La tramvia non scalda i fiorentini flop per Razzanelli e la destra
La grande maggioranza non si è mobilitata contro il progetto come richiesto dal promotore del referendum e dalla destra - da La Repubblica del 18.02.2008
18 February, 2008
Nemmeno quattro su dieci. Sono andati a votare il 39 per cento dei 315.641 fiorentini. Forse non era questa l´affluenza che si aspettava Mario Razzanelli, prima promotore del referendum e poi protagonista istrionico della lunga campagna che tra polemiche, insulti e ricorsi al Tar ha portato al voto di ieri. Anche se il suo commento a caldo è di tutt´altro timbro: «Risultato sbalorditivo, ho risvegliato la città e riavvicinato la gente alla politica». Di fatto non solo l´Udc di Razzanelli ma tutto il centrodestra, con il portavoce del cavaliere Paolo Boniauti in testa, era impegnato nella battaglia referendaria per bocciare la tramvia. Alle 19 la percentuale dei votanti per il referendum sulla tramvia di Firenze registrati in tutti i 234 seggi era stata del 32,43 per cento. Un´affluenza simile a quella registrata a Firenze in occasione della consultazione sulle riforme costituzionali, quando la percentuale dei votanti alle 18,45 era del 30,21 per cento. Ma quella volta si votava anche il lunedì. Razzanelli è alla seconda prova nella veste di leader referendario: il 7 ottobre 2001 i fiorentini furono chiamati alle urne per dire se volevano oppure no il centro commerciale Coop di viale Giannotti e in quel caso il voto favorevole all´insediamento della struttura si affermò col 63,5 contro il 36,5 e la percentuale dei votanti fu molto più alta: 47,23 per cento.
Al giudizio dell´urna - ricordiamolo ancora una volta - erano sottoposti il sì o il no alle linee della tramvia ancora da realizzare: la linea 3, che andrà dall´ospedale di Careggi alla Fortezza da Basso, e la linea 2 che collegherà l´aeroporto di Peretola a piazza della Libertà passando in mezzo a piazza del Duomo, cioè nel tratto che più è stato oggetto di feroci contestazioni e critiche. L´ex ministro Antonio Paolucci, oggi direttore dei Musei vaticani, non si sorprende della scarsa partecipazione: «Figuriamoci, le periferie non sanno neppure dove sia piazza del Duomo», dice. «Del resto ho sempre detto che non sono contrario alla tramvia in sé ma non posso accettare che passi a cinque metri dalla porta nord del Battistero. Il mio, come quello di molti altri, è un dissenso localizzato e continuo ad augurarmi che alla fine prevalgano il buon senso e la saggezza. Qui non c´entrano né la politica né l´opposizione, io credo che in piazza del Duomo dovrebbero passare solo pedoni, biciclette, taxi e ambulanze, nessun altro». Come Paolucci la pensano Vittorio Sgarbi, Bona Frescobaldi, Andrea Bocelli, Alberto Asor Rosa, Mina Gregori, Paolo Bonaiuti, Franco Zeffirelli, Lamberto Dini, Leonardo Ferragamo e Valdo Spini. Tra i fan della tramvia, invece, Giorgio Bonsanti, Giovanni Sartori, Walter Veltroni, Dario Franceschini, Francesco Rutelli, Lapo Pistelli, Guido Sacconi, Francesco Giambrone, Piero Luigi Vigna, Sergio Staino, Leonardo Pieraccioni, Franco Pacini.