di grandi inventori come il chimico italiano, Giulio Natta che nel 1954 diede vita al polipropilene, aziende come NOVAMONT studiano, brevettano e commercializzano nuove bioplastiche, derivati da girasoli e cavoli, coltivati su terreni marginali… .
Il prossimo fine settimana al Museo A come Ambiente si giocherà con la plastica:
- il gioco dei sacchetti – per scegliere da consumatore, per scegliere da produttore
- “fare” la plastica – test da laboratorio per conoscere differenti tipi di plastiche e per “preparare” con ingredienti facilmente reperibili, uno "slimer"
- i mille imballaggi del supermercato – un viaggio fra le plastiche utilizzate nella nostra spesa quotidiana
- le nuove plastiche – prodotti dal mais, dall’alcool polivinilico… per togliere un po’ di plastica in giro
- la magia degli atomi: anche l’iPod è fatto di carbonio e idrogeno…