Quattordici denunciati per il blocco della linea ferroviaria
04 February, 2004
Quattordici “no coke” denunciati per il blocco dei binari effettuato alla fine della manifestazione di sabato scorso contro la riconversione a carbone di Torre Nord. Sono stati individuati dagli agenti del Commissariato dai filmati girati alla stazione. Tra di loro ci sono la deputata di Rifondazione Elettra Dejana, il consigliere regionale Enrico Luciani e quello comunale Simona Ricotti, anche loro di Prc, e Mario Dei Giudici, portavoce di Percivitavecchia. Non si conoscono invece le generalità degli altri dieci indagati, tutti per interruzione di pubblico servizio. A questi quattordici denunciati se ne aggiungeranno sicuramente degli altri (a bloccare i binari c’erano tra 600 e le 700 persone). La polizia sta infatti procedendo ad ulteriori identificazioni attraverso i filmati. Indignati, ma per niente pentiti, alcuni degli indagati. «Questa, se ancora ce ne fosse stato bisogno - ha detto Simona Ricotti - è la palese dimostrazione che a Civitavecchia la democrazia è morta. Quattordici persone si beccano una denuncia per aver bloccato pacificamente i binari, mentre altrettante o giù di lì, che hanno detto sì alla centrale a carbone contro il volere di un intero territorio, rifiutano il confronto. Per quanto mi riguarda, ho solo fatto il mio dovere di cittadina e consigliere comunale. Se ciò significa dover prendere delle denunce, pazienza. Comunque non è in questo modo che riusciranno a fermare la lotta contro la riconversione». «Questa vicenda - le fa eco Mario Dei Giudici - è la conferma che quando la destra va al potere si creano tensioni sociali. Nel mondo, in Italia e ora anche nella nostra città sulla questione carbone. Sul fatto specifico, posso soltanto dire che erano due anni che cercavamo di richiamare l’attenzione nazionale sui motivi della nostra opposizione alla trasformazione di Torre Nord. Se questo piccolo sacrificio personale può servire a raggiungere l’obiettivo vuol dire che è stato utile. Sarei anche disponibile a rifarlo».