La seconda edizione delle Giornate parigine dell'Energia e del Clima
Parigi dedica quattro giorni all’energia e al clima. Attraverso una serie di incontri, conferenze, dibattiti e proiezioni Parigi ci invita a scoprire le azioni possibili per contrastare il riscaldamento globale. A sei settimane dalla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Copenaghen la capitale francese vuole testimoniare il suo impegno a favore dell’ambiente
23 October, 2009
Massimiliano Milone
Parigi lancia la sfida della sostenibilità ambientale e organizza la seconda edizione delle Journées Parisiennes de l'Energie et du Climat (Giornate parigine dell’energia e del clima), forte del grande successo della prima edizione, che aveva accolto oltre 10000 visitatori.
L’intera manifestazione, che si articolerà dal 22 al 25 ottobre nella cornice di Palais Brongniart, è l’occasione per mobilitare tutti gli attori – i politici, le istituzioni, le amministrazioni locali, le imprese, gli operatori economici, le associazioni, gli esperti, i ricercatori, gli studenti, i cittadini – sulla questione “scottante” del riscaldamento globale, alla vigilia dell’appuntamento cruciale di Copenaghen.
Dal 7 al 18 dicembre 2009, infatti, si svolgerà la quindicesima Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change – UNFCCC). Al centro di questo vertice internazionale i negoziati per un ampliamento della Convenzione sui cambiamenti climatici e per la firma di un nuovo accordo sul clima, che dovrebbe seguire al Protocollo di Kyoto.
Tema portante delle giornate: le azioni
Quattro giorni dedicati interamente all’energia e al clima: i primi due riservati ai professionisti del settore, gli altri due giorni aperti al pubblico.
Un fitto programma di conferenze, mostre, eventi, incontri, dibattiti, workshop, spettacoli, proiezioni, mostre, istallazioni, video e attività educative rivolte ai bambini. Attraverso cinque aree tematiche (tempo, clima, ambiente, energia e spazio) tutti potranno partecipare a esperimenti, animazioni interattive, giochi, quiz.
Quest’anno le Giornate parigine, la più grande “mobilitazione energetica” francese, saranno all’insegna delle “azioni” da compiere a tutti i livelli.
In primo luogo le azioni concrete di tutti i parigini, che vogliono impegnarsi nella riduzione dei loro consumi energetici e nello sviluppo di energie rinnovabili. I cittadini interessati ad adeguare le loro abitazioni in termini di efficienza e risparmio energetico potranno incontrare esperti, associazioni, società di consulenza, tecnici e ingegneri. Saranno presenti anche consulenti finanziari, che informeranno i cittadini sui possibili incentivi economici, già previsti dall’amministrazione parigina, per interventi di adeguamento energetico.
In secondo luogo le azioni delle città, che si impegnano a superare l’obiettivo del - 20% di emissioni di gas serra entro il 2020. Un seminario riunirà i rappresentanti delle 70 città francesi coinvolte nell’attuazione di piani climatici territoriali e firmatarie della Convenzione dei Sindaci: sarà l’occasione per condividere le varie esperienze. Verranno inoltre presentate una serie di azioni ben precise che l’amministrazione parigina metterà in campo nei prossimi anni.
Infine le azioni degli attori economici, che sviluppano soluzioni innovative in materia di riabilitazione di edifici: nel corso delle giornate potranno presentare i loro prodotti ai possibili compratori (le amministrazioni, i singoli cittadini, le aziende) dell’intera Francia.
Le Giornate parigine dell’energia e del clima hanno ricevuto l’etichetta europea Energie Durable pour l’Europe (Energia Sostenibile per l’Europa), una campagna di sensibilizzazione per cambiare il panorama energetico.
Ma non è finita qui. I maggiori esperti internazionali di meteo e clima, gli attori dello sviluppo sostenibile e i presentatori di rubriche meteorologiche di tutto il mondo si riuniranno in tavole rotonde e workshop per fare il punto sul clima che cambia. Prevista anche una grande conferenza sul clima dal titolo “Parigi, sulla strada per Copenaghen”.
Tra le numerose attività indirizzate al grande pubblico citiamo un atélier-dimostrazione di prodotti meteo per i media, l’installazione di una mini-turbina a scopo educativo, una “Green Rize” (passeggiata verde) dentro Parigi, una mostra di architettura contemporanea “Habiter 09.08 / 09.09”, che presenterà i progetti di edilizia più innovativi ed efficienti a livello energetico, già realizzati a Parigi ed infine la presentazione della più grande “mappa termografica” della capitale, finora realizzata.
Le giornate saranno anche un’occasione per mostrare ai parigini come sarà la Parigi del futuro: ecologica e attenta ai rapporti umani.
Parigi si è impegnata per l’ultimatum sul clima
La Ville lumière è molto impegnata nella lotta contro il riscaldamento globale: agisce sia a livello locale cercando di attuare il suo piano climatico sia a livello internazionale. Insieme ad altre grandi città del mondo, all’interno di reti come la CGLU (Cités et Gouvernements locaux unis), C 40 o come le “Villes signataires de la Convention des Maires” (Città firmatarie della Convenzione dei Sindaci), Parigi si sta impegnando affinché il futuro accordo di Copenaghen tenga conto del ruolo e del contributo operativo dei governi locali e dia loro i mezzi per poter guardare al futuro. A tal proposito Parigi è oggi firmataria dell’appello Ultimatum climatique, lanciato dalle ONG (come WWF, Greenpeace, Amis de la Terre, Fondation Nicolas Hulot, Médecins du Monde, Action contre la Faim, Secours Catholique, Oxfam, ecc).
Punto di partenza: il “Plan climat” di Parigi
Il 1 ottobre 2007 il Consiglio di Parigi ha votato all’unanimità il Plan climat. Questo piano d’azione contro il riscaldamento globale è stato elaborato grazie alla partecipazione attiva dei parigini: cittadini ed attori socio-economici finalmente insieme! Il piano diventa un forte impegno che tutti i cittadini hanno preso per ridurre le emissioni di gas serra del 75% entro il 2050 (a partire dall’anno 2004). Questo perché i mutamenti climatici riguardano tutti e dato che il cambiamento è già iniziato Parigi ha deciso di agire!
Il piano si basa su tre concetti chiave: un percorso di valutazione e di informazione generale, un’ampia concertazione, un programma di azioni concrete, classificate per priorità e programmate nel tempo. Il piano, molto ambizioso, intende superare gli obiettivi europei di riduzione del 20% entro il 2020. I propositi per il territorio di Parigi sono:
- la riduzione del 25% delle emissioni di gas a effetto serra del territorio (a partire dal 2004);
- la riduzione del 25% dei consumi energetici del territorio;
- il 25% dei consumi energetici del territorio provenienti da energie rinnovabili.
L’amministrazione parigina, dando il buon esempio, intende migliorare la sua efficienza energetica per raggiungere gli obiettivi di:
- riduzione del 30% delle sue emissioni entro il 2020 (a partire dal 2004);
- riduzione del 30% dei consumi energetici della sua municipalità e dell’illuminazione pubblica,
- 30% dei suoi consumi energetici provenienti da energie rinnovabili.
Sugli edifici Parigi vuole essere esemplare. La sua azione si articolerà su tre livelli: il patrimonio della municipalità, gli edifici pubblici, il residenziale e il terziario (esistenti e ancora da costruire). Sul suo patrimonio la città intende avviare un piano di rinnovamento che comprenda: l’innovazione termica degli edifici e la sostituzione degli impianti di riscaldamento e di ventilazione, la riduzione dei consumi elettrici, una gestione più efficiente dell’illuminazione pubblica con un incremento della quota di energie rinnovabili nel consumo. Agendo in questo modo la città prevede un calo del 39% delle emissioni (esclusi i trasporti) entro il 2020.
La città intende perseguire gli stessi obiettivi per gli edifici pubblici di nuova costruzione.
Inoltre con il piano “Plan 100.000 immeubles” rivolto ai cittadini Parigi promuoverà la “riabilitazione” di 100.000 edifici entro il 2050. Questo progetto coinvolgerà Stato e Regione in partnership con il settore bancario, che assicurerà finanziamenti programmati a tassi agevolati. I parigini, in questo modo, saranno incoraggiati ad eseguire nelle loro case lavori mirati. L’attuazione del piano entro due anni.
Per ridurre le emissioni di gas a effetto serra del traffico di Parigi il piano incorpora una serie di interventi, tra cui la riduzione delle vetture inquinanti e l’uso di veicoli elettrici o ibridi.
Per quanto riguarda i consumi la città molto responsabilmente si è impegnata per fare “acquisti verdi” e diffondere tra i suoi impiegati pratiche sostenibili.
Sul fronte rifiuti la città ha introdotto la raccolta differenziata in tutti gli “arrondissements”. Secondo il piano è prevista una riduzione del 15% della produzione di rifiuti entro il 2020. Questo obiettivo comporta cambiamenti nelle abitudini di consumo, il continuo incremento della raccolta differenziata, lo sviluppo di una cultura del riutilizzo, il miglioramento di prassi di lavoro e una maggiore valorizzazione dei rifiuti.
Il Comune di Parigi, in collaborazione con gli attori economici e le associazioni di categoria, incoraggia anche l’occupazione intorno al tema della lotta contro i cambiamenti climatici nel settore delle costruzioni, dell’energia, dell’illuminazione, della refrigerazione. La città propone poi di collaborare con l’industria del turismo: dai trasporti agli alberghi ai ristoranti per andare verso un “turismo sostenibile”.
La città si propone infine di sviluppare con le imprese volontarie un documento di buone pratiche per limitare le emissioni di gas serra all’interno delle loro attività.
Molto presto ogni parigino avrà la sua carta termografica
La città di Parigi presenterà in anteprima all’interno di una mostra di fotografie aeree all’infrarosso scattate sulla capitale la più grande mappa “ termografica” di Parigi. La tecnica della “termografia aerea” consiste nello scattare una fotografia aerea a raggi infrarossi per evidenziare le perdite di calore dai tetti, responsabili di circa il 30% delle dispersioni di calore degli edifici: una fonte potenziale enorme di risparmio energetico e di riduzione di gas serra.
La carta termografica è stata realizzata al momento su 500 edifici di stile ed età molto differenti.
I parigini potranno scoprire su una mappa gigante i rendimenti energetici di questi edifici. Questa è un vero e proprio primato per la capitale francese!
L'Assistente l’ambiente Denis Baupin ha annunciato che dal 2010 ogni parigino potrà vedere su un apposito sito web la termografia del proprio edificio, potrà trarre informazioni utili sul suo risparmio energetico e soprattutto prendere provvedimenti, anche se «la fotografia non sostituisce la diagnosi termica dell’edificio».
La mappa termografica non sarà solo aerea. «Le mappe aeree non possono vedere altro che le perdite di energia dai tetti. Avremo quindi quattro fotografie di facciata per ogni edificio: il colore rosso rappresenterà le perdite energetiche più importanti» ha dichiarato Baupin, precisando che gli edifici pubblici (asili, scuole…) sono meglio isolati delle abitazioni private e che l’80% degli edifici parigini è stato costruito prima dei primi regolamenti termici.
Risparmio energetico in casa? Parigi aiuta i suoi cittadini
Isolamento, riscaldamento, ventilazione, energie rinnovabili ... Sono molti i lavori che il singolo cittadino può eseguire per diminuire la sua bolletta, limitare l’impatto ambientale e migliorare il confort della propria casa.
Nell’ambito del progetto “Copropriétés: Objectif Climat” il Comune di Parigi vuole aiutare i suoi cittadini a migliorare il rendimento energetico degli edifici attraverso tre fasi:
- contattare un consulente energetico di quartiere per ricevere informazioni generali, consulenze tecniche di base ed indicazioni utili sui sostegni finanziari;
- fare la diagnosi energetica degli edifici: in tal caso è possibile ricevere un indennizzo del 70% dal Comune di Parigi. I consulenti energetici possono aiutare i cittadini nella scelta delle ditte che effettueranno la diagnosi.
- ricevere un finanziamento dei lavori da partner pubblici: a determinate condizioni, il lavoro di risparmio energetico può essere finanziato dall’Agenzia nazionale per l’edilizia abitativa (ANAH).
3.500 m² di pannelli solari a Zac Pajol
A Zac Pajol, eco-quartiere pilota di Parigi, entrerà in funzione nel 2013 la più grande centrale solare fotovoltaica pensata per un centro urbano in Francia.
L'impianto, con una superficie di 3500 m² (equivalente a circa 175 installazioni sulle case), verrà installato sulla copertura Pajol. La sua produzione coprirà i fabbisogni energetici della struttura, che ospiterà un giardino coperto di 2500 m² unico in Francia (e un giardino all’aperto di 6500 m²). Questa progetto rappresenta la prima fase di attuazione del piano climatico, che prevede per la capitale francese un consumo di energia da fonti rinnovabili pari al 25% entro il 2020. A tal proposito 200.000 metri quadrati di pannelli solari fotovoltaici saranno installati a Parigi entro il 2014.
Il Progetto EPICEA: lo studio sull’evoluzione del clima a Parigi
Il Progetto EPICEA (Etude Pluridisciplinaire des Impacts du Changement climatique à l’Echelle de l’Agglomération parisienne) è un progetto di ricerca condotto congiuntamente da Météo-France, le CSTB (Centre Scientifique et Technique du Bâtiment) e la città di Parigi.
Gli obiettivi di questo progetto sono organizzati in tre sezioni: la prima sull’evoluzione del clima urbano nella prospettiva di cambiamento climatico, la seconda sullo studio particolareggiato della situazione di caldo estremo verificatasi nell’estate 2003, la terza sul legame tra le caratteristiche del tessuto urbano (materiali, geometria…) e il clima urbano.
Come si può partecipare alla lotta contro il riscaldamento globale
Parigi ha diffuso sessanta semplici “eco-gesti” da praticare quotidianamente per salvaguardare il pianeta e il portafoglio! A casa, in ufficio, nel nostro palazzo… bastano pochi gesti per ridurre il consumo di energia.
Il futuro ecologico della città
Ad oggi secondo Anne Hidalgo, vicesindaco di Parigi e responsabile della pianificazione urbanistica, la città si starebbe attrezzando per rispettare il piano clima: «Gli eco-quartieri funzionano bene. Per quanto riguarda i nuovi edifici (case, asili, scuole ...) i requisiti, in termini di consumo energetico, sono stati scrupolosamente rispettati».
Tuttavia per quanto riguarda gli edifici esistenti la situazione è più complessa a causa delle attuali regole di pianificazione. Anne Hidalgo ha aggiunto: «Se si installano pannelli solari o pale eoliche di piccola taglia sul tetto di un edificio, si aumenta l’altezza della costruzione, che non è sempre consentita. Stessa cosa vale per l’isolamento esterno o la rivegetazione delle facciate, che richiedono interventi sugli edificio».
Parigi sta approvando in questi giorni alcune modifiche ai piani di sviluppo locale (PLU), tese a facilitare la messa in opera del piano clima nella sua totalità.
L’abitazione del futuro sarà verde
Nei prossimi dieci anni Parigi, vista dal cielo, avrà un volto nuovo: l’intento è quello di aumentare le superfici dei tetti da destinare a pannelli solari e di trasformare su larga scala gli attuali tetti piatti in “terrazze verdi”. In questo modo gli inquilini potranno far crescere i loro fiori, le loro insalate, i loro pomodori… sui tetti condominiali; potranno scambiarsi i loro frutti e creare nello stesso tempo legami sociali. L’amministrazione parigina intende anche aumentare gli spazi verdi pubblici e recuperare aree abbandonate nel cuore della città da destinare a giardini, gestiti da associazioni di inquilini.
Questa dovrebbe essere la Parigi del futuro: ecologica e attenta ai rapporti umani. E non è un caso se molti architetti parigini cominciano a progettare nuovi edifici con facciate e tetti verdi incorporati. Sarà emozionante riuscire a godere di una vista eccezionale come quella di Parigi camminando su un tappeto verde... dal tetto di casa.