40000 tonnellate di rifiuti in Campania
La crisi continua, le cause sono le solite ed intanto finisce il mandato del commissario De Gennaro
12 June, 2008
Mentre tutti hanno gli occhi puntati su Chiaiano, in Campania la crisi rifiuti sta vivendo uno dei momenti più drammatici che si siano verificati dall’inizio del 2008. A Napoli a terra ci sono più di 3000 tonnellate di rifiuti che marciscono sotto il sole e l’intera regione è ormai arrivata a quota 40000. Le zone in maggiore sofferenza sono come sempre le periferie, ma anche l’area vesuviana e quella flegrea. Non manca all’appello questa volta neppure Sorrento in cui, a detta del sindaco Marco Fiorenti, si riesce a raccogliere solo 25 tonnellate al giorno, la metà circa della produzione giornaliera.
I motivi di questa ennesima crisi sono tre. Innanzitutto, il blocco pressoché totale del cdr di Giugliano, quello più grande, causato dall’eccessivo quantitativo di ecoballe in deposito, a cui si è aggiunto il rallentamento di tutti gli altri impianti cdr della regione, che sono in attesa che il genio militare li prenda in gestione. Altro intoppo si è verificato nei siti di stoccaggio delle ecoballe in particolare nella provincia di Salerno, dove Coda di Volpe si è totalmente riempito, mentre Pianodardine non è stata ancora dissequestrato. Infine, i treni per la Germania hanno subito gli ennesimi rallentamenti, dovuti questa volta alla scoperta di rifiuti ritenuti radioattivi nei carichi in partenza dall’Italia.
Si attente adesso, per mitigare la situazione che si è andata profilando negli ultimi giorni, l’apertura del sito di Sant’Arcangelo, prevista per il 17 giugno, e di Savignano Irpino, che riuscirà ad accogliere circa 1500 tonnellate di rifiuti. É probabile che inizialmente questi siti ospiteranno anche i rifiuti della provincia di Napoli, in attesa che si chiarisca la questione di Chiaiano.
Intanto, si è concluso definitivamente il mandato del commissario De Gennaro, per cui adesso ogni decisione è completamente nelle mani del sottosegretario ai rifiuti Guido Bertolaso.