Termovalorizzatori e differenziata, così il Lazio esorcizza la crisi
Prime anticipazioni sul nuovo piano straordinario elaborato dalle istituzioni locali per scongiurare una crisi simil-Campania: entro il 2013, raccolta differenziata al 50% e due nuovi impianti di trattamento
16 May, 2008
Incremento della raccolta differenziata fino al 50%, chiusura graduale di tutte le discariche regionali (a partire dal famigerato sversatoio di Malagrotta), messa in opera di due nuovi impianti di termovalorizzazione che si aggiungeranno ai due già esistenti. Il tutto entro il 2013 e con un costo complessivo che, secondo le stime della Regione Lazio, dovrebbe aggirarsi intorno al miliardo di euro. Sono questi gli elementi centrali del piano straordinario messo a punto dalle istituzioni e dagli altri soggetti coinvolti nel ciclo di gestione dei rifiuti (municipalizzate, imprenditori, etc.) per evitare l'esplosione di un'emergenza che potrebbe riprodurre nelle città laziali le scene già viste in Campania.
La raccolta differenziata dovrà essere incentivata, dunque. E su questo, tutti d'accordo. Più complessa appare la questione degli impianti di termovalorizzazione, che da due dovrebbero diventare quattro (per un totale di otto linee di trattamento dei rifiuti). Alle centrali già attive di San Vittore e Colleferro, si aggiungerà nei prossimi mesi il contestatissimo gassificatore in costruzione a Malagrotta, la cui prima linea sarà inaugurata a settembre, mentre per la seconda si dovrà attendere la primavera dell'anno prossimo. Il quarto impianto dovrebbe essere realizzato ad Albano, ma la localizzazione non è ancora sicura. Un accordo è invece stato raggiunto sui partner che lo dovranno realizzare (e gestire), tutti soci al 33%: l'Acea, l'Ama e l'imprenditore Manlio Cerroni, già titolare del gassificatore di Malagrotta. Accanto ai termovalorizzatori, dovrebbero poi entrare in funzione sette impianti di compostaggio, mentre i centri di produzione del cdr (il combustibile da rifiuto che alimenta gli inceneritori) dovranno essere sottoposti ad interventi di ammodernamento.
La fase transitoria che servirà a mettere a punto gli impianti dovrebbe concludersi nell'autunno del 2013. A partire da quella data, saranno chiuse gradualmente le discariche attive nella regione (oltre a Malagrotta, Latina, Guidonia e Bracciano). Per il primo – e il più contestato – degli sversatoi, quello ormai saturo di Malagrotta, la chiusura potrebbe però arrivare già alla fine di quest'anno. Entro dicembre, infatti, il sindaco Alemanno dovrà decidere se prorogare ancora l'apertura della discarica oppure aprire un altro impianto alla Zolfatara, sulla Laurentina.