Firenze, il tram dimezzerà i decessi per smog
La previsione è che a tramvia finita e collegata con gli altri mezzi pubblici le polveri diminuiranno del 38% arrivando a una media annua di 26 microgrammi per metro cubo e facendo scendere i morti da loro causati a 15-17 l´anno per gli effetti a medio termine. Quelli che invece maturano la malattia negli anni dovrebbero calare a meno della metà: 120 invece dei 250 di adesso - da La Repubblica del 30.05.2008
03 June, 2008
Ilaria Ciuti
Ormai la correlazione è provata. Tanto smog, tanti morti. E siccome negli anni le polveri sono leggermente diminuite, è calato anche il numero dei morti per smog a Firenze. Tuttavia non c´è da stare allegri, avverte Annibale Biggeri, ricercatore del dipartimento di statistica dell´università di Firenze: «Ancora muoiono 250 persone l´anno per gli effetti a lungo termine dell´aver respirato pm10 e tra le 28 e le 30 per gli effetti a breve termine. Si tratta in ogni caso di persone la cui vita non viene accorciata di poco ma di molto, molto tempo». Comunque negli anni che vanno tra il 1996 e il 2002 i morti per l´effetto immediato delle polveri erano di più: tra i 38 e i 46 e anche la media annuale del pm10 era più alta.
Allora, spiega Biggeri, si attestava intorno ai 46 microgrammi per metro cubo, adesso intorno ai 43. La previsione del dipartimento di statistica è che nel 2010, ma di fatto accadrà almeno nel 2012, a tramvia finita e collegata con gli altri mezzi pubblici su ferro e su gomma le polveri diminuiranno del 38% arrivando a una media annua di 26 microgrammi per metro cubo e facendo scendere i morti da loro causati a 15-17 l´anno per gli effetti a medio termine. Quelli che invece maturano la malattia negli anni dovrebbero calare a meno della metà: 120 invece dei 250 di adesso, di cui 30 muoiono per tumore al polmone, 106 per infarto, 15 per ictus, gli altri per altre malattie. Chi cede immediatamente, spiega ancora Biggeri, fa parte della popolazione cosiddetta fragile, anziani, bambini, malti di diabete o di cuore.
L´occasione per fare i conti è stata, ieri, la riunione della commissione ambiente regionale guidata da Erasmo D´Angelis che ha iniziato la discussione sul Piano di risanamento e mantenimento della qualità dell´aria in Toscana già licenziato dalla giunta regionale. La commissione ha invitato l´Arpat, le categorie e Biggeri, il quale aveva in precedenza fornito i suoi dati ai magistrati che hanno rinviato a giudizio, causa inquinamento, il presidente della Regione Martini e il sindaco Domenici e che lo avevano interpellato come testimone informato dei fatti. Si tratta di conclusioni ottenute dal dipartimento di statistica incrociando i dati dell´Oms (l´Organizzazione mondiale della sanità) che calcola oltre 8.000 morti per gli effetti a lungo termine (il 9% del totale) e 1.400 per gli effetti a breve termine (1,5% del totale) nelle principali 13 città italiane e quelli dello studio Misa su Firenze. Tutti questi morti sono causati secondo l´Oms dal pm10 appena sale sopra i 20 microgrammi di media annuale. «E questo è il problema - ha spiegato Biggeri - Perché siamo ancora a una media sopra i 40 microgrammi mentre continuiamo a fare cose che aumentano anziché diminuire le polveri, tipo potenziare l´aeroporto, fare l´inceneritore, i centri commerciali nella Piana, i parcheggi dentro la città dove le macchine dovrebbero sparire, altro che trovare parcheggi».
Alla fine della riunione, Erasmo D´Angelis conviene che è necessario attuare il Piano e andare avanti nell´impegno anti smog: «Migliorare la qualità dell´aria significa evitare decessi e malattie. E´ un tema che riguarda tutti e che investe vari ambiti: sanità, mobilità, interventi infrastrutturali con investimenti su ferrovie e tramvie». Mentre Paolo Marcheschi (Pdl), punta soprattutto sul miglioramento «della qualità dei carburanti».