Il secondo giorno del Summit dei Sindaci sul clima
La seconda giornata di lavori del Summit dei Sindaci sul clima a Copenaghen. Tra gli interventi: Arnold Schwarzenegger, governatore della California, e David Miller, sindaco di Toronto e Presidente del C40. Filo conduttore della seconda giornata del Summit, il coinvolgimento del settore privato nelle politiche sul clima. E ancora: la presentazione della prima ricerca sulla valutazione dei cambiamenti climatici nelle città
16 December, 2009
"Non possiamo aspettare che siano i governi nazionali ad affrontare per conto proprio i cambiamenti climatici perché dovremmo aspettare molto tempo. L'unico modo per farcela è cooperare. Speriamo quindi che quest'incontro di Copenaghen possa unire cittadini, sindaci e politici nazionali per contribuire e trasformare la lotta contro i cambiamenti climatici in unico movimento”: questo quanto dichiarato dal governatore della California, Arnold Schwarzenegger, anche lui tra i partecipanti al Summit dei Sindaci sul clima che si svolge a Copenaghen in parallelo alla Conferenza sui cambiamenti climatici.
Coinvolgere nuovi soggetti nella lotta al cambio climatico è stato il filo conduttore della seconda giornata di lavori del Summit. "Le città non possono combattere da sole il cambiamento climatico, abbiamo bisogno di tutti i tipi di appoggio nell'interesse dei cittadini – ha dichiarato David Miller, sindaco di Toronto e Presidente del C40 - Per combattere i cambiamenti climatici abbiamo bisogno di una collaborazione globale che coinvolga governi nazionali, settore pubblico ma anche le imprese". Un esempio è stato presentato, in occasione del summit, dal fondatore di Better Place, Shai Agassi, e il sindaco di Los Angeles, Antonio Villaraigosa: si tratta di una partnership per lo sviluppo e la realizzazione di infrastrutture per i veicoli elettrici.
Un altro evento di spicco di questa giornata del summit è stata la presentazione della prima ricerca sulla valutazione dei cambiamenti climatici nelle città. A presentare lo studio, Steven Hammer della Columbia University: "La prima ricerca sulla valutazione dei cambiamenti climatici nelle città rivela che le aree urbane sono vulnerabili al mutare delle condizioni climatiche in modo tale da rendere il rischio, che le loro popolazioni affrontano, complesso e multisfaccettato. E' fondamentale capire la natura di tali minacce, le strategie necessarie per affrontarle, e quali sono le lacune a livello di informazione".
Lo studio è il risultato di più di un anno di lavoro di 45 ricercatori provenienti dal UCCRN, un consorzio accademico internazionale, ONG, imprese private e ricercatori pubblici che si sono specializzati sugli impatti, l'adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici in ambito urbano.
Per Katherine Richardson, vice preside della Facoltà di Scienze dell'Università di Copenhagen: "Le città non sono solo un luogo dove vive la maggior parte della popolazione. Sono anche il luogo dove si emette più CO2. Pertanto, le città devono adattarsi inevitabilmente ai cambiamenti climatici e sono soggetti centrali nella riduzione delle emissioni. Gli enti locali hanno un contatto diretto e un'esperienza reale su quali possono essere le pratiche di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, e la loro conoscenza è un valore inestimabile. Questo è il motivo per cui le città devono essere coinvolte nelle politiche sul clima".
Per ulteriori informazioni sul Summit: www.climatesummitformayors.dk
Le foto del Summit
La ricerca sulla valutazione dei cambiamenti climatici nelle città - dal sito dell'UCCRN (Urban Climate Change Research Network) Parte 1 - 2 - 3 - 4