Letti per voi: Le strisce blu e la voglia di liberalizzare
Da la Repubblica del 08.07.2008
08 July, 2008
di Marco Ruffolo
«Se non ci fosse stato l´intervento del governo sul Comune di Roma - ha più volte dichiarato in questi giorni Gianni Alemanno - sicuramente l´Atac e l´Ama sarebbero andate in fallimento con tutte le prevedibili conseguenze per i cittadini e per i lavoratori». Il sindaco ha parlato esplicitamente di libri contabili pronti per il tribunale e di bilanci «non corretti». Eppure lo stesso amministratore pubblico che mostra di avere così a cuore i destini di due delle agenzie più strategiche della città - a cominciare da quella che gestisce la mobilità del Comune - si precipita a smantellare in pochi minuti l´intero sistema delle strisce blu. Il paradosso è presto spiegato. Dalle tariffe pagate sui parcheggi, l´Atac riceve quasi 30 milioni di euro. Altri 4 milioni vanno a beneficio del Comune di Roma, che incamera anche le multe di chi non paga. Insomma, con una rapidissima delibera, il sindaco ha bloccato una delle fonti di finanziamento più preziose per l´Atac. Ma il problema, ovviamente, non è solo contabile.
Che cosa faceva l´Agenzia per la mobilità con quei 30 milioni? Semplicemente quello che prevede il Codice della strada all´articolo 7: installava, costruiva e gestiva i parcheggi, interveniva con tutte le misure necessarie per migliorare la mobilità urbana. Insomma, offriva servizi a tutti i romani per cercare di decongestionare la città. Adesso tutto il sistema di tariffazione cittadina è saltato, o meglio è stato sospeso, forse per cavalcare un generico e presunto malcontento. E siamo tutti in attesa della ennesima commissione che «entro fine mese» - ci promettono - dovrà tirar fuori dal cilindro un nuovo regolamento tariffario con un non meglio precisato equilibrio tra parcheggi liberi e parcheggi a pagamento. Già, perché nel frattempo, i primi reali malumori sono venuti da quei quartieri presi d´assalto dalle vecchie abitudini di sosta selvaggia. E questo sembra aver convinto l´amministrazione comunale e fare una piccola marcia indietro.
Nel frattempo, Roma si allontana dalle altri capitali europee, e anche da molte città italiane, dove la politica di pedaggi e di controlli è la norma e non l´eccezione. E dopo le strisce blu l´offensiva si è già spostata sulle zone a traffico limitato. Sembra quasi che tra le priorità di Alemanno vi sia sì la liberalizzazione, ma non quella dei servizi pubblici locali o quella ancora più improbabile dei taxi. Bensì quella del traffico.