La Smat lancia l’acqua gasata condominiale
Sarà conteggiata in base al consumo. Gli erogatori all’interno degli stabili. Per l’acqua «liscia» solo refrigerata non si pagherà nulla - da La Stampa del 23.07.2009
23 July, 2009
Alessandro Mondo
Il dispenser dell’acqua diventa condominiale. La notizia, che minaccia di rinfocolare la guerra con le minerali portandola all’ultimo sangue - pardòn, all’ultimo sorso -, è contenuta nel progetto al quale sta lavorando la Società Metropolitana delle Acque Potabili (Smat) e apre un potenziale mercato. Obiettivo: portare i distributori di acqua potabile che stanno sorgendo in città - acqua liscia refrigerata e frizzante - in migliaia di condomini.
Il senso è quello di un servizio aggiuntivo rispetto all’acqua corrente, già erogata da Smat tramite i rubinetti, basato non tanto sulla riproposizione del prodotto tout court (che i residenti possono autorefrigerare tramite il frigorifero di casa) quanto sulla disponibilità di acqua frizzante. Come? Grazie alla bombola di anidride carbonica (Co2) contenuta nel distributore, analogo ma meno ingombrante rispetto a quelli già collocati su strada a Settimo e in due punti di Torino: uno presso l’impianto di potabilizzazione Smat di Italia 61 e l’altro inaugurato il mese scorso in corso Umbria, di fronte al Museo A come Ambiente. Per l’acqua refrigerata non si pagherà nulla. Quella gasata, invece, sarà disponibile al costo di 5 centesimi per un litro e mezzo.
Come spiega Paolo Romano, amministratore delegato di Smat, anche in questo caso il dispenser sarà collegato alla rete condominiale e i consumi verranno addebitati in bolletta all’inquilino: «La novità è rappresentata da un badge, una tessera elettronica personalizzata che i condomini utilizzeranno per selezionare il tipo di acqua preferita».
Fantascienza? Non proprio se è vero che, fatte salve le valutazioni sulla redditività dell’operazione (tenendo conto dei consumi, della fornitura dei dispenser e della manutenzione), Smat ha già ottenuto un via libera di massima dall’Associazione che riunisce gli amministratori di condominio. Vale per Torino ma anche per Asti, dove il progetto viene portato avanti dall’Azienda dei Servizi Pubblici partecipata da Smat. Un altro semaforo verde, sotto la Mole, arriva dall’assessore comunale all’Ambiente Roberto Tricarico: «Mi pare un’idea intelligente. Sono pronto a mettere a disposizione le mie strutture per semplificare le cose».
Le difficoltà, semmai, potrebbero verificarsi nel momento in cui la questione - dispenser sì, dispenser no - vivacizzerà le già infuocate assemblee condominiali. La buona notizia è che, salvo smentite, il collocamento dei distributori non dovrebbe imporre modifiche al regolamento del caseggiato per quanto attiene alle parti comuni. «Sarà semplicemente un servizio aggiuntivo - ribadisce Romano -. Chi vuole accetta, chi non è interessato dirà di no. Chiuso».
Nel frattempo, continua la buona performance dei distributori su strada. Oltre a quelli previsti a Torino, uno per ogni circoscrizione, nuove richieste stanno arrivando da Brandizzo, Castellamonte, Collegno, Romano Canavese e Trofarello.