Chiaiano: le ragioni di chi si oppone
Geologi, associazioni ambientaliste, sindaci e rappresentanti della Chiesa, i no all’apertura di una discarica a Chiaiano vengono da più parti e mettono in luce i numerosi aspetti della questione, dalla permeabilità dei suoli alla vicinanza di ospedali e case, fino alla promessa di un parco metropolitano che sarebbe dovuto nascere proprio nell’area
26 May, 2008
Il 25 maggio il sottosegretario ai rifiuti Bertolaso ha stabilito una tregua con i cittadini che si oppongono all’apertura di una discarica a Chiaiano e nei prossimi venti giorni gli esperti dell’Arpac dovranno verificare le condizioni del sito.
Ma quali sono i motivi che spingono ad opporsi all’apertura di una discarica a Chiaiano? È solo la logica del no a tutti i costi che muove le proteste?
Una risposta chiara a queste domande è stata elaborata dal Professore Franco Ortolani, Ordinario di Geologia dell’Università Federico II di Napoli, secondo cui, l’apertura di una discarica nell’area sarebbe impensabile per tre ordini di motivi. Innanzitutto, la permeabilità dei suoli delle cave, costituiti prevalentemente di tufo giallo, un problema che vista la presenza di una falda ad una profondità di circa 90- 135 metri rispetto alla cava, porterebbe eventuali inquinanti a trasferirsi direttamente nelle acque. La zona sarebbe caratterizzata, inoltre, da un forte rischio idrogeologico, dovuto sia dall’instabilità geomorfologia, ma anche dal pericolo di alluvioni all’interno della cava stessa. A queste due ragioni di tipo tecnico va ad aggiungersi le terza che ha a che fare più con le politiche di sviluppo finora seguite sia dalla regione che dal comune. Chiaiano, infatti, era stato individuato come sito in cui realizzare un parco metropolitano della Campania, grazie ad una legge regionale del 2003, ed esiste già un progetto volto alla valorizzazione ambientale, alla difesa dell’ecosistema, ripristino di identità storico-culturali dell’area. In sostanza, nella cava comunale, è stata prevista la realizzazione di un frutteto, di aree attrezzate, di un bosco umido ed di un biolago e tutte le opere di stabilizzazione e messa in sicurezza sono da effettuare attraverso l’ingegneria naturalistica. Per la cava Zara, la seconda delle due presenti nell’area, il progetto prevede sul versante nord la costituzione di un impianto fotovoltaico. Il progetto stabilisce, inoltre, la valorizzazione dell’agricoltura urbana, anche alla luce delle coltivazioni già presenti. In tal senso, la scelta di Chiaiano come discarica sarebbe estranea al dibattito che finora è stato portato avanti con i cittadini.
L’opposizione all’apertura di Chiaiano viene anche dalle associazioni ambientaliste, sia il WWF, che Legambiente, infatti, hanno espresso in più momenti il loro parere contrario. La Cava di Chiaiano, ha affermato in una nota del 5 maggio 2008 il Presidente di Legambiente Campania Michele Buonuomo, già nel passato era stata considerata geologicamente non idonea, oggi di fatto diventa la soluzione per uscire dall'emergenza. Ancora una volta assistiamo a decisione prese a tavolino e senza un necessario confronto e concertazione con i cittadini. La stessa ipotesi di una discarica per tal quale nella cava di Chaiano rientrerebbe in quelle per cui il nostro paese è nel mirino dell' Ue. Una posizione simile è quella del WWF che ha ribadito la sua opposizione alla creazione di discariche in aree protette, a Serre e a Pianura così come a Chiaiano. Per l’associazione, una discarica di rifiuti tal quale non solo non sarebbe inaccettabile in un parco, come il parco urbano delle colline di Napoli, ma sarebbe del tutto in contrasto con le normative europee.
L’ eccessiva vicinanza del sito al centro abitati e di conseguenza anche agli ospedali ed agli abitanti del quartiere, sono invece le ragioni che spingono il Cardinale Martino ed il sindaco di Marano ad opporsi all’apertura del sito. A tali motivazioni si aggiunge secondo i comitati civici, anche il difficilissimo accesso stradale, che non permetterebbe di far scaricare 1500 tonnellate al giorno di rifiuti.
Esiste un’alternativa alla discarica di Chiaiano? Intervista con il Direttore di Legambiente Campania Raffaele Del Giudice