Rivincita dei panni stesi antidoto all’inquinamento
Negli Usa guerra alle asciugatrici: consumano troppo Le lenzuola che sventolano appese ai fili dei terrazzi stanno diventando l´ultima frontiera ambientalista. In Nord America il divieto di stendere all’aperto è tassativo ovunque da anni, la totalità dei cittadini utilizza le asciugatrici elettriche che però consumano molta energia: così è nato un movimento che rivendica il «diritto di asciugare» i panni al sole. Da simbolo di arretratezza ad avanguardia dell´ambientalismo: ecco perché oggi il bucato al sole viene rivalutato
21 April, 2008
Mario Calabresi
Forse oggi Silvio Berlusconi non chiederebbe più di eliminare i panni stesi dalle finestre di Genova come fece ai tempi del G8 per questioni di decoro. Le lenzuola che sventolano appese ai fili dei terrazzi, sui balconi e nei giardini non sono più un simbolo di arretratezza italica ma stanno diventando l´ultima frontiera ambientalista. Il primo ministro canadese e il presidente americano apprezzerebbero, perché oggi a Toronto come nel Connecticut, nel Vermont o in Colorado il bucato messo al sole è una cosa chic, di tendenza, e mette anche la coscienza a posto. In Nord America il divieto di stendere all´aperto è tassativo ovunque da anni, la totalità dei cittadini utilizza le asciugatrici elettriche, che hanno il pregio della velocità ma, oltre a restringere i capi, consumano una quantità incredibile di energia. Solo in Canada costano ad ogni cittadino 90 dollari l´anno, ma soprattutto consumano più di un frigorifero e rappresentano il 6 per cento della bolletta elettrica di una casa. Toronto ha appena tolto il divieto di far sventolare le lenzuola. A Londra il mercato dei fili per stendere è in pieno boom Basta asciugatrici elettriche, viva le vecchie mollette. Dagli Stati Uniti al Belgio, dal Canada alla Gran Bretagna la biancheria stesa ad asciugare non è più considerata simbolo di arretratezza. Grazie all´energia che fa risparmiare sta diventando anzi l´ultima moda del nuovo ambientalismo . Per questo in numerosi Stati americani, in Canada, Belgio e Gran Bretagna è partito un movimento che rivendicando il «diritto di asciugare» ha portato avanti petizioni e disegni di legge per abrogare i divieti. E proprio ieri mattina Dalton McGuinty, presidente della provincia dell´Ontario, quella che ha per capitale Toronto e dove vivono oltre un terzo dei canadesi, ha deciso di revocare il bando sostenendo che lo ha fatto per motivi ambientali.
Può sembrare un gioco o un comportamento di qualche gruppo alternativo un po´ snob, ma la verità è che in tutto il Nord America la questione ambientale sommata alla crisi economica e al crescere del prezzo del petrolio e dell´energia sta cambiando i comportamenti sociali ad una velocità inimmaginabile. Un anno fa l´idea di mettere al bando i sacchetti di plastica, di viaggiare su automobili più piccole o di comprare la frutta di stagione ai mercatini degli agricoltori sembrava qualcosa di cui sorridere.
Gli Stati Uniti sono un Paese dove la gente si è sempre fatta dare il doppio sacchetto al supermercato, tanto che solo in una città come San Francisco se ne consumano 180 milioni l´anno, ma ora chiederlo alle casse è diventato politicamente scorretto. Non solo da Whole Foods, elitario tempio del cibo organico della costa Atlantica, ma anche nelle catene più popolari come Fairway e perfino nelle drogherie e farmacie Duane Read. Tutti si sono messi a vendere per soli 99 centesimi delle borse di tela o di plastica spessa, che sono riutilizzabili, coloratissime e con il logo del negozio. Sempre più clienti se la portano da casa.
La chiave vincente, ce lo insegna la società del marketing, è quella di far diventare una cosa non solo sostenibile dal punto di vista ecologico, ma anche economicamente conveniente e contemporaneamente elegante e portatrice di un messaggio positivo. Così le asciugatrici, come i Suv a quattro ruote motrici, sono passati dall´essere un simbolo americano di benessere a qualcosa di cui si dovrebbe fare a meno. E anche le aziende non si lasciano sfuggire l´occasione e la cavalcano: con una prontezza da record, la Toronto Hydro, l´ente che fornisce l´energia elettrica a tutto l´Ontario, ha lanciato un concorso e ha messo in palio 75 mila funi per stendere i panni. Così come ha fatto ConEdison, la compagnia che fornisce elettricità a New York, che ha lanciato una campagna per spegnere i computer, le luci e l´aria condizionata quando si esce di casa; o quella del sindaco di New York Michael Bloomberg che ha investito 700mila dollari in pubblicità per convincere i suoi concittadini a bere acqua del rubinetto, così da risparmiare i soldi e l´inquinamento dovuto al trasporto della minerale in bottiglia. E mettere uno stenditoio in giardino o sul balcone è un´alternativa energetica molto semplice e poco costosa: «Non è come installare un pannello solare o compare l´auto ibrida Prius», sottolinea Alexander Lee fondatore di un´associazione che promuove le tecnologie sostenibili nelle case. E i consumatori lo hanno capito se si pensa che solo in Gran Bretagna nel primo quadrimestre dello scorso anno le vendite di fili per stendere e stenditoi portatili sono salite del 150 per cento e la vendita di mollette è cresciuta del 1000 per cento.
Rob Cook, un ex pilota dell´aeronautica canadese, ha raccontato al New York Times di essersi messo alla testa del movimento per la «libertà di stendere» - vive in una villetta ma l´atto di proprietà sottolinea che non si possono mettere i panni al sole perché questo è un pugno in un occhio - perché «usare l´asciugatrice poteva avere un senso trent´anni fa quando l´energia costava poco e non eravamo consapevoli del riscaldamento globale».
In queste nuove tendenze forte è il recupero del passato, dalle sporte per fare la spesa ai panni alle finestre, e l´immaginario è molto italiano: è la riscoperta di Napoli, dei film del neorealismo, basti pensare a I soliti ignoti o alla Loren e a Mastroianni nel più recente Una giornata particolare. E poi tra le lenzuola che asciugano al vento, ci raccontavano, si possono studiare rapine o far scoppiare amori.