La scelta di Agnano
Rispettare gli equilibri della città e distribuire i pesi in eguale misura, questo il punto di vista di Antonio Borriello, capogruppo Pd del Comune di Napoli, rispetto alla decisione, presa dal sindaco Iervolino, di collocare ad Agnano l’inceneritore napoletano. E per le valutazioni ambientali? Se ne occuperà chi dovrà costruire l’impianto.
24 June, 2008
Per giorni si è parlato di Napoli est, San Pietro a Patierno, Bagnoli come possibili aree in cui costruire l’impianto di incenerimento della città di Napoli, poi improvvisamente è spuntata l’ipotesi di Agnano. Come mai?
Il gruppo di lavoro di tecnici che ha affiancato il sindaco per giorni ha esaminato tutte le diverse aree in cui ci sono gli spazi indispensabili per la costruzione di in inceneritore, fornendo al primo cittadino tutte le informazioni necessarie per decidere in autonomia. E così è stato. Il sindaco ha deciso per Agnano condividendo le sue scelte con la giunta.
Le due aree in lizza fino alla fine sono state Napoli est ed Agnano, quali sono state secondo lei le ragioni che hanno indotto il sindaco a decidere per la seconda?
Sono stati fatti diversi studi di fattibilità ed alla luce dei dati tecnici il sindaco ha preso la sua decisione. Napoli est, Chiaiano, San Pietro a Patierno, Agnano sono tutti parte della città di Napoli, quindi il problema si deve inquadrare in un’ottica di “sistema città”, rispettando una distribuzione sul territorio dei pesi. A San Giovanni a Teduccio (Napoli est) c’è la centrale, prima elettrica oggi a turbogas, a Chiaiano si farà la discarica. Non si tratta di preferire un territorio ad un altro, ma di rispettare gli equilibri della città. L’importante è realizzare un impianto con tecnologie avanzate, che abbiano un basso impatto ambientale e siano compatibili con la città
Come si garantirà questo aspetto?
La valutazione ambientale strategica (Vas) o di impatto ambientale (Via) saranno successivamente condotte dal soggetto che avrà il compito di realizzare l'opera. Ovviamente il comune vigilerà per garantire la salute dei cittadini e la salubrità dell’ambiente.
I rappresentanti della decima municipalità assieme ai cittadini stanno già annunciando una forte opposizione alla decisione. Crede che possa esserci una nuova Chiaiano?
Realizzare un inceneritore in una città fortemente urbanizzata come Napoli è certamente un problema serio, ma c’è una legge dello stato che ci impone di farlo. Non stenderanno sicuramente fiori, e per questo bisognerà incentivare il dialogo con i cittadini e spiegare il perché delle scelte. Avremmo fatto a meno di un inceneritore a Napoli, ma ripeto c’è una legge dello stato.
Proprio a proposito di questo, si è deciso per quattro inceneritori Campani, lei ritiene giusta la scelta?
Per noi tre sono sufficienti, anche sulla base di vincoli stabiliti dalla legge sulla raccolta differenziata. Dobbiamo in questo momento chiedere che partano gli altri tre già previsti ed innanzitutto quello di Acerra. Se ciò non accadrà a breve ne serviranno cinque. Se questi tre partono subito, infatti, la città potrebbe anche farcela senza il quarto, ma c’è comunque il decreto che lo prevede.