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Bandire anche i sacchettini per l'ortofrutta ?
I sacchettini intermedi più piccoli e sottili di plastica che vengono usati per avvolgere e pesare i frutti e le verdure: Torino li esonerava dal bando e ancora non è detto che siano vietati a livello nazionale.
31 %
 
Non si proibiscano questi sacchettini, sono insostituibili
43 %
 
Si proibiscano ancor di più, perchè sono più volatili
20 %
 
Si proibiscano progressivamente per tappe
6 %
 
Più che proibire bisognerebbe tassare
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11 commenti
Scrivi un commentodop63
21.09.2011 12:09
Che senso ha proibire la vendita di sacchetti di plastica per la spesa se poi, per buttare i rifiuti devo comprare i sacchetti di plastica sufficientemente resistenti per contenerli? I sacchetti biodegradabili, di mais per intendersi, sono così poco resistenti che non sono idonei a contenere i rifiuti.
paperino
29.01.2011 07:01
Mi spiegatei che differenza passa tra l'utilizzo di una borsa biodegradabile e tra una borsa in polietilene.
Forse quella in polietilene viene riutilizzata diverse volte, forse quella in polietilene viene riciclata diverse volte, forse quella in polietilene viene usata per la raccolta dei rifiuti, forse quella in polietilene aiuta la combustione negli inceneritori, forse quella in polietilene ha un costo minore; peccato che quella in polietilene, se gestita da persone incivili può diventare pericolosa ... come quante altre cose?
Forse perchè noi italiani, siamo tutti pseudo-ambientalisti...
Preferiamo sfruttare la natura (carta, pseudo-bioplastiche, cotone ...) manipolandole materie primei con sostante chimiche altamente pericolose, a scapito di oggetti realizzati con materiali certificati e garantiti !!!
Aboliamo quindi l'utilizzo di tutta la plastica ... no anzi, solo delle borse in plastica !!!!
Meditiamo gente ...
ciro
25.01.2011 15:01
Quando vietate i sacchetti usa e getta, la gente usa le borse riutilizzabili Made in China, che contengono livelli eccessivi di piombo e batteri,
cosi salviamo la terra e distruggiamo la nostra salute.Perche' non civilizzare la gente a fare una buona raccolta differenziata, visto che in Italia solo il 35% la pratica? Cosi facendo si risolvono un sacco di problemi e si esce una volta per tutte da questa confusione. Vi ricordo ancora una volta le tre R: Recupera, Riusa, Ricicla.
Annalisa
16.01.2011 17:01
Caro Marco, seguo la tua "lotta" di informazione sul blog di Grillo, dove hanno pubblicato la mia lettera, e, credimi, la tua è una guerra inutile perchè l'ignoranza in materia si respira sin dai primi commenti dove si afferma che l'Italia sia l'ULTIMO dei paesi europei ad avere una legislazione.
Non si tornerà al punto zero, ovvio, ma non lo vogliamo nemmeno; vorremmo piuttosto che qualcuno denunciasse il ministero per il suo silenzio e per aver fatto diffondere notizie false da tg e giornali. Ho scritto al TG5 e ad altri TG (Rai3 hai visto come ha trattato la mia denuncia) e continuano a tacere o, addirittura, continuano a diffondere la notizia del divieto.
Non so più a chi appellarmi.
Nei prossimi giorni decideremo come muoverci sia con i nostri ragazzi (che sono a casa da 3 settimane) che con i nostri clienti, ai quali ho fatto leggere l'intervista al portavoce, ma fino a quando non hanno cose ufficiali, non si muovono.
Vedremo. Ci terremo aggiornati.
marco freddi
16.01.2011 15:01
concordo con Voi e sono convinto che dietro a tutto ciò ci sia un mix di incompetenza e malaffare (=soldi)...
X ANNALISA...io sto continuando a scrivere sul blog di Beppe Grillo...venite anche voi lì perchè mi sembra proprio indicativo di come la falsa informazione abbia fatto presa sulle persone
rispetto a quanto dicevi sulla GDO, sono d'accordo che potevamo anche noi a livello di strutture associative muoverci prima. Purtroppo è successo che l'unica associazione di categoria coinvolta al tavolo ministeriale (Federdistribuzione), comunque non rappresenta la totalità delle insegne come ad esempio la nostra che fa parte del mondo dell'associazionismo dei dettaglianti - abbia dentro di sè alcuni attori che avevano già sposato precedentemente - per scelte di marketing più o meno discutibili - il passaggio al bio...ecco perchè non si sono levati scudi contro tali decisioni ma solo deboli proteste.
ora noi abbiamo mosso avvocati che ci dovranno consigliare cosa nello specifico dover dire ai nostri negozianti in questi giorni dove comunque NON C'E' MATERIA PRIMA BIO SUL MERCATO (salvo che per alcuni che avevano già degli accordi con Novamont)...in ogni caso credo che sarà poi difficile tornare indietro al punto zero, anche se dovessero arrivare delle bocciature in sede italiana (TAR Lazio) e Europea
Ciro
16.01.2011 13:01
Caro Marco, sono pienamente d'accordo con te, qui si parla di una legge che non e' legge, si parla di sacchetti di plastica inquinanti,quando anche tutto il resto prodotto con materiale plastico e', (a parer mio) inquinante quanto i sacchetti e forse anche di piu'. Perche' sappiamo benissimo che la plastica come la carta, l'alluminio, il vetro e tante altre prime materie sono riciclabili, quindi ancora non capisco di che cosa parlano e che cosa vogliono da noi piccoli produttori. Abbiamo capito che e' solo una speculazione a loro favore, ma da noi cittadini Italiani cosa vogliono? Non riesco proprio a capire perche' e' solo sotto inchiesta il "sacchetto in polietilene" e non tutto il resto che e' plastica! Bottiglie, contenitori per detersivi, bicchieri, piatti, forchette, penne, cellulari, pezzi auto moto ecc ecc... tutti i confezionamenti dei cibi, tutto cio' che ci circonda, almeno il 90% e' in plastica. Allora non possiamo accettare una proposta del genere, quando sappiamo che non si potra' mai trasformare tutto cio' che tocchiamo in materiale biologico. Non si puo' iniziare dalle buste di plastica e non pensare al danno che si puo' creare alle ditte che producono questi sacchetti e a tutte le persone che lavorano onestamente da anni, dentro queste ditte, solo perche' la popolazione Italiana non e' in grado di fare la raccolta differenziata! Comunque questa legge e' stata proposta anche in altri Stati, vediamo per esempio la California, per non creare disoccupazione e disagi economici alla popolazione, lo Stato non ha BANDITO questa proposta, come la Francia e tanti altri Stati Europei, e' cosi' che si tutelano i cittadini, per migliorare il lavoro e per essere piu' civili e rispettosi verso le leggi. Oltre a creare dei danni a noi produttori, hanno creato soprattutto dei danni economici ai cittadini, aumentando quasi del 60/70% il sacchetto biodegradabile....
Mi chiedo e' cosi' che si civilizza la gente?
Pagando il sacchetto il doppio? C'e' solo da pensare che si e' creato tutto questo, per un altro business che entrera' nelle loro tasche...
Mio nonno diceva senza soldi non si cantano messe! Ed e' proprio cosi'!!!!!!!
Annalisa
15.01.2011 18:01
Marco, condivido, inutile dirlo, ogni tua parola e grazie per aver commentato anche da Beppe Grillo..
marco freddi
15.01.2011 15:01
caro Giuliano
lo so che da fuori non è facile comprendere alcune ragioni tecniche più da addetti ai lavori, mentre è più semplice rimanere favorevoli al merito della questione
siamo d'accordo che la plastica - materiale di derivazione da petrolio e quindi da fonte non rinnovabile - sia un qualcosa a cui bisognerà prima o poi arrivare ad una sostituzione
ma Ti assicuro che in questo caso (mi riferisco al tutto italiano divieto dei sacchetti di plastica) c'è un totale e incredibile connubio di interessi economici e speculativi di chi sta dietro alla produzione di questi biopolimeri nel mercato dei quali è stato creato de facto un monopolio, con tutto ciò che ne consegue
quello che lamentiamo (produttori, distributori, commercianti) è il metodo della cosa, perchè sul merito tutti ci siamo sempre detti pronti a discutere
ma come si può prevedere di cambiare un mondo attraverso una indicazione in una finanziaria (atto di indirizzo politico e non quadro normativo) comunque prevedendo programmi sperimentali, regolamenti attuativi, incentivi alle imprese per la riconversione...e poi non avendo fatto nessuna delle cose che sarebbero state propedeutiche al cambiamento, limitarsi a non fare nulla per "vedere quello che succede"!!!
ma come possono dei settori produttivi (produzione, distribuzione) che già sono in un periodo difficile di recessione a dover basare il proprio lavoro e organizzazione su una NON-LEGGE e su delle dichiarazioni e comunicati stampa di fantomatici dipendenti di un ministero che nel medesimo anno patrocina un marchio di certificazione per favorire l'utilizzo della plastica riciclata per poi considerare lo stesso materiale fuori legge a fine anno?
ma come si fa a fare un discorso serio sull'ecologicità di un'idea o iniziativa o prodotto (es. il famoso mater bi che non dimentichiamoci che è un prodotto brevettato come ha ricordato l'AD di Novamont anche nel servizio del TG3) se gli unici elementi di ricerca A supporto della tesi presi in considerazione provengono da fonti interne di un'azienda profit (novamont) che nel mentre è diventata monopolista?
ma come si fa a cambiare il mondo in una direzione se poi la maggior parte del paese è ancora agli albori delle basi dell'educazione e sulle strutture tecniche e tecnologiche che dovrebbero essere di base al cambiamento (es. raccolta differenziata - es.ad oggi il 30% della popolazione italiana è coperta dalla raccolta dell'umido organico che sarebbe poi il fine vita delle bioplastiche)?
ma come si fa a credere a persone (ministro in testa, ma poi giornalisti, accademici, ecc) che addirittura arrivano ad affermare falsità quali ad esempio che l'Italia con questo divieto si adegua ad una normativa europea quando in realtà non esiste nè è mai esistita una normativa europea che stoppi l'uso della plastica a favore delle bioplastiche (ne esistono invece che favoriscono il ririclaggio e l'attuazione di circuiti di recupero efficienti)
ma come si fa il 30 di dicembre a scatenare un delirio mediatico nell'opinione pubblica attraverso un comunicato stampa (!!!) che dal giorno dopo obbliga chi aveva acquistato merce (distributori e commercianti) senza considerarlo un costo a dover svalutare magazzini per centinaia di migliaia di euro e chi aveva merce nei magazzini (produttori) a vedersi il proprio prodotto ridotto a merce senza alcun valore??
avrei mille altre questioni che potrei dire, ma il concetto è chiaro...
tutto ciò non è altro che l'ennesimo pasticcio doloso all'italiana, dove gli interessi politici ed economici dei pochi - sfruttando abilmente attraverso i media ed il potere di influenza delle associazioni ambientaliste (finanziate sempre dagli stessi di cui sopra) calpestano senza pietà la debolezza dei molti, addirittura presentandosi come i crociati del bene contro i cattivi inquinatori...
Ti prego di credermi...questa cosa è uno scandalo e mi fa rimanere arrabbiato tanto quando vengo a sapere ad esempio di appropriazioni di fondi donati magari a Onlus che invece di utilizzarli per progetti benefici se li intascano...
è più o meno la stessa cosa...
con la scusa di un qualcosa di corretto nel merito (e purtroppo con l'appoggio indotto del pubblico tempestato dai messaggi di ecologismo) c'è gente che si sta sfregando le mani...
mentre altri da un giorno all'altro si sono visti crollare il mondo addosso
Giuliano G
14.01.2011 21:01
caro Marco, sulla necessità di provvedimenti saggi o perlomeno ben pensati siamo d'accordo! È sui presunti impedimenti che non sono d'accordo, come per l'auto prima, ora si tirano di nuovo in ballo i posti di lavoro. Le alternative ai sacchetti di plastica come all'auto ci sono. Basta avere volontà di cambiare e smetterla di piagnucolare. Purtroppo, vedendo quanti ombrelli si aprono appena cade mezza goccia di pioggia, c'è ancora molta strada da fare...
marco freddi
13.01.2011 01:01
caro giuliano
il Tuo ragionamento sarebbe anche giusto...se le cose di cui stiamo parlando avessero un senso economico, ecologico e sociale (cosa invece che non hanno..perciò NN SONO SOSTENIBILI)
che senso ha proibire un qualcosa senza avere disponibile in maniera sufficiente e incontrovertibilmente testata un'alternativa??
lo sai che ad oggi l'intera produzione dei sacchetti plastici per l'ortofrutta (e guanti) è fatta extra italia?
nè ci sono alternative ad oggi valide...
anche qui è la stessa cosa degli shopper...
è come se, da un giorno all'altro (il 23 dicembre per il 31 dicembre visto che il tutto si basa su una NON LEGGE) dicessero: dalla settimana prossima divieto di circolazione delle auto a benzina e possibilità di circolare solo alle auto ad idrogeno...
nessuno mette in dubbio che la direzione possa anche essere quella giusta, ma senza tempi e condizioni idonee e corrette tutto ciò è semplicemente insensato
Giuliano G
11.01.2011 18:01
e basta con la storia dei posti di lavoro. Il lavoro deve essere utile e non dannoso per avere un senso. Un giorno, spero, non ci saranno più produttori di armi, o forse bisognerà continuare a produrre anche quelle per non perdere posti di lavoro?