Raffaele del Giudice, direttore di Legambiente Campania, sulla fine dell'emergenza rifiuti
L'emergenza non si è conclusa, secondo l'associazione ambientalista. Manca ancora un ciclo integrato di gestione dei rifiuti. Restano i dubbi sul reale funzionamento dell'inceneritore di Acerra e in molte strade della periferia cittadina ci sono tutt’oggi cumuli di rifiuti. Intervista per Eco dalle Città e Corriere del Mezzogiorno
19 December, 2009
Alessandro Ingegno
E’ del 17 dicembre l’approvazione da parte del governo, per decreto legge, del termine dell’emergenza rifiuti in Campania dopo 15 anni di gestione straordinaria ed emergenziale. Abbiamo sentito il direttore di Legambiente Campania, Raffaele Del Giudice, per sapere il suo parere su questo storico annuncio.
Cosa ne pensa del decreto legge emanato ieri dal governo che sancisce la fine dell’emergenza rifiuti in Campania?
“Su questo sono molto duro, perché mi sembra la degna conclusione di una vera e propria commedia, un Truman show. Questo decreto legge dichiara la fine dell’emergenza e di ciò dovremmo esserne tutti contenti. Ma cosa significa fine dell’emergenza?
Non mi sembra che i sette impianti di Cdr abbiano subito il revamping, per trasformare gli ex Cdr in impianti Mt con recupero massimo di materia e estrusione finale dello scarto residuo, come prescritto dalla magistratura. Poi – prosegue Del Giudice – a che punto sono valutazioni delle cubature tecniche delle discariche? E gli impianti di compostaggio sono stati fatti e come funzionano?”
Quindi voi di Legambiente avete più di un dubbio sulla reale fine dell’emergenza?
“Io sono veramente sconcertato da questo annuncio perché in tutti questi mesi non si è pianificata una reale uscita dall’emergenza rifiuti, né a livello centrale né di concerto con i comuni. I comuni non sono stati messi in condizione di effettuare le isole ecologiche, e non mi sembra che siano state applicate le direttive europee”.
E riguardo l’inceneritore di Acerra?
“Anche sull’inceneritore di Acerra abbiamo più di un dubbio. Noi di Legambiente abbiamo chiesto più di una volta di visitare l’impianto, a gestione pubblica, ma non abbiamo mai ottenuto i permessi. Quello che abbiamo capito dall’esterno è che l’inceneritore è ancora in fase di collaudo e non di effettivo e continuativo funzionamento. Questa fase di collaudo, necessaria, sta avendo oltretutto numerosi problemi. Noi vorremmo sapere a che punto è il collaudo, a chi si sta vendendo l’energia prodotta dall’inceneritore e quanto ci viene a costare. Inoltre – prosegue il direttore di Legambiente Campania – nessuno ha fatto mai riferimento alle ceneri, non si sa che fine facciano. Ma il punto ancora più grave di questo annuncio spot è che nessuno parli delle bonifiche delle aree illegali utilizzate come discariche. A Giugliano poi, per fare un esempio, nella cosiddetta “strada della vergogna” ci sono tutt’oggi cumuli di rifiuti nelle strade periferiche che sono accumulati li da 10 anni e che vengono sistematicamente bruciati da una sorta di indotto illegale di questo sistema”.
Quindi cosa proponete come Legambiente Campania?
“Stiamo valutando, non appena sarà pubblicato il decreto del governo, di incontrare i circoli sui territori e studiare zona per zona la situazione. Per noi l’emergenza rifiuti sarà conclusa solo quando i cittadini potranno vedere con i loro occhi, capire e condividere tutto questo processo”.