Milano, il liceo Berchet: a Napoli a raccogliere i rifiuti (?NdR)
"Vogliamo dare una mano all´emergenza". La partenza potrebbe essere già la prossima settimana. "Noi come gli angeli del fango del 66" - da La Repubblica del 04.06.2008
04 June, 2008
Teresa Monestiroli
Era il novembre del 1966 quando una ventina di studenti del liceo classico Berchet partirono per Firenze per portare il loro aiuto a una città messa ko dall´alluvione. Una settimana da volontari, a spalare il fango insieme a centinaia di giovani arrivati da tutta Italia per salvare le opere d´arte e i libri della Biblioteca Nazionale. Li chiamarono "gli angeli del fango". Oggi, quarant´anni dopo, quelli che potrebbero essere i loro figli tornano sui passi dei padri. Questa volta però la meta è Napoli e l´emergenza non più una catastrofe naturale ma il dramma dei rifiuti che la sommergono.
L´idea è venuta a Stefano, un ragazzo di quinta ginnasio, che davanti alle dure immagini del film Gomorra di Matteo Garrone ha capito che voleva «fare qualcosa». «Vista la condizione surreale dei rifiuti - racconta - , mi sono chiesto che cosa avrei potuto fare concretamente alla mia età per migliorare la situazione». La domanda era lì, sospesa fra la mente e il cuore, in cerca di una risposta quando lo zio gli diede l´idea. «Lui era uno degli studenti che andarono a Firenze dopo l´alluvione - continua Stefano - . Ho pensato che anche noi avremmo potuto organizzare una spedizione di volontari per dare una mano ai napoletani. Un sussidio concreto a una città del Sud in difficoltà che potrebbe diventare anche un messaggio importante di unità del paese in un clima in cui l´Italia sembra più disunita che mai».
Senza perdere tempo Stefano decide di proporre l´iniziativa "Aiutiamo e apprezziamo Napoli" al preside della scuola, Innocente Pessina, come occasione non solo di portare sostegno alla città campana ma anche «di conoscerne le bellezze di una città che la cronaca ricorda solo per l´emergenza rifiuti». Il progetto piace al dirigente scolastico, ma per portarlo avanti ci vogliono i volontari. Così Stefano lo propone al comitato studentesco che entusiasta decide di cercare l´adesione anche di altri licei milanesi. Intanto Pessina manda nelle classi una circolare che raccoglie una cinquantina di adesioni. «Forse qualcosa di buono di quegli anni è rimasto nel Dna di questi ragazzi - commenta Pessina - . L´idea è lodevole, ma bisogna prima contattare la Protezione civile per capire se ha bisogno di loro. In quel caso la scuola è disposta a dare un contributo finanziario. Ma se il gruppo sarà corposo contatterò anche l´assessore Barzaghi della Provincia per avere un contributo».
Il tempo stringe. I ragazzi hanno pensato infatti di partire subito dopo la fine delle lezioni, già la prossima settimana. «Ma ci sarà anche una settimana a settembre per quelli che hanno la maturità oppure, avendo debiti formativi, dovranno restare a Milano per i corsi di recupero» dice Stefano. Bisogna ancora organizzare tutto: il viaggio, l´alloggio, le attività culturali e soprattutto la raccolta dei rifiuti. «Daremo la nostra disponibilità alla Protezione civile, siamo pronti a fare qualsiasi cosa purché sia di appoggio. L´importante è fare qualcosa, dare una mano. Quando ho deciso di provarci mi sono ispirato a una frase di Gandhi che dice "Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo". Se non iniziamo a farlo noi che siamo giovani non possiamo aspettarci che lo facciano gli altri».