Centro storico, proteste dei residenti contro il nuovo modello di raccolta
Nonostante la soddisfazione dell'Ama per l'incremento della raccolta differenziata, le associazioni dei cittadini del I Municipio minacciano di ricorrere a un'azione legale contro il Comune se il Campidoglio non accoglierà le loro richieste
13 January, 2010
È passato solo un giorno da quando l'Ama ha comunicato i risultati ottenuti grazie al nuovo sistema di raccolta differenziata avviato nel centro storico della capitale. I numeri sembrano rilevare un discreto successo per l'iniziativa, ma non tutti i residenti sono soddisfatti della novità. Lamentano difficoltà e disservizi nella raccolta della spazzatura. «Poiché finora i nostri appelli all'Ama e all'amministrazione comunale non hanno ricevuto risposta - dice Lorenzo Santovincenzo, portavoce del coordinamento residenti Città storica, che riunisce 18 associazioni di abitanti del I Municipio - siamo pronti a fare una class action contro il Campidoglio». Dal canto suo, l'Ama, oltre a gioire per i risultati ottenuti in termini di incremento della raccolta differenziata, riconosce che il sistema è ancora in fase di rodaggio, ma assicura che basterà un po' di tempo per “oliare i meccanismi”. Un'argomentazione che non sembra convincere i residenti: «Non siamo contrari né alla raccolta differenziata né al porta porta, ma il modello di raccolta adottato nel centro storico è mal concepito e mal strutturato e crea quindi solo disagi ai residenti, soprattutto agli anziani e ai disabili che non ce la fanno a portare i sacchetti della differenziata fino ai punti di raccolta». Di qui l'ipotesi di procedere a un'azione legale contro il Comune. «Stiamo valutando - precisa Lorenzo Santovincenzo in un'intervista a Repubblica - la possibilità di avviare una class action per chiedere al Campidoglio non un risarcimento economico, bensì di fare provvedimenti atti a ripristinare una corretta raccolta dei rifiuti. Se il Comune non provvederà entro 90 giorni a soddisfare le nostre richieste, faremo poi ricorso al giudice amministrativo, che potrebbe anche decidere di nominare un commissario ad acta e trasmettere un fascicolo alla Corte dei Conti».