Esiste un’alternativa alla discarica di Chiaiano?
Ne parliamo in un intervista con il Direttore di Legambiente Campania Raffaele Del Giudice
28 May, 2008
In molti oggi si oppongono all’apertura di una discarica a Chiaiano, ma esiste una alternativa al sito tanto contestato?
Innanzitutto è necessario partire da quanto è avvenuto in passato. È stato un errore, infatti, negli anni scorsi puntare solo sulle discariche, anziché sul ciclo intergrato dei rifiuti. I territori che si sono fatti carico di avere molte discariche, soprattutto a nord di Napoli, oggi non possono essere ulteriormente stressati e questo è sicuramente un primo criterio da seguire nella ricerca di una alternativa.
È necessario invece puntare su una provincializzatone solidale, per cui i rifiuti vengono gestiti nella provincia in maniera solidale. In sostanza, i comuni che negli anni passati hanno avuto di più, oggi devono ricevere di meno. Inoltre chi non ospiterà siti si dovrà impegnare a raddoppiare la raccolta differenziata ed a costruire degli impianti di compostaggio anche in aree protette, fornendo così anche materiale organico per i territori circostanti.
Altro anello importante sono i cdr, su cui già nel 2003 avevo fatto una proposta, trasformarli in impianti combinati. Se questo fosse stato fatto, oggi avremmo da smaltire il 20% di frazione organica in meno.
Tutti i comuni, continua Raffaele di Giudice, sono responsabili per non aver fatto la raccolta differenziata, il punto è che non esiste ancora una filiera industriale in questo senso. Se i comuni portano i materiali differenziati a nord ovviamente pagano di più. La classe dirigente industriale deve quindi puntare sulla industrializzazione della raccolta differenziata.
Altra questione che va affrontata riguarda i siti in cui costruire le discariche. I siti li ha scelti in passato la Fibe e mai un privato deve scegliere senza le autorità locali. A causa di quest’approccio oggi abbiamo consumato il suolo disponibile.
Come bisogna allora affrontare il problema?
Innanzitutto servono isole ecologiche in ogni supermercato e centro commerciale in cui conferire ingombranti e rifiuti elettronici, i siti dove costruire discariche vanno scelti con criteri scientifici da comitati misti affidati all’università, che rispettino la normativa europea. Da domani deve essere stabilito l’obbligo alla riduzione dei rifiuti. Gli uffici pubblici, le mense ed ospedali devono acquistare prodotti che privilegiano la riduzione di imballaggi. Vanno previsti dispenser in centri commerciali e supermercati ed i cittadini, spinti da province e comuni, devono cominciare a ridurre i rifiuti
E con la spazzatura che è per strada?
Una parte dovrebbe andare alle regioni del nord che in passato ci hanno invaso di rifiuti tossici, altra in Germania. Ma soprattutto è necessario accelerare il trattamento meccanico biologico dei moduli, stabilizzando il più possibile la frazione organica. L’immondizia che è per strada non va raccolta senza distinzioni, ma va selezionata la parte di cartone vetro plastica. Quello che rimane va conferito in discariche scelte però attraverso criteri scientifici, ma comunque non a Napoli città.