Riciclare costa meno, ma l’Europa ama ancora discariche e inceneritori
Friends of the Earth Europe pubblica il rapporto "Gone to waste: the valuable resources that European countries bury and burn". Ogni anno l’Europa getta in discarica e manda all’inceneritore rifiuti, che potrebbero essere riciclati, per un valore di oltre 5 miliardi di euro
21 October, 2009
di Massimiliano Milone
La produzione dei rifiuti è in continua e costante crescita nell’UE, ma la situazione economico-finanziaria mondiale impone un’inversione di tendenza, che punti al risparmio di materie prime.
Nonostante i notevoli passi avanti realizzati, i volumi dei rifiuti sono globalmente in crescita.
Se da un lato il recupero (per una parte limitata di rifiuti) e l’incenerimento sono in aumento, i quantitativi di rifiuti smaltiti in discarica non sono in calo poiché ne vengono prodotti sempre di più. Lo smaltimento in discarica è la soluzione peggiore per l’ambiente perché genera una grossa perdita di risorse, che in futuro potrebbero non essere più disponibili.
Il presente resoconto fornisce una stima di base sul valore delle emissioni di CO2 e sul valore monetario che l’Europa potrebbe ricavare se fermasse lo smaltimento in discarica e l’incenerimento dei principali materiali riciclabili. È solo un’istantanea sulla situazione europea, ma gli ordini di grandezza degli indicatori in gioco sono più che significativi!
Una cosa è certa: l’Europa ha bisogno di mettere in campo azioni concrete per ridurre al minimo gli impatti dei cambiamenti climatici: l’ulteriore contributo del riciclo dei rifiuti non va sottovalutato per vincere questa battaglia.
L’Europa spreca le sue risorse: 5 miliardi di euro buttati via ogni anno
Ogni anno l’Europa getta in discarica e manda all’inceneritore rifiuti, che potrebbero essere riciclati, per un valore di oltre 5 miliardi di euro. E se da un lato l’Europa butta via rifiuti che potrebbero diventare “risorse preziose” dall’altro importa una quantità sempre crescente di materiali dal resto del mondo.
Lo ha annunciato pochi giorni fa Friends of the Earth Europe nel rapporto Gone to waste: the valuable resources that European countries bury and burn (La scomparsa dei rifiuti: le preziose risorse che i paesi europei seppelliscono e bruciano), che rivela la portata enorme dell’inquinamento e le perdite finanziarie causate dal nostro “amore” per la discarica e l’inceneritore.
Friends of the Earth Europe, la più grande rete ambientalista d’Europa, promuove da molti anni una serie di campagne di sensibilizzazione e propone soluzioni sostenibili a beneficio del pianeta e di tutti coloro che lo abitano. Riunisce al suo interno oltre 30 organizzazioni nazionali con migliaia di gruppi locali in tutta Europa e fa parte del più grande network ambientale del mondo, Friends of the Earth International, che vanta 73 associazioni nazionali e circa 5.000 gruppi di attivisti locali sparsi in tutti i continenti.
Secondo questo rapporto se i paesi dell’Unione europea riciclassero i rifiuti che finiscono in discarica o inceneriti risparmierebbero circa 148 milioni di tonnellate di CO2 (equivalenti alle emissioni prodotte da circa 47 milioni di automobili su strada all’anno).
Quasi la metà di tutti i materiali riciclabili generati dall’Unione Europea (come carta, cartone, vetro, plastica, alluminio e acciaio) vanno allo smaltimento. Se riciclati, invece, acquisterebbero un potenziale valore economico minimo di 5,25 miliardi di euro.
Michael Warhurst, che segue la campagna di Friends of the Earth Europe sulle risorse e i consumi europei, ha dichiarato: «È sconcertante che l’Europa getti letteralmente via tutte queste preziose risorse e, nello stesso tempo, continui ad acquistare quantità sempre maggiori di materiali provenienti dal resto del mondo. Abbiamo bisogno di nuove politiche volte ad un uso efficiente delle risorse UE».
Friends of the Earth Europe chiede quindi all’Europa di introdurre il divieto di smaltimento in discarica e l’incenerimento di materiali riciclabili: questo approccio ha funzionato molto bene nella regione delle Fiandre in Belgio, dove il riciclo ha toccato punte del 70%. Inoltre, per far fronte all’attuale spreco, Friends of the Earth propone all’Europa di quantificare l’uso complessivo delle sue risorse e di fissare obiettivi per ridurne l’uso.
Questi ultimi due punti sono anche contenuti nel Manifesto Spring Alliance (Alleanza di Primavera), sostenuto da organizzazioni ambientaliste, sociali, sindacati, ONG di sviluppo, movimenti del commercio equo e solidale, attivisti che lottano contro la povertà, organizzazioni di consumatori, rappresentanti della comunità di ricerca e imprese: un enorme movimento di partecipazione collettiva che chiede all’Unione europea di mettere al primo posto le persone e il pianeta.
Michael Warhurst ha aggiunto: «È arrivato il momento di riconoscere il reale valore dei materiali che gettiamo via ogni giorno. Abbiamo un solo pianeta e le sue risorse sono limitate: un loro miglior uso farebbe risparmiare denaro e aiuterebbe ad affrontare il cambiamento climatico».
Il riciclo, il riuso e la riduzione porterebbero ad una drastica diminuzione delle emissioni e quindi a notevoli vantaggi per il clima. Non solo! La ricerca rivela che se la maggior parte dei rifiuti venisse riciclata diminuirebbe la necessità di importare materiali dall’estero. Questi preziosi rifiuti potrebbero infatti diventare la base per lo sviluppo di un’estesa industria del riciclo e di gestione delle risorse e si creerebbero nuovi posti di lavoro “verdi” nelle fasi di ritrattamento, selezione e raccolta di materiali riciclabili e soprattutto nella ri-valorizzazione dei rifiuti.
Focus sulla Gran Bretagna
Con l’invio in discarica e negli inceneritori di risorse che potrebbero essere riciclate la Gran Bretagna spreca ogni anno 650 milioni di sterline (circa 712 milioni di euro) e genera 19 milioni di tonnellate di gas serra (equivalenti alle emissioni di sei milioni di auto su strada), che potrebbero essere evitate.
Nel 2004 il Regno Unito ha prodotto circa 51 milioni di tonnellate di rifiuti riciclabili: 28 milioni di tonnellate (55%) di questi rifiuti sono andati in discarica. Tenendo conto dell’aumento dei tassi di riciclo dal 2004, Friends of the Earth Europe stima che 24 milioni di tonnellate di rifiuti riciclabili vengano ancora smaltiti ogni anno. Questa stima si concentra sui materiali di grande tonnellaggio, come plastica e alluminio e non include materiali a basso tonnellaggio, come i metalli trovati nelle apparecchiature elettroniche.
Anche l’Ufficio Statistico delle Comunità Europee (Eurostat) è andato a vedere come i paesi europei trattino i loro rifiuti urbani: lo studio evidenzia come il Regno Unito sia in ritardo rispetto a molti altri paesi dell’UE in materia di riciclo e compostaggio. Nel 2007 il Regno Unito ha riciclato e compostato il 34% dei rifiuti urbani, dietro a Germania (64%), Belgio (62%), Paesi Bassi (60%) e Austria (59 %). Da evidenziare gli stati membri con la più alta percentuale di rifiuti urbani riciclati: in testa la Germania (46%), seguita da Belgio (39%), Svezia (37%), Estonia e Irlanda (34% ciascuno).
Michael Warhurst di Friends of the Earth, ha dichiarato: «Il Regno Unito è terribilmente in ritardo rispetto agli altri paesi europei sul tema del riciclo. Le Fiandre in Belgio riciclano oltre il 70% dei loro rifiuti, praticamente il doppio di quanto ricicliamo qui. Dal nostro basso tasso di riciclo si capisce che dobbiamo importare risorse molto costose come, per esempio, l’alluminio: questa è una follia economica, quando invece potremmo riciclare qui i rifiuti e rivenderli per ricavarne profitto».
Materiali ad alto valore, come lattine di alluminio, oggi finiscono sepolti o distrutti negli inceneritori, in gran parte a causa di sistemi di riciclaggio inadeguati.
Secondo il rapporto l’alluminio sarebbe di gran lunga il materiale più redditizio da riciclare: dal suo riuso si ricaverebbero almeno 450 sterline (circa 493 euro) a tonnellata. Seguono il tessile con 175 sterline (circa 192 euro) a tonnellata e la plastica con 90 sterline (circa 99 euro) a tonnellata, anch’essi scarsamente riciclati.
Le tabelle elaborate da Friends of the Earth mostrano come la Gran Bretagna stia sprecando l’impressionante cifra di 309 milioni di euro all’anno per la messa in discarica o l’incenerimento di prodotti tessili: più di qualsiasi altro paese in Europa. Per la plastica, la cifra è di 391 milioni di euro: di nuovo superiore a qualsiasi altro paese europeo!
Michael Warhurst ha aggiunto: «Il governo inglese deve scartare i piani per costruire nuovi inceneritori e fornire invece alle amministrazioni il sostegno di cui hanno bisogno per aumentare il riciclo. I soldi risparmiati dovrebbero poi essere investiti per rendere “green” la nostra economia».
Nel mese di giugno il segretario all’Ambiente Hilary Benn ha dichiarato: «Perché gettare in discarica cibo, vetro, alluminio o legno quando possono essere riciclati o usati per ricavare energia? Perchè buttare lattine di alluminio del valore di 500 euro a tonnellata quando i produttori di alluminio richiedono a gran voce le materie prime?».
Questo problema è ora prioritario nell’agenda politica della Gran Bretagna; il Department for Environment Food and Rural Affairs (DEFRA) ha commissionato uno studio per esaminare la risposta dei paesi che hanno vietato la messa in discarica di alcuni materiali: Austria, Fiandre, Germania, Paesi Bassi, Svezia e Massachusetts (negli Stati Uniti).
La ricerca, realizzata da Green Alliance, ha mostrato come in Germania, grazie all’introduzione del divieto e di una serie di misure per incrementare il riciclaggio, la quantità di rifiuti conferiti in discarica sia diminuita dal 27% all’1% per alcuni materiali come carta e cartone.
Alla luce di questa ricerca nei prossimi mesi in Inghilterra si terrà una consultazione pubblica per vietare lo smaltimento in discarica di alcuni materiali.