Non si possono fare centrali nucleari senza il consenso della Regione
Lo stabilisce il nuovo titolo quinto della Costituzione. Intervista all'assessore del Piemonte Nicola De Ruggiero
27 May, 2008
Produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia
è una delle materie in cui la legislazione tra Stato e Regioni è concorrente, il che nel gergo costituzionale significa che deve esserci concordia tra legislazione nazionale e regionale.
Ma in altri termini significa anche che la Regione ha diritto di veto sulle localizzazioni.
Forse nel dibattito di questi giorni di maggio sui mass media non se ne tiene conto.
Ne parliamo con l'assessore regionale all'ambiente del Piemonte Nicola De Ruggiero
Appena ho visto l’annuncio del governo mi sono posto la domanda se – al di là della questione politica – proceduralmente possano aprire centrali nucleari.
La domanda ce la si può porre perché da anni non ci sono procedure per nuove centrali nucleari.
Ma, fino a prova contraria, anche quelle atomiche sono centrali che producono energia. Sulle quali dunque le Regioni hanno una forte competenza. Il governo non ha aperto centrali elettriche, che siano a gas a carbone a quant’altro, senza il consenso delle Regioni. Non si vede perché dovrebbe essere diverso per il nucleare.
Dunque il governo non ha l’ultima parola?
Dipende. E’ vero che le Valutazioni di Impatto Ambientale e quelle Strategiche per gli impianti significativi sono nazionali. Ma nella procedura nazionale c’è prima il pronunciamento regionale.
Solo se questo è positivo il progetto va avanti, e in tal caso c’è ancora la possibilità che a Roma lo blocchino, che l’ultima parola- dopo Via e vas – ce l’abbia il governo. Ma se il parere regionale negativo ci si ferma. A meno che non vogliano inserire le centrali nucleari nella Legge Obiettivo, quella per accelerare le grandi opere. Quella parte dalla definizione dell’opera e poi va a vedere come superare gli ostacoli. Ma anche in quell’ottica che farebbero? Commissariare una Regione per farci una centrale nucleare? Come se ci fosse l’emergenza rifiuti? Mi pare molto improbabile…
Allora chi è contrario al nucleare può dormire sonni tranquilli…
Temo di no. Il governo sa benissimo che le Regioni possono opporsi ma potrebbe cercare di metterle con le spalle al muro. La questione è politica e propagandistica. Se passa l’idea che c’è l’assoluta necessità di fare le centrali nucleari, chi si oppone, anche se ne ha titolo istituzionale, viene fatto passare come quello del no, quello della “pregiudiziale ideologica”.
1 commenti
Scrivi un commentoKolp
28.05.2008 07:05
Bresso, tieni duro!!!!