Tramvia, il progetto non cambia
Domenici: ma decideremo zona per zona con i residenti - da La Repubblica del 19.02.2008
19 February, 2008
<b>Massimo Vanni</b>
La TRAMVIA passerà da piazza Duomo. E lungo il Battistero di San Giovanni, come stabilito: il percorso della futura linea 2 non verrà azzerato né modificato. Tantomeno ci sarà una moratoria, cioè una pausa dei riflessione. L´esito del referendum consultivo, al quale ha partecipato solo una minoranza di elettori, non muterà il piano delle tramvie: semmai si facciano degli incontri, zona per zona, con i residenti e gli operatori economici per decidere assieme come realizzare al meglio la tramvia. Così dice il sindaco Leonardo Domenici, il giorno dopo il voto davanti al consiglio comunale.
Alle urne sono andati meno del 40 per cento degli aventi diritto. E di questi, a conti fatti, 66.466 hanno votato Sì alla revoca delle decisioni sulla tramvia che passa dal Duomo: cioè il 53,8 per cento, contro il 46,1 di No (la linea Careggi la vittoria dei Sì è stata più lieve, 51,8 a 48,1). E il sindaco fa i suoi conti: «Solo il 20 per cento circa degli elettori si è espresso a favore della revoca degli atti della tramvia, nessun amministratore ragionevole potrebbe pensare di tornare indietro sulla base del 20 per cento: non ci sono le motivazioni politiche e giuridiche per farlo».
Macchine avanti, dunque. Visto però che proprio quel 20 per cento «segnala l´esistenza di preoccupazioni e timori, anche se a mio parere infondati, frutto della propaganda del Sì», sostiene il sindaco, c´è bisogno di rilanciare il dialogo e la concertazione. In due direzioni. Realizzare quanto prima il piano della mobilità a Firenze (quello cioè che deve stabilire come integrare tramvia, autobus e ferrovia), dice Domenici trovando subito la sponda del presidente di Confindustria Giovanni Gentile. E in parallelo avviare un dialogo con chi abita e lavora lungo il percorso delle tramvie, prevedendo riunioni zona per zona. A cominciare naturalmente da piazza Duomo.
«E´ giusto che la tramvia passi da lì, si tratta di affrontare problemi già discussi come la sicurezza dei monumenti - dichiara Domenici - discutere di soluzioni tecniche per rendere il progetto meno impattante, anche se dicendo che non ci sono pali né fili aerei dell´alimentazione aerea l´impatto si riduce notevolmente». Il sindaco si aspettava un risultato diverso? «Mi aspettavo un sostanziale testa a testa tra Sì e No e così è stato».
Ma non tutti la pensano così nel Pd: «Inutile girarci attorno, questa è una sconfitta inattesa, che brucia. Dobbiamo capire che serve la comunicazione», salta su il consigliere regionale Erasmo D´Angelis. «Tocca alla politica ascoltare il disagio espresso dai Sì e costruire un senso di condivisione profonda della città», dice il parlamentare europeo Lapo Pistelli. E se nella riunione del gruppo Pd di Palazzo Vecchio, Michele Morrocchi, Carlo Bossi e Paolo Imperlati mettono l´accento su una mobilitazione insufficiente del centrosinistra e anche del Pd, il coordinatore metropolitano Andrea Barducci non avalla: «Non è così, è il referendum che si è dimostrato uno strumento superato». Come la pensa il centrodestra?
Forza Italia rivendica la vittoria. Ma non chiede il dietrofront sulla tramvia. «C´è una vittoria di misura del Sì e visto che il sindaco ha voluto politicizzare lo scontro il vero vincitore è Paolo Bonaiuti», dice il capogruppo di Forza Italia Paolo Amato, accanto a Gabriele Toccafondi, Enrico Bosi, Bianca Maria Giocoli, Guglielmo Picchi e Alessio Bonciani. «Rilanciamo l´idea di un tavolo trasversale per cambiare il passaggio dal Duomo: non possiamo dire di no alla tramvia, visto che era nel programma del sindaco Domenici». Ma il quorum mancato del 50%? «Il 40% di votanti è tantissimo e la maggioranza dovrebbe chiedere al sindaco di dimettersi».
E come spiegare che neppure il centrodestra è riuscito a mobilitare il proprio elettorato? «Nel 2004 al primo turno prendemmo gli stessi 66mila voti», prova a fare i conti Toccafondi. Forza Italia accetterà dunque Razzanelli come prossimo candidato sindaco? «Se l´Udc lo candida, se lo vota», dice Amato. Il candidato è Bonaiuti, portavoce di Berlusconi: «Lo era prima e lo è ancora di più oggi».
Dall´Udc, lo stesso partito di Razzanelli, Federico Tondi rilancia l´udea di un «tavolo dei volenterosi» per discutere di mobilità di cui parlano il sindaco e Confindustria. Mentre da An arriva una lettura più cauta: «Non ha mobilitato la sinistra e neppure noi l´abbiamo fatto», dice il consigliere provinciale Guido Sensi. Come dire, nessun vincitore.
«Quando vinceremo le elezioni fermeremo noi la tramvia», annuncia Vittorio Sgarbi sorpassando a destra Forza Italia. Mentre il ministro Antonio Di Pietro dichiara a sorpresa: «Il Comune dovrebbe prendere atto del risultato del referendum e comportarsi di conseguenza». Bloccare tutto? «Non ha capito di cosa stiamo parlando», reagisce in serata Palazzo Vecchio.