Ciclabilità, le promesse (pre-voto) di Alemanno
Pubblichiamo un’intervista di Biciroma, il forum ufficiale della ciclabilità di Roma, al nuovo inquilino del Campidoglio. L’intervista, realizzata prima delle elezioni, affronta i temi delle piste ciclabili, del bike sharing e della sicurezza dei ciclisti
06 May, 2008
Sicurezza: si impegna a costituire uno specifico Gruppo di agenti in bici all’interno della Polizia Municipale?
Nel nostro programma c’è la riforma della Polizia Municipale, che deve diventare una vera e propria forza di prossimità con maggiori poteri in termini di controllo del territorio. In quest’ambito si può pensare anche alla costituzione di una squadra in bicicletta. Ma è chiaro che una scelta del genere non può essere decisa unilateralmente dall’amministrazione. Serve un confronto con il Corpo, per capire insieme come realizzarla.
Ancora sulla sicurezza: si impegna ad installare la video sorveglianza ed i punti sos sulle ciclabili lungo i fiumi e fuori dai centri urbanizzati?
La sicurezza è al primo punto del mio programma. E non a caso ho voluto che fosse uno dei pilastri del “Patto con Roma”. Lì è scritto a chiare lettere che fra gli strumenti per garantirla ci sarà la tecnologia, a partire proprio dai progetti di telesorveglianza assistita. Quindi non sono solo io a impegnarmi per questo, ma anche il futuro governo del Pdl. Però, attenzione, queste misure non servono a nulla se non sono inserite in un grande piano per la sicurezza. Basti pensare all’inutilità delle telecamere anti-prostituzione su via Salaria. Come prima cosa è necessario uscire dall’emergenza, espellendo 20mila stranieri che hanno violato la legge, sgomberando i campi rom abusivi e smantellando le baraccopoli che si annidano soprattutto sulle sponde del Tevere e, quindi, per tornare alla sicurezza dei ciclisti, anche nei pressi di un lungo tratto ciclabile. E voglio aggiungere una cosa: il Pdl ha candidato Roberta Moriccioli, la figlia del ciclista ucciso, proprio per dare un segnale in questo senso. Abbiamo voluto dire che tragedie come quella non si devono ripetere mai più e Roberta è la garante di questo nostro impegno.
Destinerà un budget annuo che possa contare su fondi certi per la realizzazione delle infrastrutture (piste ciclabili, parcheggi, aree ristoro e di necessità)?
Destineremo un bugdet alla revisione dell’intero sistema di infrastrutture romane e un’attenzione particolare sarà per tutto ciò che fa mobilità sostenibile. Quindi anche l’uso delle biciclette, rispetto al quale ho ben chiaro che per la città esiste un rapporto estremamente vantaggioso fra costi e benefici.
Intende realizzare delle piste ciclabili vere e proprie piuttosto che percorsi ciclopedonali sui marciapiedi?
Quelle sui marciapiedi non sono vere piste ciclabili. Sono come l’inganno che Rutelli perpetrò quando era sindaco spacciando per nuovi parcheggi le strisce. La vera pista ciclabile è quella che vediamo in Olanda, dotata di percorsi in sicurezza, larghi parcheggi in prossimità degli snodi di scambio con i mezzi pubblici, diritto di precedenza. Sono convinto che le piste ciclabili siano una risorsa che deve essere incrementata. Per fare questo dobbiamo coinvolgere i Municipi e le associazioni, in modo da utilizzare tutto il chilometraggio possibile per creare piste ciclabili e disegnare i percorsi migliori e più sicuri.
Si impegna a riservare almeno un vagone su ogni convoglio delle linee metropolitane che dia priorità ai ciclisti? Ha intenzione di aprire anche la Linea A ai ciclisti? Garantirà sui tram il trasporto bici? Permetterà ai ciclisti di salire in metro a qualsiasi orario?
Andiamo per ordine. C’è un problema a monte che va risolto ed è quello del trasporto pubblico romano. Oggi come oggi il sistema è in affanno anche per quanto riguarda il semplice trasporto di passeggeri. Bisogna incrementare i mezzi e le corse e poi si può pensare a spazi per le biciclette. Però, delle soluzioni “ponte” si possono trovare. Per esempio sul trasporto delle biciclette in metropolitana sono state fatte delle sperimentazioni, ma consentirlo solo dopo le 21 non mi sembra abbia molto senso. Sarebbe più utile ribaltare il concetto, ovvero vietarlo nelle ore di punta e avere una maggiore flessibilità per il resto della giornata. Inoltre, si può creare qualche linea dedicata come è stato fatto per il 791. Un’altra soluzione può essere puntare sul bike sharing, con punti di noleggio in prossimità degli snodi del trasporto pubblico.
Quali sono le Sue intenzioni nei riguardi del prolungamento, atteso da anni, della pista ciclabile lungo il Tevere per raggiungere il Litorale dal punto all’altezza del GRA ove ora termina? Renderà realmente fruibile la pista ciclabile lungo la banchina del Tevere (da P.te Risorgimento a Marconi), dandole un fondo liscio? Realizzerà la Rete Viaria Ciclabile partendo dai percorsi nel centro storico? Realizzerà l’attraversamento ciclabile di Ponte Marconi, lato P.za Righi, così come da progetto elaborato da BiciRoma? Intende realizzare delle piste ciclabili anche sulle strade consolari?
Alcuni lavori dovrebbero già essere in agenda e, infatti, mi risulta che sia stato anche previsto lo stanziamento. Ma proprio questo dimostra che non bastano le petizioni di principio e non bastano nemmeno le previsioni di bilancio. Chi amministra deve avere la cultura del fare e del fare bene, altrimenti ci si ritrova per anni con piste ciclabili sui sampietrini come ben sanno i ciclisti.
Modificherà il regolamento edilizio comunale per far parcheggiare le bici nei cortili?
In linea generale non ho nulla in contrario a una modifica sul modello di Milano e Torino. Ma dobbiamo porci il problema di non creare contenziosi tra condomini di uno stesso palazzo e tra cittadini e amministrazione. Vuol dire, per esempio, che dove si registrano troppe resistenze sulle biciclette nei cortili si può optare per altri spazi condominiali meno utilizzati o studiare l’installazione di rastrelliere su suolo pubblico.
Farà progettare e costruire una cabinovia/funivia (spostando quella finanziata dalla giunta Veltroni nella pianeggiante area della Magliana) tra l’area di Monte Mario, o limitrofa, e la zona sottostante nel quartiere Prati, di utilità sia per i cittadini romani che per i turisti?
Prima di aver esaminato attentamente le carte non è serio esprimere un parere del genere. Di sicuro c’è che anche in questo caso qualunque decisione verrà assunta non sarà il frutto di imposizioni dall’alto ma il risultato di una concertazione con tutti i soggetti interessati, dai cittadini alle associazioni.
Intende eliminare gli Stop posti (dalla giunta Veltroni) ai ciclisti sulla ciclabile della Magliana, rivolgendoli invece ai veicoli motorizzati?
In Olanda, come dicevo prima, la precedenza ce l’hanno sempre le biciclette. Qui da noi è ancora una cultura che si deve sviluppare, ma credo sia un diritto per chi sta su due ruote.
Permetterà alle realtà locali di partecipare al progetto del Bike Sharing?
Le occasioni di sviluppo economico e occupazionale delle realtà romane per il sindaco devono sempre avere la priorità. È chiaro che, a parità di condizioni dell’offerta economica, non vedo per quale ragione dovrei privilegiare nella scelta qualcuno non romano.
Promuoverà progetti che sviluppino la cultura della bicicletta, soprattutto nelle giovani generazioni?
Più correttamente direi che le sosterrò. In un settore come questo l’iniziativa del mondo associativo deve essere predominante. L’istituzione deve intervenire come garante della sua correttezza e della sua utilità e fornendo gli strumenti necessari, dal supporto economico a quello logistico.
Qual è la sua posizione in merito alle manifestazioni estive sul Tevere che occupano e rendono impraticabile la ciclabile lì presente proprio nel periodo più favorevole all’uso della bici? Purtroppo, se pur propensi alla condivisione dell’area, ad oggi non c’è stato pieno rispetto degli accordi presi a tutela dei ciclisti.
Credo sia prima di tutto di un problema culturale di rispetto delle regole e tutela dei soggetti deboli, come sono i ciclisti di fronte all’indotto economico dell’Estate romana. Per questo non mi stupisce che le giunte di centrosinistra non siano state in grado di risolverlo.
Quali sono i suoi personali programmi per le opere e le politiche in favore della mobilità ciclistica?
Credo di aver sostanzialmente già risposto: la definirei una mobilità ciclistica sostenibile, che parta dall’ incremento della sicurezza in ogni suo aspetto.
Quali sono i suoi personali programmi per le opere e le politiche in favore della mobilità sostenibile?
Innanzitutto l’adeguamento del trasporto pubblico, con la messa in efficienza dell’Atac, il completamento della metro C in tempi certi e il miglioramento delle reti esistenti. Abbiamo calcolato che con 80 milioni di euro si possono aumentare le frequenze della metro A del 30/40 per cento e lo stesso può avvenire per la B. Inoltre, stiamo studiando un piano straordinario per il traffico, in modo da razionalizzare i flussi e abbattere il traffico. E, ancora, c’è tutto il comparto delle misure come il car sharing o il bike sharing, che possono essere di grande ausilio nell’obiettivo di spingere i cittadini a lasciare a casa l’auto.