Autofasten 2008, digiuno dell’auto tra Austria e Lussemburgo
Limitare i propri spostamenti automobilistici al minimo e preferire mezzi di trasporto ecologici nel periodo della quaresima. Un vero e proprio "digiuno" votivo...
28 February, 2008
<font size="1"><b><i>Guiomar Parada</i></b></font>
L'azione “digiuno dell'auto” – Autofasten - è in pieno svolgimento, con lo slogan “mettiamoci in moto in maniera salutare”. È un invito ai credenti e ai non credenti a compiere, nel periodo della quaresima, lo sforzo di rinunciare all’uso dell’automobile e di aprirsi a nuovi modi di vivere la mobilità.
Come funziona? Semplice: dal mercoledì delle ceneri al Sabato Santo (dal 6 febbraio al 22 marzo), si rinuncia, o si prova a rinunciare, non soltanto ad alcol e dolciumi, ma anche all’abitudine di usare l’auto sempre e comunque per ogni spostamento. Gli organizzatori e chi ne è entusiasta concordano sulla base dell’esperienza – a distanza di 11° anni dalla prima iniziativa di Autofasten, che non si tratta di rinunciare totalmente agli spostamenti in auto, ma di stare più attenti a individuare le occasioni in cui l'auto può essere sostituita da mezzi pubblici, daò treno, dalla bicicletta o semplicemente da una camminata.
Tra le varie migliaia di persone che vi partecipano regolarmente iscritte, si va da chi vi rinuncia soltanto nel tempo libero, a chi lo fa del tutto, compiendo anche lunghi percorsi a piedi per recarsi al lavoro (e qualcuno ha anche messo in rete un video con l’esperienza).
All'azione hanno chiamato le Chiese cattoliche ed evangeliche dell’Austria, di alcune regioni della Germania e del Lussemburgo, sostenute dal governo del Lussemburgo e da sempre più numerosi - rispetto agli scorsi anni -assessorati per l’ambiente di alcune regioni e Länder (Saar, Renania Palatinato-Treviri, Magonza, Limburg, Darmstadt), automobile club,organizzazioni automobilistiche private,organizzazioni pro-bicicletta, affitta-biciclette e organizzazioni di car-sharing. Gli incentivi per chi si iscrive vanno dalle riduzioni sui biglietti dei mezzi pubblici a offerte invito per provare il car-sharing, da assicurazioni del valore di 60 euro al sorteggio di biciclette, a promozioni per il mantenimento delle bici dopo la Quaresima, ecc.
“La mobilità è segno di vita e di vivacità, fa parte del quotidiano delle persone che lavorano e ha risvolti positivi nel sociale, quando, per esempio, contribuisce a ridurre l’isolamento delle persone anziane o disabili. Per affrontare, invece, gli aspetti negativi della mobilità non serve demonizzare il traffico e non servono neppure le posizioni ingenue sull'impatto del traffico sull’uomo e sul Creato. La strada non può che passare da un senso della misura”, dice il vescovo di Innsbruck. “Non è compito della Chiesa, bensì della politica trovare il modo di controllare il volume del traffico, ma la Chiesa può aiutare invitando le persone a rivedere il proprio stile di vita”.
I 4,24 milioni di automobili del parco macchine austriaco, per esempio, percorrono in media, in una settimana, circa 1,3 miliardi di km: l'equivalente della distanza andata e ritorno tra la Luna e la Terra moltiplicata per 1690 volte. I 91 milioni di litri di benzina consumati in Austria in una settimana producono circa 228.000 tonnellate di CO2. Ma forse dicono di più le cifre riguardanti il singolo automobilista: ogni litro di benzina utilizzato produce 2,3 chili di gas serra, quindi chi non userà l’auto nei 40 giorni del periodo quaresimale (tenendosi in tasca una media di 150 euro, peraltro) risparmierà all’atmosfera 280 kg di CO2.
“Gli ingorghi quotidiani dimostrano che, nonostante la coscienza sulla necessità di proteggere il clima cresca, si continua utilizzare l'automobile come prima”, constata un esperto dell'automobile club Austria, Martin Blum.
Secondo gli organizzatori dell’Autofasten di Vorarlberg, Austria, invece, le sei settimane della Quaresima sono un periodo ideale per scoprire come usare meno l’auto. “Per esperienza personale”, raccontano, “in una prima fase occorre organizzarsi, cercare gli orari del treno e dei bus su internet o riprendere la bicicletta e prendersi più tempo per gli spostamenti. Questa fase è già un buon passo avanti. Ma il bello viene con la seconda fase, quando si comincia a godere di una maggiore rilassatezza nel percorso casa-lavoro o si cammina di più a piedi o si va in bicicletta e si comincia a sentirsi più in forma…”.
Qui, a Vorarlberg, agli iscritti viene dato un libretto sul quale segnare le abitudini prima e dopo il digiuno, per poi vedere la differenza. E pare che sia un mezzo efficace per convincere molti partecipanti all’eco-digiuno a non abbandonare dopo la Pasqua le nuove pratiche di una mobilità più virtuosa.
Dal trasporto su gomma, innanzitutto, e, in secondo luogo, da quello aereo, la cui crescita entro il 2020 potrebbe sfiorare il 108 per cento secondo alcune previsioni, arriva, com’è noto, una delle più grandi minacce per il clima e per l'ambiente. Le emissioni di anidride carbonica da traffico sono salite, nei paesi industrializzati, tra il 1990 e il 2004 del 23,9 per cento e se si considera ritmo con il quale procede il processo di motorizzazione di vaste società come quella cinese e quella indiana, questa percentuale non potrà che crescere.
Le 10.000 persone circa che partecipano al digiuno dell’auto potrebbero essere considerate dunque una goccia nel mare, ma i risvolti positivi per la qualità della vita dei singoli e il fatto che essi dimostrano che rivedere la propria mobilità è possibile, rendono questa sorta di lotta di Davide contro Golia una lotta vincente in ogni caso.