Tramvia, cambia il progetto di via dello Statuto?
Il vicesindaco di Firenze Matulli disponibile a studiare un percorso alternativo per salvare il verde - da L'Unità del 26.02.2008
26 February, 2008
di Tommaso Galgani / Firenze
UN PIANO salva alberi in via dello Statuto, un programma d'ascolto della cittadinanza e una risposta a chi ventila la perdita di mille posti auto sul tracciato della linea 3. Nove giorni dopo il referendum sulla tramvia, il vicesindaco Giuseppe Matulli vuole ridare uovo slancio al progetto del tram.
VIA DELLO STATUTO Il progetto tramvia originario prevedeva di spostare gli alberi, ora nel mezzo alla carreggiata, sulla destra, facendo così transitare il tram al centro coi cordoli protettivi. Ora, si parla di allargare i binari innestandoli uno alla destra e uno alla sinistra del filare alberato centrale, che rimarrebbe quindi intatto. Ma anche, in alternativa, di far passare tutti e due binari alla sua sinistra. Così, ancora salvi gli alberi, per le auto rimarrebbe inalterata la direzione per Careggi, con via del Romito a senso unico per tornare poi indietro verso il centro cittadino. «Sono due ipotesi fattibili», dice Matulli, che dichiara di preferire la seconda.
CONSULTAZIONI Come aveva disposto il sindaco Leonardo Domenici all'indomani del referendum, in qualche giorno saranno attivati almeno 15 punti di ascolto di cittadini, residenti e commercianti nelle zone della città interessate dal tracciato della tramvia. «Lo scopo è una campagna di consultazione nella fase di passaggio dal progetto definitivo a quello esecutivo», spiega il vicesindaco.
POSTI MACCHINA Matulli risponde anche all'interrogazione del consigliere comunale di An Jacopo Cellai, secondo cui, con la linea 3 della tramvia a regime, le zone toccate dai binari perderanno mille posti macchina. «Ne andranno via un migliaio, ma oltre 700 saranno recuperati», precisa Matulli. Per il vicesindaco però il problema è un altro: «Da quelle parti già ora, senza tram, siamo a un passo dall'esaurimento dei posti per la sosta», ricorda. Sicuramente, «la sosta auto, che in alcune città italiane viene fatta pagare anche ai residenti, dovrà essere un punto protagonista nei progetti sulla mobilità integrata», conclude Matulli.
COMITATI E RAZZANELLI Il Coordinamento dei comitati fiorentini, a favore della moratoria delle linee 2 e 3 della tramvia, chiede al comune di aprire un tavolo sulla mobilità cittadina e metropolitana e l'accertamento delle modalità di finanziamento del progetto. Matulli risponde che «già il giorno dopo il referendum il sindaco parlò di aprire un tavolo sulla mobilità, sull'esempio di Madrid. Fermo restando però che la tramvia si fa». «Si passi ora - dice Domenico De Martino del Coordinamento - ad una discussione nel merito aperta a tutti, senza strumentalizzazioni politiche». A proposito, che effetto vi fa il promotore del referendum, il consigliere comunale Udc Mario Razzanelli, che dichiara di aspirare a un posto in parlamento? «Faccia lui, noi continuiamo nella nostra protesta», dice De Martino. C'è ancora una strategia comune con lui, dopo il referendum? «Noi siamo sempre aperti a chiunque voglia dare un contributo», è la risposta dei comitati. Che prendono le distanze da Razzanelli anche sul micrometrò: «È prematuro spendersi in progetti alternativi al tram come questo».