Le nuove promesse di Bertolaso
Solo tal quale in discarica, raccolta differenziata per tutta l’area nord e l’avvio di consultazioni con tecnici ed enti locali sulle modalità di realizzazione, così Guido Bertolaso avrebbe ottenuto l’approvazione di sindaci e presidente dell’ottava municipalità
23 June, 2008
Alla fine Chiaiano si farà, dopo venti giorni di discussioni tecniche sull’idoneità del sito, il sottosegretario con delega ai rifiuti, Guido Bertolaso, ha dato la notizia alle amministrazioni locali, durante il tavolo interistituzionale di domenica 22 giugno. Tra tre mesi, questo il tempo previsto per la realizzazione dei lavori, le cave di Chiaiano ospiteranno una delle due discariche napoletane.
Bertolaso ha cercato di limitare al massimo una spaccatura con gli con gli enti locali, ponendo una serie di rassicurazioni. Innanzitutto, la discarica accoglierà esclusivamente “tal quale”, dunque non tutte le categorie di rifiuto previste dal decreto legge approvato qualche settimana fa dal governo, proprio durante il consiglio dei ministri napoletano. Altra promessa è l’avvio della raccolta differenziata nell’area nord di Napoli, che coinvolgerà 220 mila abitanti e che verrà gestita dalla protezione civile con l’obiettivo di raggiungere il 20% di raccolta differenziata entro ottobre e fare in modo che in discarica finisca solo la frazione secca. Nello stesso tempo, Bertolaso ha sottolineato l’intenzione di proseguire nella collaborazione con le amministrazioni locali ed i tecnici. Il confronto si sposta però su un piano diverso. Non più sulla possibilità che la discarica si realizzati o meno, ma sul come ciò dovrà avvenire. Restano, infatti, ancora da risolvere la questione della viabilità, della quantità di rifiuti che dovranno essere trasportati e degli inevitabili disagi per gli abitanti. Di sicuro c’è che, secondo quanto dichiarato da Bertolaso, saranno trasportate non più di mille tonnellate al giorno ed esclusivamente su mezzi piccoli. Il resto, comunque, è ancora in fase di discussione, ed è già previsto un nuovo incontro con i tecnici.
Alla fine, quindi, il tavolo interistituzionale, giunto a sorpresa secondo gli amministratori locali, che avevano chiesto un rinvio di tre giorni per studiare meglio le carte e denunciato una incompletezza dei dati forniti dalla protezione civile, ha ottenuto il risultato sperato: evitare lo scontro. A tale proposito, è emblematica la dichiarazione di uno dei più caldi oppositori alla discarica, il presidente dell’ottava municipalità Carmine Malinconico, che dopo l’incontro con Bertolaso ha sottolineato ora si entra nel vivo del progetto, cosa che mai avremmo voluto, ma non si può tornare indietro, cerchiamo di limitare i danni per tutti e di fare la nostra parte per aiutare Napoli e la Campania ad uscire dall’emergenza, anche perché Bertolaso ha promesso di fare la sua. Dunque, un ammorbidimento da parte del fronte del no istituzionale che stupisce, se si pensa alla dichiarazione rilasciata da Carlo Migliaccio, della commissione ambiente del comune di Napoli, poche ore prima della conclusione del tavolo interistituzionale, con la quale si minacciava di presentare un esposto in procura in cui sarebbero stati evidenziati i motivi della inidoneità della cava di Chiaiano, in particolar modo per l’esistenza di un parco di 500 appartamenti a meno di un chilometro dall’invaso. Sorprendente il cambiamento di rotta anche alla luce di tutte le argomentazioni, che solo fino a qualche giorno fa erano fortemente sostenute anche dagli amministratori locali. Per circa un mese, infatti, è stata denunciata l’eccessiva permeabilità del suolo con la conseguente possibilità di inquinamento della falda a soli 173 metri di profondità, la franosità, l’insufficiente capienza delle cave, ma anche l’eccessiva vicinanza alla zona ospedaliera, la presenza di zone agricole fino ad arrivare alla preesistenza del progetto di un parco delle colline.
Resta ora da capire quale sarà la reazione dei comitati e dei cittadini che continuano a mantenere vivo un presidio nei pressi delle cave. Probabilmente meno morbida, dato che ai primi annunci del si a Chiaiano, Pietro Rinaldi, uno dei leader della protesta, ha dichiarato impediremo ai camion di arrivare alla cava, la proposta di una bonifica del sito dà ragione alle obiezioni che noi sollevavamo, ma non deve essere una presa in giro. Mi auguro che alla fine il buon senso prevalga, perché noi restiamo pronti a difendere la cava con ogni mezzo.