Le rinnovabili secondo A2A
La multiutility lombarda investe su alcuni settori per la produzione energetica: energia dai rifiuti, teleriscaldamento, impianti di trigenerazione, idroelettrico
04 September, 2008
A vederlo da lontano il termovalorizzatore milanese di Figino appare come un gigante famelico mai sazio del pasto giornaliero a base di montagne di rifiuti. Le migliaia di tonnellate di immondizia che bruciano nei suoi forni producono calore per teleriscaldare il polo fieristico di Rho-Pero e il popoloso quartiere milanese del gallaratese.
Quando tra breve verranno coperti anche i comuni di Pero e Rho, ci saranno 200.000 famiglie “teleriscaldate” da Silla II, nome di battesimo dell’inceneritore.
Termovalorizzazione e teleriscaldamento sono due settori importanti su cui punta il colosso lombardo dell’energia A2A. Ma non gli unici perché si insiste anche sugli impianti di trigenerazione e di idroelettrico, altri due campi di azione e di interesse del vasto universo A2A.
Termovalorizzatore Silla II
Inaugurato nel 2003, Silla II è l’unico impianto milanese di termovalorizzazione. Può bruciare in un giorno fino a 1450 tonnellate di rifiuti.
Disposto su una superficie di 120.000 mq, al suo interno due grandi vasche raccolgono i rifiuti scaricati quotidianamente dai camion. Poi, due gru giganti prendono l’immondizia e la mettono nei forni per essere bruciata, svuotando così completamente le due vasche che restano pronte per l’arrivo di altri camion. Quali rifiuti vengono inceneriti? Si tratta di tutti prodotti non riciclabili e la selezione è molto attenta perché basterebbe un coccio di ceramica a fare danni gravi all’impianto.
Oggi Silla II è considerato una delle strutture più all’avanguardia in Europa tanto che delegazioni di tante città italiane e straniere vanno appositamente a Figino per vederne il funzionamento. In fatto di tecnologie avanzate A2A ha investito di recente 12 milioni di euro per rafforzare la depurazione dei fumi in modo da ridurre del 60% le emissioni di ossido di azoto e di acidi.
Teleriscaldamento e impianti di co-generazione
Una sola caldaia centrale che riscalda e dà acqua calda a tutto il quartiere. E’ il teleriscaldamento su cui punta A2A.
Il vantaggio sta nel fatto che non si distribuisce il combustile (come il metano) per alimentare le nostre caldaie, ma si fa circolare acqua calda. Addirittura con avanzati sistemi di cogenerazione può circolare anche l’elettricità e l’aria fredda per rinfrescarsi in estate.
Le conseguenza sono notevoli: le vecchie caldaie, le spese di manutenzione, le bollette del metano e tutto il resto potranno essere messe in soffitta. Inoltre, i benefici sull’ambiente sono rilevanti perché si ridurranno le emissioni di Co2 e di gas serra. A2A al progetto ci crede e vuole tentare nel futuro di estendere il servizio nel nord Italia.
Con gli impianti di co-generazione si fa poi un salto di qualità perché non si trasporta solo vapore ma anche elettricità. Sembra che con impianti efficienti di cogenerazione ci sia un risparmio energetico tra il 20 e il 30% rispetto all’utilizzo tradizionale di energia e calore, cioè con la loro produzione separata. L’importanza della co-generazione è evidente: si riduce la dipendenza energetica da altri paesi e, in particolare, diminuisce quella dal petrolio.
Trigenerazione
E’ un impianto avveniristico capace di produrre aria calda, aria fredda e elettricità. Gli impianti di trigenerazione sono due in tutta Italia: quelli di A2A collocati negli aeroporti di Malpensa e Linate. Al mondo ne esistono pochi altri come quello dell’aeroporto John F. Kennedy di New York. La collocazione negli aeroporti non è casuale. Infatti, i grandi scali sono voraci consumatori di energia e la trigenerazione permette di avere un certo risparmio energetico. Si pensi che la sola Malpensa, con i suoi tre milioni di metri cubi di edifici da riscaldare, illuminare e refrigerare, consuma come una città di 30mila abitanti. Inoltre, la grande utenza di un aeroporto permette una fornitura continua di energia dando un senso e un significato all’impianto di cogenerazione. Sarebbe inutile, ad esempio, installare la trigenerazione in quartieri di villette o in campagna perché ci sarebbe dispersione di energia. Invece su un aeroporto la trigenerazione ha un impatto rilevante e consente anche di superare i rischi di black out che si presentano con sempre più frequenza. L’impianto di Malpensa è stato realizzato nel 1998. Quello di Linate nel 2007. A2A intende a breve estendere i benefici dell’impianto di Linate ai popolosi quartieri delle vie Salomone, Ungheria, Forlanini e Mecenate.
Idroelettrico
Il 24% di tutta l’energia prodotta da A2A viene dal settore idroelettrico. Se si pensa che a livello nazionale “l’energia da acqua” costituisce il 12% della produzione totale è facile capire quanto A2A creda nelle fonti rinnovabili. Le dighe da cui si produce energia sono collocate nell’alta Valtellina e lambiscono il Parco Nazionale dello Stelvio. L’area di produzione di idroelettrico di A2A comprende una superficie di 1000 mq da cui si ottiene circa un miliardo e settecento milioni di chilowattora di energia.
Per approfondire