I volontari della differenziata
Sono contrastanti i pareri sulla decisione del presidente del consiglio di inviare a Napoli volontari per supportare i cittadini a fare la raccolta differenziata. Pubblichiamo a tale proposito gli articoli da Corriere del Mezzogiorno-Napoli e Repubblica-Napoli del 13/06/08
13 June, 2008
Da Corriere del Mezzogiorno- Napoli
A.A.
I volontari? Solo di supporto Boniver e Mussolini: verremo
NAPOLI — Il loro arrivo a Napoli è previsto per fine luglio. «Prima dell'esodo di agosto», aveva anticipato Silvio Berlusconi. Sono i volontari della Protezione civile: i cosiddetti «angeli della monnezza», ai quali spetterà il compito di sensibilizzare i cittadini alla differenziata e di distribuire porta a porta i relativi contenitori. Saranno dai cinquecento ai mille. Qualche giorno fa, la prima riunione coordinata da Agostino Miozzo, responsabile della Protezione civile per le relazioni internazionali. L'iniziativa di solidarietà annunciata dal premier ha scatenato, tuttavia, reazioni differenti. L'ex sottosegretario agli esteri del Pdl, Margherita Boniver, si è detta entusiasta: «Sono pronta — ha annunciato — di poter dare una mano. Cercherò di coinvolgere altri parlamentari. Il mio collega Osvaldo Napoli ha già dato la sua disponibilità. Con quel cognome non poteva dire di no. Non siamo più ragazzini, ma il senso civico non ha età». Anche Alessandra Mussolini aderisce all'appello: «Rilancerò con l'iniziativa ‘‘Parlamentari spazzini per un giorno'': mi recherò presto a Napoli, è bene che i deputati e i senatori diano il buon esempio. Mi auguro possano partecipare anche i parlamentari della Lega». Il professore emerito di diritto romano, Antonio Guarino, esprime, invece, perplessità: «Per un'emergenza come quella dei rifiuti — ribatte — sarebbe necessaria la partecipazione di personale istruito ed equipaggiato. I volontari, invece, arriverebbero qui per essere assistiti e ospitati. Insomma, finirebbero per rappresentare un problema in più». Dal liceo Berchet di Milano, Stefano, studente della quinta ginnasiale, attende la convocazione della Protezione civile: «Forse ci sono difficoltà perché siamo una cinquantina e buona parte minorenni. Ma è nostra intenzione dare una mano, ne va del decoro del nostro liceo, protagonista di solidarietà nel '66 a Firenze». Miozzo, oltre a chiedere il contributo della società civile campana, dai cantanti agli attori agli intellettuali, chiarisce le ‘‘regole d'ingaggio'': «Ci vorrà almeno un mese — riferisce— per organizzarci, giacché occorre elaborare una mappatura aggiornata delle utenze familiari e commerciali; acquistare tutta la strumentazione necessaria, compresi i contenitori, le campane e i sacchetti; organizzare le squadre. I volontari — aggiunge il dg della Protezione civile — avranno solo un compito di supporto per la differenziata, ma non andranno a sostituirsi a chi è chiamato ad occuparsi della raccolta. Il materiale raccolto — conclude — sarà destinato alle 33 piattaforme del Conai dislocate in tutta la Campania. Partiremo dalla periferia, come Pianura e Chiaiano, Scampia e Soccavo, Secondigliano e San Pietro a Patierno. Nella prima fase, la raccolta riguarderà il 20% della popolazione della città, circa 200mila persone, per poi essere estesa a tutto il resto».
Da Repubblica-Napoli
Dario del Porto
Commissariati dagli Angeli del Nord
«Questa trovata dei volontari per la raccolta differenziata non farà altro che creare altro disordine, ma è anche una conseguenza dell´incapacità amministrativa locale», commenta il giurista Antonio Guarino: «Si è talmente convinti che Regione e Comune non funzionano - spiega - da cercare di provvedere dall´esterno per qualsiasi cosa. Eppure per avviare la differenziata basterebbe avvertire telefonicamente le famiglie come si fa con la pubblicità e prevedere multe per chi non si adegua»: E i volontari? Il professore scuote il capo: «Vedo una strana coincidenza con la spedizione dei Mille di Garibaldi. Questi giovani non combineranno niente, daranno solo fastidio. Ci sono dei precedenti che lo dimostrano, innanzitutto il terremoto dell´Irpinia, dove i volontari erano letteralmente d´intralcio nella rimozione delle rovine».
Il rischio che la mossa del governo possa essere interpretata come un ulteriore commissariamento della città preoccupa l´assessore regionale al Turismo Claudio Velardi che giudica l´iniziativa «in linea con l´emergenza della città e con un impegno nazionale. È un aiuto, un sostegno, non è questo in discussione. Il punto è quel che succederà dopo». La missione dei volontari, spiega infatti Velardi, «avrà un inizio e una fine. Appena questa esperienza sarà conclusa, partirà uno straordinario impegno per il Comune di Napoli a far decollare il regime ordinario della raccolta differenziata. È questa la sfida, e sarà molto difficile». Velardi si augura che possa essere vinta: «Lo spero, l´importante è che le forze del Comune, e mi riferisco agli operatori, non agli amministratori, colgano questa sfida e non si sentano invece depressi da una sensazione di commissariamento».
Entro una decina di giorni, nella zona dei Colli Aminei, il personale Asìa, l´azienda speciale per lo smaltimento dei rifiuti, entrerà in azione per far partire la raccolta differenziata così come previsto dal piano del Comune. Sarà interessata una popolazione di 19mila persone, per il momento non sono in programma assunzioni. Ora bisognerà vedere se ed in che misura questo passaggio si andrà a sovrapporre oppure a coordinare con quanto messo in campo dal governo. Nel frattempo un altro assessore regionale, Corrado Gabriele, boccia senz´appello la scelta di puntare sui volontari: «È un´idea cretina, davvero», attacca. E chiede al governatore Antonio Bassolino di «farsi sentire». Gabriele punta l´indice su un altro aspetto della questione, quello dell´occupazione. «Non abbiamo bisogno di alcun volontario - afferma - . Non solo c´è da impiegare nella raccolta differenziata i tanti lavoratori dei consorzi di bacino, ma ci sono anche centinaia di giovani napoletani in cerca di lavoro, molti dei quali già formati sul tema, che potrebbero essere già operativi da domani». Sullo stesso tasto preme Gino Monteleone, portavoce del Coordinamento di lotta per il lavoro, che afferma: «Vogliamo ricordare al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al sottosegretario Guido Bertolaso che, invece di pensare a mille volontari per la raccolta dei rifiuti ci sono i disoccupati, i lavoratori socialmente utili, e i corsisti del progetto Isola». E di «proposta ridicola» parla il coordinatore cittadino dell´Italia dei Valori, Vincenzo Ruggiero: «Non esistono uomini della provvidenza ma piuttosto sforzi comuni». Il presidente del Forum regionale della gioventù, Michele Corleo, evidenzia: «L´emergenza rifiuti non è l´alluvione di Firenze del ‘66 ma potrebbe essere peggio se non collaboriamo tutti. Alle istituzioni che coordinano gli interventi diciamo di volerci mettere a disposizione con un piano concreto di nostra attiva azione civica».
Il caso rifiuti tiene banco anche a Roma. Il segretario del Pd, Walter Veltroni, avverte: «Vanno bene i volontari, ma qui è necessario far funzionare quei luoghi in cui devono andare i rifiuti che oggi sono in mezzo alla strada: il governo fa fatica a risolvere l´emergenza», sottolinea il premier-ombra, mentre Massimo D´Alema bacchetta Berlusconi: «In campagna elettorale disse che avrebbe risolto il problema dei rifiuti, adesso siamo come prima, anzi peggio. Ha rivolto un appello a tutti i cittadini perché vadano a raccogliere la spazzatura. Questo è sicuramente interessante ma non è esattamente quello che aveva promesso: risolvere i problemi è molto più complicato». Nel centrodestra c´è chi, come Alessandra Mussolini, annuncia una nuova iniziativa: «Parlamentari spazzini per un giorno», da schierare al fianco dei volontari. «Nei prossimi giorni sarò a Napoli per contribuire alla raccolta dei rifiuti e dare un esempio in prima persona», assicura la nipote del Duce e subito incassa il sostegno di Margherita Boniver, del Pdl, che assicura: «Sono pronta ad andare a Napoli come volontaria. Ho parlato con il collega Osvaldo Napoli che ha dato la sua disponibilità, d´altra parte con quel cognome non poteva dire di no», scherza Boniver. La Lega però mostra meno entusiasmo: «Prima vorrei vedere all´opera tutto il Consiglio regionale, la giunta con il presidente Bassolino e tutte le altre amministrazioni», manda a dire alla Mussolini il senatore della Lega Piergiorgio Stiffoni.