Expo 2015, il sogno è realtà Ora superpoteri al sindaco»
da Il Corriere della Sera del 1.04.2008
01 April, 2008
Destra, sinistra, imprenditori e sindacati uniti: occasione da non perdere
«Nuovo impulso» alle politiche per la mobilità. Wwf, Fai e Italia Nostra: «Necessario tutelare e valorizzare il territorio»
Il primo tappo di champagne esplode nelle stanze di Palazzo Marino un minuto dopo l'annuncio, «grande orgoglio », esulta il vicesindaco De Corato, e il suo diventa un brindisi ecumenico che abbraccia destra e sinistra, imprenditori e sindacati, aziende e artigiani, stretti in una giornata di concordia universale e bipartisan. L'Expo arriva a Milano con una parola d'ordine: «Grande occasione ». E subito dopo, tra esultanza, congratulazioni e complimenti incrociati: «Ora mettersi a lavorare». Come la città s'è affidata al sindaco nella competizione, ora è lei che incorona grande timoniera verso il 2015: «Il decreto di nomina della Moratti a commissario straordinario per la realizzazione dell'Expo è già pronto », assicura De Corato.
L'Esposizione a Milano accende l'orgoglio («Siamo il motore d'Italia — esulta l'assessore Tiziana Maiolo — diventeremo il traino per molti altri Paesi») e lascia prefigurare anni di prosperità economica («Notevoli ricadute sulle nostre 800 mila piccole e medie imprese», profetizza il responsabile dell'Industria in Regione, Massimo Corsaro). Ipotesi di sviluppo generalizzato che coinvolge la mobilità, i trasporti, le strade, la Pedemontana e la Brebemi: su tutto ci sarà un «nuovo impulso », secondo gli assessori alla Mobilità di Palazzo Marino e Pirellone, Edoardo Croci e Raffaele Cattaneo.
L'ambientalismo che s'è schierato al fianco della Moratti esige che sia davvero un'eco-Expo: «Prioritarie la mobilità sostenibile — dice il consigliere dei Verdi Enrico Fedrighini — e la riconversione in chiave ambientale dell'area urbana». Aggiunge Legambiente: «Milano ha vinto puntando sulla costruzione di un quartiere a basso impatto ambientale e senza auto». «Tutelare e valorizzare il territorio » è l'imperativo di Wwf, Fai e Italia Nostra.
A ciascuno la sua Esposizione universale. Alla Cgil: «Occasione per affrontare il tema degli appalti e della sicurezza sul lavoro» (Onorio Rosati, segretario della Camera del lavoro). Per la Cisl: «Sia opportunità di crescita sul piano economico e sociale», dice Fulvio Giacomassi. E per la Uil: «Garantire stabilità all'occupazione che sarà creata», conclude Walter Galbusera.
Il presidente della Camera di Commercio, Carlo Sangalli, guarda al futuro: «Ora è il tempo dell'azione: devono partire subito tutti i progetti. Lo spirito di squadra trasversale deve continuare anche nei prossimi sette anni». Morbida la posizione di Maurizio Martina, segretario regionale del Pd: «Con il capoluogo lombardo ha vinto tutto il Paese». E caustiche le parole di Mariastella Gelmini (FI): «Merito del sindaco Moratti, nonostante il governo avesse quasi compromesso il grande lavoro degli ultimi mesi».
Nelle strade di Milano non c'è traccia delle scene di giubilo che qualcuno prevedeva. Poche bandiere in piazza Duomo, issate da un drappello di militanti del Pdl. Striscione sulla facciata di Palazzo Marino. Festeggiamenti sui siti di Inter e Milan. A rompere il coro, unico e solo, emerge Pietro Maestri, consigliere di Sinistra critica in Provincia: «L'Expo rappresenta un'opportunità solamente per i poteri forti di questa città».