Rifiuti, anche il Lazio nel mirino dell’Ue
Si conoscerà presto il verdetto del deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia europea per le irregolarità in materia di gestione del ciclo dei rifiuti. Sul banco degli imputati anche il piano dei rifiuti speciali del Lazio e la discarica di Malagrotta
06 May, 2008
Martedì 6 maggio è il giorno decisivo. L’Italia sta per essere deferita alla Corte di Giustizia europea per le mancanze in materia di gestione del ciclo dei rifiuti. La Corte potrebbe quindi condannare l'Italia e, in caso di nuovi inadempimenti, comminare al nostro Paese delle multe salatissime. A contrariare le istituzioni comunitarie non è soltanto l’eterna emergenza in Campania, ma anche la situazione della regione Lazio e, in particolare, alcune presunte irregolarità nel piano di gestione dei rifiuti speciali e della discarica di Malagrotta. Lo sversatoio situato alle porte di Roma, infatti, è il più grande d’Europa (quasi 250 ettari di superficie) e, saturo fino all’inverosimile, avrebbe dovuto smettere di funzionare già da molti mesi.
La Commissione europea, in realtà, aveva aperto la procedura di deferimento già nel 2005, in relazione al piano di gestione rifiuti varato dalla giunta di Francesco Storace, giudicato carente su vari fronti, e in particolare sulla localizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti. La Regione Lazio, comunque, ostenta tranquillità. «Gli strumenti di pianificazione predisposti dalla Regione negli ultimi cinque anni – fanno sapere da – sono stati consegnati alla Commissione Europea secondo le procedure stabilite e con tutti i chiarimenti richiesti. Rispetto alla decisione della Corte di Giustizia europea, relativa a una presunta carenza nella pianificazione nella gestione dei rifiuti speciali, la giunta ha deliberato la procedura per l'adeguamento del piano vigente, in conformità a quanto richiesto dalla Commissione, adottando una procedura di gara europea».
Allarme rifiuti, Lazio al capolinea - da Il Tempo del 05.05.2007