\"Un nuovo metrò contro lo smog\"
Chiamparino annuncia una linea-bis da Venaria a Porta Nuova
16 February, 2004
PAOLO GRISERI Signor sindaco, a che cosa serve il blocco del traffico di domenica prossima? «Serve a lanciare un messaggio». Non a ridurre l´inquinamento? «Per ridurre davvero l´inquinamento ci va ben altro. I blocchi della domenica sono pannicelli caldi, come curare una grave malattia con l´aspirina». I blocchi del traffico sono inutili? «Hanno un valore educativo, servono a farci capire che se rinunciassimo all´automobile quando possiamo farlo, contribuiremmo a migliorare l´aria della città». Il direttore dell´Arpa dice che la situazione è grave, altro che messaggi e aspirina? «Non discutiamo sugli aggettivi. Io mi attengo ai dati che la stessa Arpa fornisce. Che ci dicono che l´inquinamento supera le soglie nei due giorni centrali della settimana. Sa qual è la verità? Che l´unico vero rimedio per tenere pulita l´aria è il bollettino meteo: se piove o c´è vento, l´aria è pulita». Per questo gli ambientalisti le chiedono misure più drastiche. Perché non chiude al traffico l´intera città? «Perché questi sono provvedimenti gravi che si prendono in una situazione drammatica, quando si verifica un´alluvione o c´è una nevicata eccezionale. Allora la città si blocca: si chiudono le scuole, si bloccano i servizi. Ma non possiamo permetterci il lusso di ricorrere a provvedimenti del genere una volta alla settimana». Per salvaguardare la salute dei cittadini non varrebbe la pena di farlo? «Se la situazione diventasse davvero drammatica lo faremo». Dica la verità, a frenare è la potente lobby dei commercianti? «So che si dice questo ma è una stupidaggine. Se io mi facessi dettare le scelte dai commercianti non avrei deciso di allargare la ztl. Vuole che le mostri la montagna di lettere di protesta che mi è arrivata in queste settimane? Noi andremo avanti lo stesso. Cercheremo di venire incontro a chi ci ha presentato situazioni oggettivamente difficili, come gli autoriparatori, e spiegheremo agli altri che la ztl è un provvedimento necessario». Insomma, non è vero che rispetto al passato siete meno drastici nelle chiusure al traffico per ragioni ambientali? «Chi vorrebbe bloccare oggi il traffico delle auto in tutta la città è spesso lo stesso che vent´anni fa si è battuto contro la costruzione della metropolitana. Quello sarebbe stato un provvedimento che aiutava a risolvere il problema in modo strutturale. O pensiamo davvero che con i giovedì del polmone dei tempi di Hutter si sia risolto qualcosa? Dobbiamo dirci la verità: in questi anni abbiamo vissuto di provvedimenti di immagine, palliativi, e siamo stati in ritardo sugli interventi strutturali». Un difetto del centrosinistra? «Un difetto di tutti. Siamo rimasti tutti colti in contropiede. Dai costruttori di automobili ai responsabili delle amministrazioni». Con la metropolitana si risolverà il problema dell´inquinamento? «Si contribuirà a risolverlo. Se avessimo cominciato vent´anni fa, oggi avremmo la linea 1 in esercizio e staremmo già costruendo altre linee». State progettando altre linee di metrò? «Stiamo studiano le ipotesi di percorso di una seconda linea». Dove potrebbe passare la linea 2? «Dovrebbe collegare la zona nord con Porta Nuova. Pensiamo di sfruttare le trincee ferroviarie esistenti, come quella che collega la stazione di Vanchiglia alla stazione Dora e da qui verso Venaria e Caselle. Dalla stazione Vanchiglia il percorso potrebbe giungere a Porta Nuova. In un secondo tempo potrebbe andare verso Beinasco sull´asse di corso Orbassano». Ci sono altri interventi strutturali per ridurre l´inquinamento? «Sta procedendo il piano di teleriscaldamento. Con la centrale di corso Ferrucci raggiungeremo presto il 52 per cento di copertura della città. Inoltre abbiamo chiesto alla Thyssen di poter utilizzare una parte della sua area per trasferire la vecchia centrale delle Vallette. Diciamo che entro dieci anni potremmo essere vicini al 100 per cento di copertura». Tra gli interventi strutturali c´è anche la produzione di auto meno inquinanti. Potrebbe essere questo il futuro di Mirafiori? «Certamente. Non per polemizzare, Mirafiori avrebbe le caratteristiche più dell´area di Arese. Del resto, diciamolo, l´investimento promesso dalla Lombardia per il trasporto ecologico è la somma di spese che sarebbero state fatte comunque. È come se noi inserissimo negli investimenti per l´ecologia le spese per l´acquisto di nuovi autobus. Un po´ come quelli che chiamano pesce il maiale per poterlo mangiare al venerdì». Come valuta l´eventuale arrivo a Torino di un secondo produttore di auto? «Penso che potrebbe accadere solo nell´ambito delle partnership Fiat. Per capirci: uno stabilimento della Opel lo considero possibile, uno della Toyota meno». Diego Novelli lancia un´idea di Torino più piccola ma più vivibile. È d´accordo? «Non è un problema di numeri, sopra o sotto il milione. Bisogna ragionare sull´area metropolitana e penso che oggi il milione e mezzo di abitanti dell´area torinese sia adeguato alle potenzialità della città. Mi preoccupa piuttosto l´invecchiamento della popolazione. Per contrastarlo dovremmo puntare sull´arrivo degli immigrati offrendo loro opportunità di lavoro qualificato e sull´ampliamento delle residenze universitarie». La crisi Fiat ha inciso sull´economia e sulle aspettative della città. Mercedes Bresso vi ha attaccato sostenendo che in questi frangenti non è il caso di spendere troppo per la cultura. Come risponde? «Che gran parte delle spese derivano dal finanzimento delle grandi mostre e di enti importanti come Teatro Regio e Teatro stabile. Dove vorrebbe tagliare Bresso?». La presidente della Provincia vi contesta anche le scelte sui futuri vertici del Museo del cinema. Vi siete messi d´accordo con Ghigo per tagliarla fuori? «Non capisco l´accusa. Non ci sono decisioni formali. Abbiamo incontrato la Regione per una riunione di lavoro e abbiamo dato la nostra disponibilità a una rotazione nella designazione del presidente». Si fa da tempo il nome di Sandro Casazza? «Lo so ed è una ipotesi molto probabile. Ma non c´è nessuna decisione formale». Bresso ha torto a chiedere la par condicio? «Non capisco la sua polemica. Siamo tutti soci e decideremo tutti insieme. Non è strano che Comune e Regione, che sopportano i maggiori oneri finanziari, si incontrino per discutere. Tutti gli enti hanno pari dignità ma alcuni versano più denaro degli altri».