Piano sulla raccolta differenziata del comune di Napoli
Finite le consultazioni con le parti sociali, si attende l’approvazione della Giunta. Nel frattempo, riportiamo le linee guida generali della bozza di piano.
03 March, 2008
<font size="1"><b><i>Simona Cipollaro</i></b></font>
Si sono concluse il 28 febbraio le consultazioni avviate dal Consiglio Comunale di Napoli per la realizzazione di un Piano per la Raccolta Differenziata. Tutti i comuni campani, infatti, sono obbligati a presentare tale piano entro l’8 marzo di quest’anno, pena il loro commissariamento. Il Consiglio Comunale ha deciso di coinvolgere esponenti del mondo produttivo e della società civile, al fine di arrivare un piano condiviso ed ottenere la piena collaborazione di tutte le parti sociali. Dal 12 febbraio, giorno in cui sono cominciate le consultazioni, sono state presentate numerose idee. Innanzitutto, quelle delle <b>Segreterie Provinciali delle Organizzazioni Sindacali</b>, che hanno dato pieno appoggio a tutte le azioni che possano essere utili a rimuovere i rifiuti dalle strade. La loro principale proposta, comunque, consiste nell’avviare una seria campagna d’informazione e formazione, che veda coinvolti tutti i cittadini e che abbia come punto di partenza le scuole. Il presidente dell’ASCOM,<b> Antonio Pace</b>, ha sottolineato, invece, la disponibilità di alcune stazioni di servizio della loro categoria di distributori di sistemare mini isole ecologiche dove conferire alluminio, plastica, vetro e carta. La sua idea è quella di dotare le mini isole di apparecchiature di pesatura e di rilascio di un ticket – bonus, che possa poi essere speso proprio presso gli esercizi commerciali che fanno capo all’ASCOM. Il presidente Pace ha, inoltre, sottolineato la necessità di liberalizzare la raccolta dei cartoni, secondo logiche di redditività e produttività. L’esempio, fatto in merito alla proposta, ha riguardato il Mercato Ortofrutticolo, dove potrebbero essere previsti dei punti di raccolta dei cartoni, il cui prelievo dovrebbe essere consentito anche a singoli operatori. Le ultime a partecipare alle consultazioni sono state le associazioni del territorio, tra cui anche <b>WWF, Greenpeace, gli Amici di Beppe Grillo, Arci Napoli, Assise di palazzo Marigliano</b>, che hanno considerato numerosi aspetti della raccolta differenziata. La prima proposta ha riguardato l’avvio di una campagna di informazione finalizzata al coinvolgimento degli utenti e delle scuole per favorire la massima conoscenza del ciclo integrato dei rifiuti. Accanto a questo, le associazioni hanno spinto affinché vengano introdotte forme di premialità per incentivare la differenziazione dei rifiuti; venga incrementata la raccolta porta a porta e sia realizzata una campagna di informazione, non solo sulla raccolta differenziata, ma anche sull’utilizzo di materiali biodegradabili. Questi ultimi, secondo l’auspicio degli intervenuti, dovranno presto essere adoperati in tutti gli esercizi commerciali.
Alla luce delle diverse proposte, è stata redatta un bozza di piano di raccolta differenziata da presentare in Giunta, che recepirà il lavoro del Consiglio Comunale ed approverà il piano definitivo entro il 4 marzo. A grandi linee, gli aspetti principali del piano riguarderanno la raccolta e lo smaltimento della frazione umida, che dovrà progressivamente portare alla scomparsa dei cassonetti dalle strade della città attraverso un potenziamento della raccolta porta a porta di umido. Tale posizione trova la sua ragione nei dati che sono stati forniti dal commissario straordinario, secondo i quali, la frazione che ha maggiore peso nella composizione del rifiuto dei comuni campani è costituita dall’organico, che è pari al 30% sul totale. Saranno previste, inoltre, sanzioni graduali per limitare la produzione stessa dei rifiuti; <b>l’obbligo di defogliamento</b> dei prodotti agricoli, che avrà come sanzione ultima la chiusura degli esercizi commerciali; la promozione degli imballaggi ecologici e dei prodotti sfusi.
Il Consiglio Comunale ha deciso di ancorarsi al Piano Regionale dei Rifiuti 2007 per evitare confusioni. Quest’ultimo configura la città di Napoli come area metropolitana complessa. A fronte di questa indicazione, la bozza prevede tre scenari di attuazione: minimo, intermedio e a regime.
Il primo permetterà di raggiungere, <b>entro l’anno, il 28% di differenziazione</b> dei rifiuti a fronte dell’attuale 13%. Al fine di incrementare la raccolta differenziata, nel lungo periodo, è previsto <b>l’acquisto di altre 50 mini – isole ecologiche</b>, un aumento del numero di campane e contenitori da collocare negli uffici pubblici, <b>la raccolta porta a porta condominiale</b>, che inizialmente riguarderà 60.000 abitanti del comune ed una riconversione industriale verso la raccolta differenziata (il recupero e lo smaltimento dei rifiuti prodotti attraverso il ciclo di produzione aziendale). <b>Ognuna delle dieci municipalità della città sarà, inoltre, dotata di un’isola ecologica</b> per lo smaltimento ed il recupero di numerosi materiali tra cui inerti di piccole demolizioni domestiche, arredi ed elettrodomestici, legno, carta e cartoni, vetro, alluminio, plastica, pneumatici, oli alimentari, oli lubrificanti, pile, cartucce stampanti, neon, farmaci, vernici, solventi, liquidi fotografici, filtri auto, le cui collocazioni verranno decise in sinergia con le municipalità stesse. Per questo intervento, è previsto lo stanziamento di cinquecentomila euro. È stata recepita, a seguito delle consultazioni, l’idea di avviare una campagna di formazione per studenti e docenti sul ciclo completo dei rifiuti e sulle modalità di differenziazione. A questo proposito, la bozza di piano prevede la redazione di un protocollo d’intesa con il Provveditorato. In relazione al potenziamento previsto nella raccolta differenziata, non ci saranno, però, nuove assunzioni. Il comune di Napoli detiene, infatti, il record nazionale con un operatore ecologico ogni 337 abitanti. Le nuove attività, quindi, saranno supportate da un passaggio di lavoratori dal Bacino Napoli 5 all’Asia spa, il cui compito sarà quello di assicurare una raccolta indifferenziata soltanto residuale.