Gassmann ha ragione ma anche no. Primo comandamento: riciclare
04 November, 2024
Torna alla ribalta mediatica la scarsa - o presunta scarsa - pulizia di Roma. E si affaccia alla ribalta un nuovo dibattito, innescato da un twitter dell'attore Alessandro Gassmann, ma poteva essere un altro. Siamo cittadini, mettiamoci a pulire. Risposta di molti : eh no, noi paghiamo Ama Roma, puliscano loro. La gerarchia del ragionamento andrebbe rifatta. Prima di tutto occorrerebbe rispettare le regole, che sono regole universali e di buon senso, e che non riguardando solo la pulizia ma anche una questione ancora più strategica, la differenziazione dei rifiuti per il riciclaggio. Se infatti qualcosa viene gettato, o rimane, per terra, prima o poi verrà tolto. Se invece qualcosa di riciclabile finisce nell'indifferenziato, o nel differenziato sbagliato, è irrecuperabile. Quella che ho appena detto dovrebbe essere una ovvietà, invece è una affermazione assolutamente controcorrente e rivoluzionaria. La gente, e i mass media, si lamentano per la sporcizia, anche la più provvisoria, e non per la mancata differenziazione dei rifiuti. CIò premesso, arriviamo alla seconda premessa. Prima che siano gli spazzini o i cittadini più volonterosi a spazzare, bisognerebbe non sporcare e gettare le cose che non servono più nei contenitori giusti. Viceversa i regolamenti già stabiliscono che si incorre in una multa. Sarebbe giusto organizzarsi per multare davvero. ( E naturalmente per fare bene la raccolta differenziata, secondo le regole Conai)
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