Colleferro, i carabinieri sequestrano cdr “irregolare”
Operazione del Nucleo operativo ecologico di Roma nell'impianto di trattamento di Colleferro. Il materiale sequestrato, destinato all'incenerimento, conterrebbe residui di frazione umida
08 May, 2008
A poche ore dal deferimento dell'Italia alla Corte di giustizia del Lussemburgo per le mancanze in materia di gestione dei rifiuti, nuovi problemi legati al ciclo della spazzatura nel Lazio. I carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Roma hanno posto sotto sequestro del cdr (combustibile da rifiuto) che stava per essere incenerito nell'impianto di termovalorizzazione di Colleferro, gestito dal consorzio Gaia. Il materiale, stando alle prime indiscrezioni, proveniva dagli impianti di produzione cdr dell'Ama di Rocca Cencia e via Salaria. A far scattare l'allarme da cui ha preso il via l'operazione del Noe, le denunce di molti abitanti della zona, insospettiti dal viavai notturno di camion all'interno dell'impianto. In seguito alle segnalazioni, sono partiti i controlli dell'Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente), che hanno rilevato che il cdr non era assemblato in ecoballe, ma triturato e confezionato in lastre, destinate ad essere incenerite dopo l'eliminazione dei materiali non combustibili (vetro, metalli, frazione umida, etc).
Secondo i carabinieri, è proprio nella fase di “purificazione” del combustibile che si sarebbero verificate delle irregolarità: la maggior parte delle lastre di cdr, infatti, risultava ancora contaminata da parti umide. I campioni prelevati dai militari del Noe sono stati inviati nei laboratori dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente di Frosinone, dove nei prossimi giorni saranno sottoposti ad ulteriori analisi. «Immediata chiarezza» sulla vicenda di Colleferro è stata chiesta dal capogruppo della Sinistra Arcobaleno alla Regione Lazio, Enrico Fontana, che sull'accaduto ha presentato un'interrogazione urgente al presidente Marrazzo. «Proprio mentre è in atto un dibattito su come chiudere la gestione del ciclo dei rifiuti nella nostra Regione - ha dichiarato Fontana - fatti inquietanti come questo rischiano di aumentare la percezione di allarme nei cittadini, che spesso manifestano forti dubbi sulla sicurezza della gestione di questi impianti».