Viale Togliatti, ciclabile o ginkana?
Un’azione di monitoraggio di Legambiente rileva i punti deboli della pista: tratti incompiuti, immondizia, attraversamenti pericolosi. Gli ambientalisti chiedono un tavolo di lavoro con l’Atac
19 February, 2008
<b><i>Silvana Santo </b></i>
Un’opera incompiuta. Così può essere definita, secondo il circolo “Città futura” di Legambiente, la pista ciclabile su viale Palmiro Togliatti. Il giudizio critico dell’associazione ambientalista deriva da una operazione di video-monitoraggio portata avanti dai volontari di Legambiente domenica 17 febbraio, nel corso della quale è stata evidenziata l’esistenza di molti tratti di discontinuità nel tracciato della pista. Come quello compreso tra la stazione FS Togliatti e via degli Olivi, o quello tra via Santi Romano e via Tuscolana.
«E ancora – denunciano gli ambientalisti – cantieri aperti, vetri rotti, immondizia ed erbacce». Come se non bastasse, lungo il percorso sono state realizzate delle piazzole con il basamento in materiale plastico, protette da cigli di travertino. Un ulteriore ostacolo al passaggio dei ciclisti, già messi a dura prova dalla presenza di cartelloni pubblicitari, incroci stradali non protetti e pericolosi scalini.
«La ciclabile Togliatti – dichiara Tiziana Coseglia, presidente del circolo “Città futura” – è un cattivo esempio di come realizzare un percorso ciclabile». Da qui la richiesta all’Atac da parte degli ambientalisti: «Chiediamo che venga riaperto un tavolo di lavoro con le associazioni dei ciclisti, in modo da individuare i correttivi necessari per migliorare la sicurezza della pista». Oltre, naturalmente, a realizzare i tratti di ciclabile che ancora mancano.
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