Festa per le strade. E cala lo smog
Contestato il no di Matteoli alle città senz’auto. Formigoni: meglio programmare i blocchi
09 February, 2004
MILANO - Utile disagio o puro esercizio di disciplina? Il blocco delle auto attuato ieri in oltre cento Comuni italiani fa discutere. A dare il «la» a una serie di battute, risposte e polemiche è stato, sabato scorso, il ministro dell’Ambiente. Secondo Altero Matteoli (An) «mandare la gente a piedi una tantum serve a poco». Di qui la decisione di non finanziare più i blocchi domenicali del traffico. «Perché - spiega Matteoli - preferisco spendere i soldi per interventi strutturali». La presa di posizione non è piaciuta ai Verdi, che chiedono le dimissioni del ministro. Ma anche a Legambiente e a Ermete Realacci, deputato della Margherita. Stoccate al ministro dell’Ambiente arrivano, inoltre, dal sindaco diessino di Roma, Walter Veltroni. PM10 IN CALO - Misurare l’efficacia delle domeniche senz’auto non è semplice. Sulle concentrazioni di benzene e Pm10, infatti, influiscono numerose variabili. Tra cui il clima. Ieri il vento (a Milano) e la pioggia (a Roma) hanno valorizzato gli effetti del blocco. Nel capoluogo lombardo, in serata, la qualità dell’aria aveva tratto dal provvedimento benefici radicali. Sabato le polveri sottili erano presenti nella concentrazione di 70 microgrammi per metro cubo (nei giorni scorsi le medie hanno toccato anche i 130-140), ieri, alle 16, si era scesi a livelli compresi tra i 4 e gli 11 microgrammi per metro cubo. Benefici anche per i polmoni dei romani. Nella capitale la concentrazione di Pm10 è risultata dimezzata. In largo Arenula, per esempio, si è passati dai 96 microgrammi per metro cubo di sabato ai 45 di ieri. MULTE E INGORGHI - Di fronte alla domenica senz’auto, milanesi e romani hanno fatto di necessità virtù. Approfittando dell’occasione per godersi le strade senz’auto in biciclette, sui rollerblade, in monopattino. Pochi i disagi. A Milano, caos nel primo pomeriggio vicino allo stadio di San Siro, dove stava per cominciare Milan-Perugia: i tifosi che arrivavano dalla tangenziale hanno trovato la principale via d’accesso allo stadio bloccata. Dopo momenti di grande tensione, il blocco nella zona è stato revocato. A Roma, i vigili hanno inflitto 5.000 multe da 68,25 euro ciascuna (1.734 le contravvenzioni a Milano). A Rovigo il sindaco ha concesso permessi speciali per chi doveva andare a messa nell’area off limits. A Padova lo stop ha risparmiato i veicoli che trasportavano almeno tre persone. POLEMICHE - Alla presa di posizione del ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli, è seguita ieri una richiesta di dimissioni da parte dei Verdi. «Il no di Matteoli al piano nazionale antismog da noi richiesto assieme ad altre associazioni ambientaliste è una dichiarazione di guerra alle priorità ambientali del Paese», ha detto il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio. Secondo il coordinatore nazionale del partito, Angelo Bonelli, il governo dovrebbe rinunciare ad alcune «inutili opere», come il ponte sullo stretto di Messina, per investire nella mobilità urbana e ridurre l’inquinamento delle città. A dare manforte ai Verdi è arrivata Legambiente: «Il governo ha cancellato dall’agenda politica e dalle priorità del Paese la lotta all’inquinamento urbano e allo sviluppo sostenibile della mobilità urbana». Sulla stessa linea il deputato della Margherita, Ermete Realacci. Mentre il sindaco di Roma, Walter Veltroni, ha sottolineato che «i sindaci non possono essere lasciati soli di fronte all’emergenza inquinamento. Occorre l’intervento dello Stato a favore del trasporto pubblico locale, sola vera alternativa al trasporto privato». Il presidente azzurro della Lombardia, Roberto Formigoni, ha difeso la politica regionale della programmazione anticipata delle domeniche senz’auto (quella di ieri era la seconda della stagione). Evitando polemiche con il ministro dell’Ambiente. «Questi provvedimenti stanno pian piano abbassando le concentrazioni di polveri nell’aria - ha detto Formigoni -. Cinque anni di programmazione in questo senso, definendo le domeniche senz’auto senza aspettare che le concentrazioni di inquinanti superino i livelli di guardia, stanno dando i risultati sperati». Rita Querzé