Piemonte: presentato l'inventario delle emissioni in atmosfera
Presto accessibile a tutti via web, l'aggiornamento con i dati 2007 dell'Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera conferma il settore dei trasporti come il principale responsabile delle emissioni di PM10 (44%), CO2 (25%), NOx e CO. Attribuite al riscaldamento delle case nei mesi invernali il 30% delle emissioni di PM10 e il 21% di CO2. Vi proponiamo in anteprima alcuni dati
04 November, 2009
L'aggiornamento con i dati 2007 dell'IREA Piemonte, l'Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera, presentato martedì 3 novembre dalla Regione Piemonte, sarà presto accessibile a tutti. Esperti del settore e non, potranno consultare via web a partire da gennaio 2010, la raccolta aggiornata dei dati relativi ai principali inquinanti, emessi in un anno in Piemonte dalle attività e dai processi di origine sia antropica che naturale. Nell'inventario vengono stimate esclusivamente le emissioni primarie (inquinanti emessi tal quale e direttamente in atmosfera dalle sorgenti considerate) e non sono presi in considerazione i fenomeni diffusivi, di trasporto e di trasformazione degli inquinanti (le componenti secondarie, che si formano in atmosfera a seguito della trasformazione di alcuni inquinanti primari).
Dalla relazione introduttiva di Franca Sordi (Direzione Ambiente regionale) emergono diversi spunti interessanti per dare una lettura ai processi in atto e per ipotizzare scenari futuri per la qualità dell'aria a livello regionale.
Partiamo con i grandi numeri delle emissioni riferite al settore della mobilità. Si calcola che in Piemonte circolino 3.273.344 veicoli e 646.892 ciclomotori e motocicli, con una percorrenza annua stimata oltre i 30 miliardi di km (40 mila volte il tragitto terra/luna e ritorno), calcolata in base ai consumi di carburante: diesel 1.741.390 (ton.), benzina 913.377, metano 71.458, Gpl 62.485. Al settore dei trasporti sono ascrivili non a caso diversi primati in campo emissivo: quello del monossido di carbonio (118.566,21 t/anno di CO), il primato per le emissioni di CO2 (8.773,78 kt/anno), la palma per gli ossidi di azoto (37.127,56 t/anno di NOx) e, neanche a dirlo, il primo posto per le emissioni di polveri sottili (7.064,13 t/anno di PM10). Viene infatti confermato dalla relazione che il 44% del PM10 in atmosfera è riconducibile alle emissioni da traffico, responsabili peraltro anche del 25% di quelle di CO2 e del 46% delle emissioni di NOx.
Altro macrosettore di gran peso nel bilancio emissivo regionale è quello del riscaldamento delle abitazioni civili. Il metano, primo combustibile per vendite (1.573.727 t) e energia prodotta (oltre il 70% del fabbisogno), è seguito dalla legna (1.405.194 t, capace di coprire il 15,5% dei consumi), dal gasolio (7% di energia prodotta per il riscaldamento) e dal gpl (6%). Il riscaldamento contribuisce nel suo complesso all'emissione primaria del 18% di PM10 (toccando nel periodo invernale quota 30%), del 21% di CO2, del 17% di monossido di carbonio e del 9% degli ossidi di azoto, precursori questi ultimi della formazione secondaria in atmosfera di nitrati, costituenti rilevanti delle polveri fini.
Dalla relazione emergono infine dati inediti sulle emissioni di CO2 del Piemonte. L'inventario stima che il totale di gas serra emessi nel 2007 è di 40.680,69 kt. Scorporando il dato scopriamo ancora una volta che ben 8.899,57 kt/anno di CO2 sono riconducibili al settore dei trasporti, seguito dai processi di combustione industriale (8.463,16 kt/anno), dai processi di combustione non industriale (7.296,79 kt/anno), dalla produzione di energia (6.177,84 kt/anno), dall'agricoltura (3.715,14 kt/anno) e dai processi produttivi (3.431,75 kt/anno). Se si decide di considerare l'importante aiuto all'assorbimento di CO2 dato dalla presenza sul 40,2% del Piemonte di foreste e vegetazione, i gas serra emessi ogni anno scendono a quota 27.249,41 kt.