Secondo inceneritore, il no di Legambiente
Le osservazione dell'associazione ambientalista sull'impianto previsto a Settimo: inutile, dannoso, incompatibile con le norme di legge e il rispetto del territorio
04 April, 2008
Il secondo inceneritore previsto a Settimo Torinese non s’ha da fare. Parola di Legambiente Piemonte, che presenta 12 pagine di buoni motivi per archiviare il progetto. Michele Bertolino, responsabile rifiuti per Legambiente, ha presentato un’istanza chiedendo di estendere i tempi della valutazione.
La prima obiezione parte dai dati che la stessa Provincia ha fornito qualche giorno fa. A fronte della riduzione della produzione dei rifiuti solidi urbani nel 2007 (1.178.500 tonnellate l’anno rispetto a 1.195.000 del 2006) e all’aumento della raccolta differenziata (dal 41,2 al 46,2%) diventa discutibile la necessità di realizzare il secondo inceneritore. Nel migliore dei casi, bisognerà riconsiderarne dimensioni e capacità di smaltimento (fissata in 229 mila tonnellate l’anno). In alternativa, cosa di cui Legambiente non dubita, il futuro impianto è inutile.
La seconda contestazione, spiega Bertolino, chiama in causa l’incoerenza tra gli obiettivi di raccolta differenziata alla data del 2011: 52,1% nel programma provinciale dei rifiuti; 65% nella legge nazionale poi recepita dalle linee programmatiche della Regione. «La necessità del secondo impianto, prevista nel piano provinciale, deriva proprio dal non considerare l’obiettivo del 65% - ribadisce Bertolino -. E’ quindi palese che si sta operando attraverso uno strumento di programmazione illegittimo».