LOTTA ALL'INQUINAMENTO LUMINOSO
Risparmio energetico e sicurezza nelle linee guida provinciali per l'illuminazione pubblica
12 February, 2004
Un piano per contrastare l'inquinamento luminoso e diminuire il dispendio energetico senza penalizzare la sicurezza delle citta': sono questi infatti i tre obiettivi che hanno guidato la redazione delle Linee guida provinciali per la lotta all'inquinamento luminoso, messo a punto dal settore Ambiente della Provincia di Torino e approvate ieri all'unanimita' dal Consiglio provinciale. "Le linee guida rappresentano un atto importante perche' offrono ai Comuni, sia che siano obbligati ad approntare i piani regolatori dell'illuminazione pubblica, sia che siano Comuni con meno di cinquantamila abitanti, una guida tecnica sicura per adeguare i sistemi di illuminazione pubblica e dare indicazioni ai privati" ha commentato l'Assessore alla pianificazione ambientale Giuseppe Gamba. La redazione di linee guida per la lotta all'inquinamento luminoso e' una nuova competenza attribuita alle Province dalla legge regionale n.31 del 24 marzo 2000, che stabilisce che i Comuni con piu' di 50mila abitanti sono tenuti a predisporre piani regolatori dell'illuminazione pubblica Comunale (PRIC), mentre sono facoltativi se hanno piu' di 30.000 abitanti (e meno di 50.000); tutti devono comunque attenersi alle indicazioni provinciali. Le linee guida provinciali si occupano, in particolare, dell'illuminazione pubblica stradale e decorativa e dell'illuminazione esterna del settore privato, forniscono gli indirizzi e le disposizioni per la prevenzione e la lotta all'inquinamento luminoso e per il corretto impiego delle risorse energetiche, e definiscono lo svolgimento delle competenze dei Comuni secondo quanto stabilito dalla legge. Contengono inoltre una guida alla preparazione del PRIC, definendo metodi, collaudi e verifiche. In particolare, le Linee guida riguardano l'illuminazione decorativa, l'ottimizzazione dei consumi energetici, gli impianti sportivi, la luce molesta, il flusso luminoso emesso verso l'alto. A seguito di queste linee guida, i Comuni con piu' di 50mila abitanti potranno redigere i PRIC, mentre tutti gli altri dovranno intervenire progressivamente, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, per adeguare tutti gli impianti di illuminazione pubblica e per controllare i privati nel momento del rilascio delle licenze edilizie, in quanto il provvedimento si applica anche all'illuminazione decorativa e commerciale e agli impianti sportivi. In pratica, negli anni gli impianti nuovi e quelli ristrutturati dovranno adottare apparecchiature di illuminazione che non disperdano la luce verso l'alto (sono banditi per esempio gli oggetti di arredo urbano che illuminano il cielo anziche' la strada): pur trattandosi di un impegno oneroso per i Comuni, nel tempo il risparmio ottenuto da una minore dispersione di energia verso lo spazio si tradurra' in un investimento conveniente, e migliorera' in modo complessivo la qualita' dell'illuminazione urbana. "Le soluzioni tecniche adottate dalle linee guida" spiega ancora l'Assessore Gamba "consentono di contemperare diverse esigenze: non verra' penalizzata la sicurezza delle citta' ma si eviteranno gli sprechi, indirizzando la luce dove serve anziche' buttarla verso l'alto, dove genera inquinamento luminoso. Ben applicate, le linee guida potranno permetterci di guardare le stelle anche da un centro urbano, pur continuando a vedere dove mettiamo i piedi".