Attenzione all'incarto dell'uovo di Pasqua
La carta argentata non è riciclabile... Va nella plastica o nell'indifferenziato? Dai nostri calcoli (su dati Confcommercio), 288 tonnellate di imballi mandati ad incenerimento
23 March, 2008
La carta luccicante attorno alle uova di Pasqua non è riciclabile. Va gettata nei sacchi e nei contenitori dei rifiuti indifferenziati! Questa è l'indicazione più diffusa che abbiamo trovato nelle istruzioni per una corretta raccolta differenziata.
In un caso abbiamo trovato un volantino di un consorzio cuneese che indica di metterla con l'alluminio, ma in generale si dispone di metterla con i rifiuti indifferenziati.
Non confondiamo l'imballaggio dell'uovo di Pasqua con la carta di alluminio, perché quest'ultima è solo quella che comunemente chiamiamo carta stagnola.
Per quanto riguarda la carta di apparenza argentata che avvolge le uova di Pasqua, quella esterna tutta decorata, si tratta di un composto plastico chiamato polipropilene.
Per Corepla questo prodotto può essere conferito nella raccolta differenziata della plastica, perché è un imballaggio. Infatti è nei contenitori per la plastica si chiede venga conferita a Firenze. Di fatto questo polipropilene viene mescolato, diventa un poliaccoppiato, e quindi solo quando è puro può essere riciclato. Altrimenti viene bruciato.
Quindi l'indicazione più appropriata è quella di inserire questo tipo di "carta" metterla nell'indifferenziato.
Ecco un altro tema di politiche di riduzione dei rifiuti. Non ha senso usare materiale non riciclabile per decorare le uova di Pasqua.
Proviamo a fare un calcolo che, per quanto approssimativo, possa dare una dimensione alla mole di fogli da imballaggio per le uova pasquali conferiti in Italia. Secondo la rilevazione di Confartigianato in questi giorni che precedono la Pasqua sono stati venduti circa 48.000 quintali di uova di cioccolato, considerando una media di 500g per uovo si arriva a 9 milioni e 600mila uova di pasqua vendute. Il poliaccoppiato che avvolge il dolciume pesa 30 grammi al metroquadro. Stimando per difetto in un metroquadro la carta necessaria per imballare un uovo da 500g, ne risultano 288.000 kg di poliaccoppiato non riciclabile (e quindi destinato all'incenerimento) prodotto ed immesso sul mercato.