Il Pirellone adegua le tariffe dei mezzi pubblici all’incremento dell’inflazione con un rialzo del 2,5%. Colpa dei costi sempre più alti che pesano ogni anno sul bilancio regionale per 280 milioni di euro, un deficit destinato a raddoppiare entro il 2015. Non ci stanno però i pendolari che, da settembre, si troveranno a pagare di più i loro spostamenti da e verso i luoghi di lavoro e di studio. Anche perché sarà ancora una volta su di loro che ricadrà maggiormente il peso dell’aumento tariffario. Treni e bus per tragitti superiori ai 20 km si pagheranno di più. Gli abbonamenti mensili su gomma cresceranno di un euro per i tragitti fino a 20 chilometri, di due per quelli medi e di tre euro sopra i 150 chilometri. Quelli del treno cresceranno di 50 centesimi fino a 20 chilometri, di 1,5 euro per le tratte medie e di 2,5 euro per quelle più lunghe. Le corse semplici, sia dei bus sia dei treni, aumenteranno di cinque centesimi fino a 20 chilometri, di 10 centesimi sulle distanze medie e di 20 centesimi per quelle oltre i 200 chilometri. Nessun rialzo invece dei biglietti “metropolitani” che resteranno a 1 euro dicono da Palazzo Marino.
Per protestare i pendolari hanno presentato un documento di 40 punti al Pirellone a nome dei 350.000 pendolari della Lombardia. Ciò che li fa arrabbiare è più di tutti la scadenza della qualità del servizio che non migliora mai.

Pendolari aumenti da settembre- da La Repubblica del 07.08.08

Trasporti tariffe più care- da Il Corriere della Sera del 07.08.08