La Moratti si congratula "È una vittoria di squadra"
da La Repubblica del 1.04.2008
01 April, 2008
di GIUSEPPINA PIANO
"Adesso dobbiamo mantenere le promesse"
Penati: "Opportunità per far conoscere le nostre eccellenze al mondo" Sangalli: subito una cabina di regia
Smirne sconfitta nella corsa all´Expo per 86 voti a 65 Formigoni: "Giusti i nostri calcoli, è stata dura"
«Una vittoria di squadra del sistema Paese», è il messaggio che il presidente Prodi e il sindaco Moratti ripetono insieme. Lei, con gli occhi lucidi, aggiunge: «Mi sento orgogliosa di essere italiana».
Finisce 86 a 65, e proprio per tutti oggi va bene così. Ma «adesso comincia il lavoro di attuazione dei progetti: abbiamo una responsabilità enorme di mantenere le promesse che abbiamo fatto. Dovrà restare questa collaborazione». Anche la pattuglia dei milanesi del Pd, in trasferta nella delegazione di 11 consiglieri comunali, concorda nell´esultanza. E con Davide Corritore fa eco: «Milano aveva bisogno di uno shock per provare a uscire dal clima di torpore e di sfiducia. L´Expo è innanzitutto questo». L´Esposizione del 2015, con i suoi quattro miliardi di euro di investimenti ma anche gli altrettanti messi in circolazione come indotto, promette di essere anche questo: una leva per il rilancio.
I cento membri della delegazione milanese in trasferta hanno sperato per tutto il giorno pur con le insidie del voto a scrutinio segreto. «Si è trattato di una gara vera - ha detto alla fine un radioso Roberto Formigoni - . Avevamo calcolato 88/90 voti a nostro favore e ci siamo arrivati vicinissimi. È stata una gara impegnativa perché la Turchia ha presentato progetti molto importanti e ha svolto una forte azione di pressing». Alle 18.15 il risultato c´è e iniziano tutti ad acclamare «Letizia Letizia». Star della giornata, il sindaco dedica la vittoria a tutte le donne che hanno lavorato con lei. Per lei la lezione è che «l´Italia quando vuole sa fare squadra». E del resto c´è per primo il ministro degli Esteri Massimo D´Alema a distillare come «questa è una vittoria della coralità, abbiamo interrotto la campagna elettorale per essere qui tutti». Plaude il mondo delle imprese: «Con l´Expo parte un grande progetto per una Milano che diventerà ancora più grande» commenta a caldo una emozionatissima Diana Bracco. «Si tratta di una grande affermazione sia per Milano che per l´Italia, che porterà sicuramente ricadute positive anche per il mondo del lavoro. Ma ora subito una cabina di regia che coordini gli sforzi di istituzioni e imprese» si sbilancia il presidente della Camera di commercio, Carlo Sangalli. E anche il presidente della Provincia, Filippo Penati, si unisce al coro bipartisan: «Questa vittoria rappresenta un´opportunità per creare servizi, sviluppo e lavoro per il territorio e consentirà di far conoscere in tutto il mondo le eccellenze del sistema Paese. Dopo più di un secolo l´area metropolitana milanese ospiterà l´esposizione universale e la vetrina privilegiata sul resto del mondo».
Davanti ci sono i sette anni di cantieri per costruire l´Esposizione dedicata all´alimentazione. Ma ieri, solo una vittoria che mette tutti d´accordo. La quindicina di ragazzi sbucati da chissà che urla "Milano Milano" e "Letizia Letizia", l´assessore leghista Orsatti avvolto in una bandiera della sua città, un sindaco che rivendica l´orgoglio nazionale. I consiglieri comunali di destra e di sinistra che fanno foto con i cellulari ed esultano per una volta per gli stessi motivi. Milano presenta la sua Expo, ma prima c´è il premio Nobel Al Gore che da testimonial presenta come «modello mondiale il piano di difesa ambientale equilibrato del sindaco Moratti». L´unico inciampo è quando parte in playback Bocelli insieme ai bimbi dell´Antoniano: si deve rifare. Il tenore spiegherà poi che non è il playback che l´ha tradito. Ma «il fonico: si è sovrapposto un ritorno audio dal satellite da Milano. Solo un incidente di percorso. Non abbiamo potuto cantare dal vivo perché non si è potuto fare neanche una prova». Milano ha vinto, e va bene così.