La Moratti abbraccia Prodi «Con Milano ha vinto tutta l'Italia»
da Il Corriere della Sera del 1.04.2008
01 April, 2008
di Elisabetta Soglio
Il verdetto di Parigi Il sindaco ha festeggiato con il marito, i figli e gli amici Andrea e Cristina Muccioli
«Ora mi prendo un po' di vacanza». Formigoni: la vera sfida inizia solo adesso
La gioia del sindaco dopo il voto: «Pronti a costruire una rete di rapporti e aiuteremo anche i Paesi in via di sviluppo»
«Sono orgogliosa di essere italiana.
Questa Expo sarà di tutto il mondo». Letizia Moratti, scintillante di gioia, abbraccia e si lascia abbracciare. Alle 18.50, dopo un momento di panico quando la delegazione di Smirne festeggia, ma è un errore di comunicazione che fa perdere dieci anni di vita allo staff del sindaco, Milano porta a casa l'Expo del 2015. La Moratti capisce di avercela fatta perché sente l'urlo dei suoi collaboratori: 86 a 65 è un successo vero e già oggi si vola a Roma per la prima riunione del Comitato esecutivo.
Stretta al premier Romano Prodi, tailleur bianco e perle al collo, il sindaco non si stanca di ripetere che «è stato un gioco di squadra e ha vinto il sistema Italia». Duetta con il premier alla domanda su quanto fosse sicura di vincere: «Non ho mai avuto dubbi», taglia corto. Prodi le sorride: «Dai, Letizia, che un po' di paura l'abbiamo avuta...». Lei abbozza, ma insiste: «Abbiamo fatto un grande lavoro. Doveva per forza finire bene». Saluta e ringrazia chi intorno a lei scandisce il suo nome. Ribadisce quello che ha ripetuto durante l'intero anno e mezzo di missioni all'estero: «Sarà l'Expo di tutti e costruiremo una rete di rapporti e ci saranno una scuola, un ospedale e un'università per i Paesi in via di sviluppo».
Tutti aspettano la lacrima, che inevitabile arriva quando sul palco abbraccia il marito Gianmarco. Le emozioni scavano il cuore: arriva la telefonata di Berlusconi, ma cade la linea. Si avvicina Prodi con il suo cellulare, dall'altra parte c'è il presidente Napolitano: «Grazie, grazie, abbiamo vinto tutti», ripete il sindaco. I dettagli al capo dello Stato li darà il premier: «I nostri ci avevano detto che avremmo preso fra 80 e 90 voti. Ci hanno azzeccato e siamo contentissimi». Ancora un telefonino, ancora Berlusconi: «Presidente, voglio dirtelo mentre i giornalisti mi sentono: è anche grazie al tuo lavoro e al tuo appoggio se oggi festeggiamo».
Entusiasta Formigoni: «Una vittoria schiacciante e adesso al lavoro»; saggia la Bonino: «Diciamo grazie anche alla Turchia, terremo conto del loro lavoro e continueremo insieme »; si stringono la mano il presidente Filippo Penati e il ministro Massimo D'Alema. Finita la conferenza stampa, la Moratti chiama sul palco tutte le donne che hanno lavorato con lei: dalla fidata segretaria Luciana all'assessore-amica Mariolina Moioli, che non si tiene più e urla la sua gioia, ma anche la capogruppo dell' opposizione Marilena Adamo e il vicedirettore generale Rita Amabile. E poi tutte le ragazze del settore Rapporti internazionali, che in questi mesi si sono impegnate pancia a terra, per quel lavoro che resta nascosto ma meno male che c'è.
Il sindaco non è sola nelle ore dell'attesa e in quelle della vittoria. Il marito la segue, discreto ma indispensabile, negli ultimi tre giorni parigini. Per il pomeriggio di fuoco arriva il resto del clan Moratti: c'è il figlio Gabriele, la figlia Gilda con il compagno, nel loro primo viaggio dopo la nascita di Anastasia («Dedico anche a lei questa vittoria, alla mia nipotina che avrà sette anni nel 2015»), poi ci sono Angelo e Francesca, nati dal primo matrimonio di Gianmarco con Lina Sotis e ci sono gli amici Andrea e Cristina Muccioli. Tutti in un angolo, a guardare questa donna che ha ottenuto quello che voleva e che viene acclamata da una folla sventolante bandiere dell'Italia e di Milano. Nessuno sa ancora quale sarà il regalo promesso da Gianmarco: «Mi bastano tre giorni per riposarmi — glissa lei —. Ma non da domani, perché devo rimettermi a lavorare per l'Expo».